Lumassina
La Lumassina è un vino che viene prodotto dal vitigno omonimo in un'area abbastanza circoscritta della provincia di Savona, tra l'entroterra di Noli e quello di Finale Ligure (particolarmente nel comune di Orco Feglino e nei dintorni del rione di Varigotti), e in parte della Città metropolitana di Genova.
Lumassina | |
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Dettagli | |
Paese di origine | Italia |
Colore | bianca |
Europa | |
Ampelografia | |
Degustazione |
Lumassina | |
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Dettagli | |
Stato | Italia |
Resa (uva/ettaro) | 160 q |
Resa massima dell'uva | 80% |
Estratto secco netto minimo | 13 g/l |
Riconoscimento | |
Tipo | IGT |
Istituito con decreto del | 20/11/1995 approvato |
Gazzetta Ufficiale del | 18/12/1995 294 |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
Lumassina | |
disciplinare di produzione del vino |
Storia
modificaLe prime testimonianze storiche attribuiscono la presenza di questo vitigno nel trecento, collocandolo nella zona di Genova. Le prime testimonianze scritte risultano i testi del conte Giuseppe Di Rovasenda del 1877 e il bollettino Ampelografico del 1883.[1]
Denominazione
modificaA seconda della zona questo vino viene chiamato con termini diversi, tutti derivanti dal dialetto ligure. Il termine lumassina che significa lumachina, prende il nome dall'abbinamento con i piatti di lumache. A Varigotti questo vitigno è noto come Mataòssu, derivante da matti (forma dialettale per indicare i bambini), questo termine deriva dal fatto che questo vino non raggiunge mai una piena maturazione; nel comune di Quiliano viene chiamato anche Buzzetto, dalla consuetudine di vendemmiare le uve leggermente acerbe (buzze in lingua ligure).[1]
Caratteristiche
modificaLa Lumassina è un vino dal colore giallo paglierino, con sapore secco e acidità generalmente spiccata; ha un profumo delicato di susina gialla. Va servito fresco tra 10 e 11 gradi.
Abbinamenti consigliati
modificaLa Lumassina si accompagna bene con un'ampia gamma di piatti della cucina ligure, tra cui i classici frisceu (frittelle di verdure), verdure ripiene, panissa e farinata. Ottimo se abbinato a primi e secondi piatti sia di terra che di pesce.[2]
Note
modifica- ^ a b Andrea Carpi e Fulvio Santorelli, La Liguria in 100 prodotti, Genova, Redazione srl, 2009, ISBN 978-88-95470-14-6
- ^ Dal sito della regione liguria, su agriligurianet.it.