MHTML
MHTML, acronimo di MIME HTML, è un formato di archiviazione dei dati pensato per il salvataggio di pagine web e documenti ipertestuali. Consente di riunire in un unico file sia il codice HTML che gli altri elementi richiamati dal documento come ad esempio immagini, file audio, applet Java o animazioni Flash. L'estensione è abbreviata in mht.
MHTML | |
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Estensione | .mht, .mhtml
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Tipo MIME | message/rfc822
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Tipo | Linguaggio di markup |
Standard | RFC 2557 |
La codifica dei file MHTML è molto simile a quella adottata per le email e si compone tipicamente di una prima parte in cui è rappresentato il codice HTML a cui segue una seconda parte in cui si riporta la rappresentazione binaria degli altri file (equivalente agli allegati nelle email).
MHTML non è attualmente considerato uno standard, per quanto già dal 1999 ne sia stata proposta la standardizzazione (RFC 2557). Per questa ragione file MHTML generati da programmi diversi potrebbero non essere reciprocamente compatibili. I file MIME HTML sono generalmente identificati dall'estensione .mht.
Supporto software
modificaInternet Explorer
modificaIl formato MHTML è stato introdotto da Microsoft con Internet Explorer 5.[1] Tutte le versioni successive del browser supportano il salvataggio e l'apertura di file in questo formato. In Internet Explorer 8 e 9 MHTML è il formato di salvataggio predefinito.[2]
Mozilla Firefox
modificaMozilla Firefox non gestisce nativamente il formato MHTML. Questa funzione può essere recuperata installando estensioni come UnMHT o Mozilla Archive Format. Quest'ultima consente di utilizzare anche il formato MAFF (Mozilla Archive Format File) che similmente ad MHTML consente di salvare in un unico file l'intero contenuto di una pagina web sotto forma di archivio zip.
Con l'uscita della versione 57 di Firefox (14 novembre 2017) e l'introduzione delle nuove WebExtension, le API su cui erano basate le suddette estensioni non sono più supportate dal browser. Conseguentemente, il supporto del formato da parte di Firefox risulta, almeno temporaneamente, assente.
Gli sviluppatori di Mozilla Archive Format consigliano di convertire gli archivi MHT e MAFF in HTML[3].
Opera
modificaOpera supporta il salvataggio in formato MHTML a partire dalla versione 9.0. Dalla versione 9.5 MHTML è impostato come scelta predefinita.
Google Chrome
modificaGoogle Chrome supporta nativamente i file MHTML, anche se tale supporto è disabilitato per impostazione predefinita. Per rendere effettiva questa funzionalità bisogna selezionare l'opzione "Salva pagina in MHTML" presente nella pagina "chrome://flags[collegamento interrotto]".[4][5] Precedentemente era necessario installare l'estensione SingleFile.
È anche disponibile l'estensione SaveAsMHT.
Safari
modificaApple Safari ha rimosso il supporto al formato MHTML a partire dalla versione 3.1.1 proponendo in sua sostituzione il formato webarchive (estensione .webarchive).
Konqueror
modificaKonqueror ha rimosso il supporto a MHTML a partire dalla versione 3.5.7 introducendo in sua sostituzione un formato denominato "web archives" con estensione .war.
Microsoft Office
modificaTutti i principali programmi di Microsoft Office (Word, Excel, PowerPoint) supportano la visualizzazione ed il salvataggio di file MHTML.
Note
modifica- ^ Nuove caratteristiche di Internet Explorer 5, su support.microsoft.com, Microsoft, 18 marzo 2004. URL consultato il 25 febbraio 2016.
- ^ (EN) Google Chrome 14 Includes MHTML Files Support, su favbrowser.com, 22 giugno 2011. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato il 26 giugno 2011).
- ^ mozdev.org - maf: installation, su maf.mozdev.org. URL consultato il 28 gennaio 2019.
- ^ Come salvare le pagine web in formato MHTML su Google Chrome, su it.ccm.net, febbraio 2015. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2016).
- ^ (EN) Sergey Tkachenko, Enable save as MHTML option in Google Chrome, su winaero.com, 27 dicembre 2014. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato il 30 dicembre 2014).
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- MHTML, in Lessico del XXI secolo, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012-2013.