Making Movies

album dei Dire Straits del 1980

Making Movies è il terzo album del gruppo rock britannico Dire Straits, pubblicato nel 1980.

Making Movies
album in studio
ArtistaDire Straits
Pubblicazione17 ottobre 1980
Durata37:37
Dischi1
Tracce7
GenereRoots rock[1][2]
EtichettaVertigo Records
ProduttoreJimmy Iovine e Mark Knopfler
Registrazionegiugno-agosto 1980
FormatiLP, CD, MC, download digitale
Certificazioni originali
Dischi d'oroFrancia (bandiera) Francia[4]
(vendite: 100 000+)
Germania (bandiera) Germania[5]
(vendite: 250 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi[6]
(vendite: 50 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[7]
(vendite: 50 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera[8]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoCanada (bandiera) Canada (2)[9]
(vendite: 200 000+)
Finlandia (bandiera) Finlandia[10]
(vendite: 53 858+[11])
Italia (bandiera) Italia (5)[12]
(vendite: 500 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda[13]
(vendite: 15 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (2)[14]
(vendite: 600 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti[15]
(vendite: 1 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoItalia (bandiera) Italia[3]
(vendite: 50 000+)
Dire Straits - cronologia
Album precedente
(1979)
Album successivo
(1982)
Singoli
  1. Romeo and Juliet
    Pubblicato: novembre 1980
  2. Skateaway
    Pubblicato: marzo 1981
  3. Tunnel of Love
    Pubblicato: ottobre 1981

Descrizione

modifica

Con oltre 8 milioni di copie vendute, di cui oltre 700 000 copie in Italia dove raggiunge la prima posizione[16] (mantenendola per 14 settimane[17]), è il primo disco dei Dire Straits a raggiungere le vette delle classifiche mondiali. L'album raggiunge la prima posizione anche in Norvegia per due settimane, la terza in Nuova Zelanda, la quarta nella Official Albums Chart ed in Svezia, la sesta in Olanda ed Australia e la settima in Germania. In Italia è stato l'album più venduto in assoluto durante l'anno 1981[18].

Mark Knopfler decide di avvalersi del suono delle tastiere ed in particolare si fa aiutare da Roy Bittan, il pianista di Bruce Springsteen, crea così una serie di singoli di forte impatto sul pubblico come Tunnel of Love, Romeo and Juliet (vero e proprio cavallo di battaglia nella produzione del chitarrista), Solid Rock e Skateaway. Da un verso di quest'ultimo brano prende spunto il titolo dell'album.

L'album è il primo in cui non figura David Knopfler, che ha abbandonato il gruppo durante le registrazioni nell'agosto 1980. Le sue tracce di chitarre erano state quasi completate, ma furono comunque reincise dal fratello.

I brani

modifica

Tunnel of Love

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Tunnel of Love (Dire Straits).

Romeo and Juliet

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Romeo and Juliet (Dire Straits).

Skateaway

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Skateaway.

Expresso Love

modifica

Expresso Love si presenta come un brano dal forte impatto anche nelle sue riproposizioni in concerto, una delle quali è inclusa nell'album Alchemy: Dire Straits Live[19][20].

Hand in Hand

modifica

Il brano Hand in Hand, caratterizzato da un testo particolarmente suggestivo, è uno dei pezzi più significativi dell'album[21].

Solid Rock

modifica

Solid Rock è una canzone che richiede un coinvolgimento notevole da parte di tutti i musicisti e si è affermata come una presenza fissa negli spettacoli dei Dire Straits: due distinte esecuzioni dal vivo del brano, caratterizzate da arrangiamenti più elaborati e passaggi strumentali più estesi rispetto alla traccia di Making Movies, sono state inserite negli album dal vivo Alchemy (tutte le edizioni)[20] e On the Night (nelle sole versioni VHS e DVD: la registrazione – esclusa dal CD per ragioni di spazio – era stata originariamente pubblicata all'interno dell'EP Encores)[22][23].

Les Boys

modifica

Nel brano Les Boys, contraddistinto da un andamento allegro, il narratore descrive con ironia – senza fornire giudizi – alcune scene che si svolgono all'interno di un locale gay di Monaco di Baviera; nel testo viene menzionato lo scrittore, drammaturgo e poeta francese Jean Genet[24].

Accoglienza critica

modifica
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[2]     
Rolling Stone[25]     

Nella recensione retrospettiva per AllMusic, Stephen Thomas Erlewine ha dato all'album un giudizio di quattro stelle e mezzo su cinque, notando che la band «aveva cominciato ad allontanarsi dalle sue origini roots rock» per sposare secondo lui «una variante jazzistica del country-rock e folk-rock cantautoriale»[2]. Ha poi concluso la recensione dicendo che Making Movies «si colloca tra i migliori lavori della band»[2].

Nella sua recensione per la rivista Rolling Stone, David Fricke accostò i nuovi testi di Mark Knopfler a quelli di cantautori come Bruce Springsteen, Bob Dylan e Neil Young[25]. Il critico aggiunse che «la combinazione della sceneggiatura lirica della star, le sue intense esibizioni vocali e la tagliente colonna sonora rock & roll della band sono mozzafiato - tutto ciò che i primi due album avrebbero dovuto essere, ma che non sono stati. Se Making Movies fosse realmente un film, potrebbe vincere uno stormo di Academy Awards»[25].

Nel 1989 Rolling Stone ha inserito Making Movies al 52º posto nella lista dei 100 migliori album degli anni ottanta[26].

Lato A

Testi e musiche di Mark Knopfler.

  1. Tunnel of Love (introdotta da uno spezzone del brano The Carousel Waltz di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II) – 8:12
  2. Romeo and Juliet – 6:01
  3. Skateaway – 6:15

Durata totale: 20:28

Lato B

Testi e musiche di Mark Knopfler.

  1. Expresso Love – 5:00
  2. Hand in Hand – 4:46
  3. Solid Rock – 3:17
  4. Les Boys – 4:06

Durata totale: 17:09

Formazione

modifica

Dire Straits

modifica

Altri musicisti

modifica

Classifiche

modifica

Classifiche di fine anno

modifica
Classifica (1980) Posizione
Francia[35] 66
Classifica (1981) Posizione
Australia[27] 5
Germania[36] 17
Italia[18] 1
Nuova Zelanda[37] 1
Regno Unito[38] 12
Stati Uniti[39] 51
Classifica (1982) Posizione
Nuova Zelanda[40] 8
Regno Unito[38] 63
  1. ^ Nannini e Ronconi, pp. 49-68.
  2. ^ a b c d (EN) Stephen Thomas Erlewine, Making Movies, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10 marzo 2013.
  3. ^ Making Movies (certificazione), su FIMI. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  4. ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su infodisc.fr. URL consultato il 14 febbraio 2016. Selezionare "DIRE STRAITS" e premere "OK".
  5. ^ (DE) Dire Straits – Making Movies – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  6. ^ (NL) Goud/Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 14 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2019).
  7. ^ (ES) Productores de Música de España, Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano, 1ª ed., ISBN 84-8048-639-2.
  8. ^ (DE) Edelmetall, su swisscharts.com, Schweizer Hitparade. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  9. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  10. ^ Kultalevyjen myöntämisrajat, su ifpi.fi, Musiikkituottajat. URL consultato il 15 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
  11. ^ Dire Straits, su ifpi.fi, Musiikkituottajat. URL consultato il 15 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2016).
  12. ^ Manin Giuseppina, Dire Straits: rock per 120 mila, su archivio.corriere.it, 26 giugno 1981. URL consultato il 16 marzo 2016.
  13. ^ (EN) Dean Scapolo, The Complete New Zealand Music Charts: 1966–2006, Wellington, Dean Scapolo and Maurienne House, 2007, ISBN 978-1-877443-00-8.
  14. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  15. ^ (EN) Dire Straits - Makin' Movies – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  16. ^ (EN) The Complete Guide To Playing Live, su books.google.it, Omnibus Press. URL consultato il 5 agosto 2015.
  17. ^ Dario Salvatori, Venticinque anni di Hit Parade in Italia, Milano, Mondadori Editore, 1982.
  18. ^ a b c Gli album più venduti del 1981, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 19 maggio 2015.
  19. ^ Nannini e Ronconi, pp. 61-63.
  20. ^ a b Giancarlo Passarella, Discografia, in Nannini e Ronconi, pp. 224-225.
  21. ^ Nannini e Ronconi, pp. 63-64.
  22. ^ Giancarlo Passarella, Discografia, in Nannini e Ronconi, pp. 226-232.
  23. ^ Nannini e Ronconi, pp. 65-66.
  24. ^ Nannini e Ronconi, pp. 66-68.
  25. ^ a b c (EN) David Fricke, Making Movies, in Rolling Stone, 5 febbraio 1981. URL consultato il 4 dicembre 2012.
  26. ^ 100 Best Albums of the Eighties, su rollingstone.com. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  27. ^ a b (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  28. ^ a b c d e f g (DE) Dire Straits - Making Movies, su hitparade.ch, Schweizer Hitparade. URL consultato il 19 maggio 2015.
  29. ^ (EN) Top Albums (PDF), su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 19 maggio 2015.
  30. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  31. ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su infodisc.fr. URL consultato il 19 maggio 2015. Selezionare "DIRE STRAITS" e premere "OK".
  32. ^ (EN) Official Albums Chart Top 75: 08 February 1981 - 14 February 1981, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 19 maggio 2015.
  33. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  34. ^ (EN) Dire Straits – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 19 maggio 2015. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  35. ^ (FR) Les Albums (CD) de 1980 par InfoDisc, su infodisc.fr. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2012).
  36. ^ (DE) Album – Jahrescharts 1981, su offiziellecharts.de. URL consultato il 19 maggio 2015.
  37. ^ (EN) Top Selling Albums of 1981, su nztop40.co.nz, Recording Industry Association of New Zealand. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
  38. ^ a b (EN) Complete UK Year-End Album Charts, su chartheaven.9.forumer.com, chartheaven. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato l'11 gennaio 2012).
  39. ^ (EN) Billboard.BIZ: Top Pop Albums of 1981, su billboard.biz, 31 dicembre 1981. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).
  40. ^ (EN) Top Selling Albums of 1982, su nztop40.co.nz, Recording Industry Association of New Zealand. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2017).

Bibliografia

modifica
  • Andrea Del Castello, Mark Knopfler. Il crogiolo dei generi culturali, Lanciano, Move Editore, 2005, ISBN non esistente, ..
  • Ezio Guaitamacchi, 1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita, Milano, Rizzoli, 2009, ISBN 978-88-17-03392-3, ..
  • Colin Irwin, Dire Straits, Bresso, Gruppo Editoriale Futura, 1994, ISBN 1-85797-584-7, ..
  • Giulio Nannini, Mauro Ronconi, Le canzoni dei Dire Straits, Milano, Editori Riuniti, 2003, ISBN 88-359-5319-7, ..
  • (EN) Michael Oldfield, Dire Straits, Londra, Sidgwick & Jackson, 1984, ISBN 0-283-98995-5, ..
  • Giancarlo Passarella, Dire Straits – Solid Rock, Bresso, Music Makers, 2000, ISBN 88-86129-02-5, ..
  • Giancarlo Passarella, Manuali rock: Dire Straits – Storie e interviste, Roma, Arcana editrice, 1994, ISBN 978-88-7966-042-6, ..
  • Betty Shapiro, Dire Straits – Studio su testi e musiche, Milano, Kaos Edizioni, 1989, ISBN non esistente, ..
  • Alessandra Ziliani, Dire Straits & rock-poesia, Milano, Arti grafiche AGEL, 1982. ISBN non esistente.

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Rock