Mandas

comune italiano

Mandas è un comune italiano di 1 977 abitanti[2] della provincia del Sud Sardegna.

Mandas
comune
(IT) Mandas
(SC) Màndas
Mandas – Stemma
Mandas – Bandiera
Mandas – Veduta
Mandas – Veduta
Vista aerea di Mandas
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoUmberto Oppus (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate39°39′19.44″N 9°07′47.32″E
Altitudine457[1] m s.l.m.
Superficie45,02 km²
Abitanti1 977[2] (30-11-2023)
Densità43,91 ab./km²
Comuni confinantiEscolca, Gergei, Gesico, Nurri, Serri, Siurgus Donigala, Suelli
Altre informazioni
Cod. postale09040
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111039
Cod. catastaleE877
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 652 GG[4]
Nome abitanti(IT) mandaresi
(SC) mandaresus
Patronosan Giacomo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mandas
Mandas
Mandas – Mappa
Mandas – Mappa
Posizione del comune di Mandas
nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Origini del nome

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Il nome del paese, già citato nel XIII secolo, è riconducibile al sardo mandara e al latino mandra che hanno significato di "recinto per bestiame"[5].

Area abitata fin dall'epoca prenuragica e nuragica per la presenza nel territorio di alcune tombe dei giganti e di alcuni nuraghi, nel Medioevo appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Siurgus, della quale fu capoluogo dopo Siurgus. Alla caduta del giudicato (1258) passò ai pisani e quindi agli aragonesi, che ne fecero un feudo concesso nel secolo XIV ai Carroz. La città, che nel 1355 aveva inviato i propri rappresentanti al parlamento convocato a Cagliari dal re d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso, nel XV secolo andò decadendo. Insieme ad altre città che erano appartenute alla curatoria formò un marchesato, che nel 1604 fu trasformato in ducato, detto appunto Ducato di Mandas. Primo duca di Mandas fu Pietro Maza de Carroz, nominato dal re Filippo III di Spagna, morto senza eredi tre anni dopo. Dai Maza la signoria passò poi ai Tellez-Giron. L'ultimo duca fu Pedro Tellez-Giron di Alcantara, e il paese fu riscattato a quest'ultimo nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Il paese di Mandas è citato, in quanto tappa di uno dei suoi viaggi in Italia, dallo scrittore britannico David Herbert Lawrence nel libro Sea and Sardinia ("Mare e Sardegna") del 1921.

Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle nuove province sarde, il comune di Mandas avrebbe dovuto essere aggregato alla neonata provincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che restasse in quella di Cagliari, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 25 marzo 1998.[6] Lo stemma si presenta inquartato: nel 1° di rosso, a sette spighe di grano d'oro, impugnate e legate di azzurro; il 2° partito d'argento e di verde; il 3° partito d'azzurro e d'argento; il 4° d'azzurro, alla pecora al naturale, ferma sulla campagna di verde. Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Giacomo

Architetture religiose

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Il monumento più importante è la chiesa parrocchiale di San Giacomo alla periferia del paese, è disposta verso la campagna circondata da un muraglione. A parte le strutture gotico-aragonesi del '500, conserva varie e valide opere di intagliatori spagnoli e locali: un gruppo ligneo con il crocifisso la Madonna e S. Giovanni, le statue di S. Gioacchino e S. Anna nell'altare maggiore, e vari altari lignei scolpiti e dorati.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata a Mandas è il campidanese occidentale.

Economia

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L'economia di Mandas è caratterizzata soprattutto dall'agricoltura, in particolar modo coltivazione di frumento e la viticoltura. Vi è anche presenza di attività di allevamento ovino, suino e bovino.

Infrastrutture e trasporti

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La stazione ferroviaria di Mandas

Mandas è sede di una stazione ferroviaria dell'ARST, sita sulla linea per Isili e capolinea della ferrovia per Arbatax, oggi attiva solo come ferrovia turistica del Trenino Verde. Grazie al fatto di essere capolinea di molti treni turistici (diretti anche a Sorgono), il paese è meta di un discreto traffico turistico.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Claudio Steri Alleanza dei Progressisti Sindaco [8]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Umberto Oppus liste civiche di centro-destra Sindaco [9]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Umberto Oppus lista civica Sindaco [10]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Umberto Oppus lista civica "Uniti per Mandas" Sindaco [11]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Marco Pisano lista civica "Uniti per Mandas" Sindaco [12]
26 ottobre 2020 - Umberto Oppus lista civica "Prima Mandas" Sindaco [13]
  1. ^ ISTAT, 14° censimento generale della popolazione e delle abitazioni, su dawinci.istat.it. URL consultato il 17 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Mandas su Sardegna Turismo
  6. ^ Mandas, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 10 settembre 2024.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  9. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  10. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  11. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  12. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  13. ^ Comunali 25/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 29 ottobre 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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