Codice Quetzalecatzin
Il Codice Quetzalecatzin, noto anche come Codice Charles Ratton, è una raccolta di documenti indigeni nordamericani risalente al 1593. È conservato presso la Biblioteca del Congresso di Washington. L'opera contiene la celebre Mappa di Ecatepec-Huitziltepec.[1]
Codice Quetzalecatzin manoscritto | |
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La mappa di Ecatepec-Huitziltepec contenuta nel codice | |
Epoca | 1593 |
Lingua | Nomi dei luoghi in latino con traduzioni di numerosi antichi ideogrammi messicani. |
Supporto | Inchiostro ferrogallico e acquerello su carta europea, con qualche scolorimento e perdite riparate, montato su stoffa. |
Dimensioni | 90 × 73 cm |
Ubicazione | Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America |
Versione digitale | https://www.loc.gov/item/2017590521/ |
Scheda bibliografica | |
Storia
modificaIl codice fu acquistato dal Biblioteca del Congresso di Washington nel 2017 da un collezionista privato francese. In passato fece parte della Collezione privata di William Randolph Hearst.[1]
Contenuto
modificaMappa di Ecatepec-Huitziltepec
modificaLa mappa contiene informazioni genealogiche (a sinistra) e la proprietà terriera (a destra) della famiglia Nahuatl "de Leon" dal 1480 al 1593 con lo scopo di delineare i confini del loro territorio e rivendicare il proprietario. La mappa rappresenta il territorio corrispondente agli attuali stati messicani di Oxaca e Puebla: copre il sud di Puebla dalla chiesa di Todos Santos, Ecatepec (ora sobborgo a nord-est dell'attuale Città del Messico), e il Lago Texcoco (ora la Riserva Nazionale "El Caracol") fino alla chiesa di Santa Cruz Huitziltepec, Pue nella parte inferiore destra, con la parte inferiore della mappa attraversata da quello che sembra essere il fiume Atoyac nel nord di Oaxaca.[2]
Mappe di questa tipologia furono commissionate dalla Corona di Castiglia con l'obiettivo di esaminare i nuovi territori che venivano conquistati durante la colonizzazione spagnola delle Americhe. La mappa rappresenta una sintesi tra la tradizione cartografica indigena espressa dai tlacuilo (es. i glifi) e il dettaglio tecnico europeo (es. note a margine in lingua latina), segno evidente che l'ispanizzazione delle popolazioni era in fase già avanzata.[1]
Note
modifica- ^ a b c Il Codice Quetzalecatzin, collana Le grandi mappe della storia, Le città precolombiane, Hachette, pp. 36-39.
- ^ (EN) The Codex Quetzalecatzin, su loc.gov.
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su loc.gov.