Maratona (Attica)
Maratona (in greco Μαραθώνας?, Marathónas e in greco antico: Μαραθών?, Marathṓn) è un comune della Grecia situato nella periferia dell'Attica (unità periferica dell'Attica Orientale) con una popolazione di 23 974 abitanti secondo i dati del censimento 2001,[1] già importante nell'antichità e sito della celebre battaglia di Maratona del 490 a.C.
Maratona comune | |
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Μαραθώνας | |
Veduta di Maratona oggi | |
Localizzazione | |
Stato | Grecia |
Periferia | Attica |
Unità periferica | Attica Orientale |
Territorio | |
Coordinate | 38°09′N 23°57′E |
Altitudine | 44 m s.l.m. |
Superficie | 223 km² |
Abitanti | 23 974 (2001) |
Densità | 107,51 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 190 07 |
Prefisso | 2294 |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Etimologia
modificaIl nome rimanda etimologicamente al finocchio, più propiamente all' Anethum graveolens o aneto,pianta largamente diffusa nella piana di Maratona e chiamata in greco antico: μάραθον o μάραθος?:[2] letteralmente il nome della città significherebbe quindi luogo pieno di finocchi.
Storia
modificaStoria antica
modificaIl demo di Maratona era stato costituito sulla base di una delle città della tetrapoli, fondata secondo la leggenda sotto Cecrope;[3] Pisistrato effettuò il suo secondo tentativo di presa del potere marciando da Maratona ad Atene.[4]
L'antica piana di Maratona fu sito della celebre battaglia di Maratona combattuta nel 490 a.C. durante la prima guerra persiana: in tale battaglia le poche unità radunate da Ateniesi e Plateesi riuscirono a sconfiggere l'esercito di Dario I, probabilmente in superiorità numerica. A memoria di quel celebre fatto rimane il tumulo eretto subito dopo la battaglia sotto il quale furono sepolti i morti Ateniesi, 192 secondo la tradizione, circondato da un parco e contraddistinto dalla presenza di una lapide commemorativa.
Gli Ateniesi furono costretti a effettuare un precipitoso ritorno in città poiché i Persiani, secondo alcune voci avvertiti dagli Alcmeonidi, vi si stavano dirigendo via mare.[5] Arrivati gli Ateniesi in città, i Persiani rinunciarono all'attacco, facendo ritorno in Asia.[6]
Sembra che all'epoca di Plinio il Vecchio il villaggio di Maratona fosse scomparso.[7]
Storia moderna
modificaThomas Chase e Robert Hichens testimoniarono che tra il XIX e il XX secolo il centro urbano venne abitato da popolazione di etnia albanese.
Nel 1926, l'azienda americana ULEN iniziò la costruzione della diga in una valle sopra Maratona, al fine di garantire l'approvvigionamento idrico di Atene; quest'opera fu conclusa nel 1929 con la sommersione di 10 km² di foreste, la cui area ospita oggi il lago artificiale di Maratona.
Il centro di Maratona è importante anche per le attività sportive che vi si sono svolte nel corso dei giochi della I Olimpiade e della XXVIII Olimpiade: nella prima occasione è stato il luogo di partenza per la maratona maschile, nella seconda il luogo di partenza per la maratona maschile, femminile e il centro per il canottaggio. Apprezzata dal turismo soprattutto ateniese la costa con spiagge curate, grandi pinete e porticcioli turistici. La zona di Maratona è anche a rischio del fenomeno del Flash flood, ossia la caduta di una grande quantità di acqua in poco tempo, con gravi risvolti: ciò è collegato anche alla deforestazione dell'area limitrofa.
A seguito della riforma amministrativa detta piano Kallikratis in vigore dal gennaio 2011[8] che ha abolito le prefetture e accorpato numerosi comuni, la superficie del comune è ora di 223 km² e la popolazione è passata da 8 883[9] a 23 974 abitanti. Maratona ha inglobato Grammatiko, Nea Makri e Varnava. Altri piccoli insediamenti sul territorio comunale sono Agios Panteleimonas (con popolazione di 1 591 unità), Kato Souli (con popolazione di 2 142 unità), Vranas (con popolazione di 1 082 unità), Avra (con popolazione di 191 unità), Vothon (con popolazione di 177 unità), Ano Souli (con popolazione di 232 unità) e Schinias (con popolazione di 264 unità).
La corsa della maratona
modificaLa leggenda di Fidippide
modificaSecondo quanto riferito da Erodoto, un emerodromo ateniese di nome Fidippide fu mandato da Atene a Sparta per chiedere appoggio in vista della battaglia coi Persiani e percorse questo tragitto di più di 225 km in un solo giorno.[10]
La leggenda più nota successivamente, quella della corsa di Filippide da Maratona ad Atene, non fu però opera di Erodoto, ma comparve per la prima volta in un'opera di Plutarco composta nel I secolo, Sulla gloria degli Ateniesi. In essa Plutarco afferma che un emerodromo in armatura completa sarebbe corso da Maratona sino ad Atene, avrebbe pronunciato la celebre frase "abbiamo vinto" (in greco antico: Νενικήκαμεν?, Nenikèkamen) e sarebbe poi morto per lo sforzo; secondo Plutarco lo storico Eraclide Pontico chiamava questo leggendario emerodromo Tersippo, mentre la maggior parte degli storici lo chiamava Eucle.[11]
Luciano di Samosata, scrittore e retore di origine siriana vissuto durante il II secolo d.C., riporta la stessa leggenda, attestando però come il nome del corridore non fosse Eucle, bensì Filippide. Tale nome viene ripreso anche nella tradizione medievale, che lo preferisce a Fidippide, anche se quest'ultima dicitura è comunque la più diffusa nelle opere contemporanee.[12]
La maratona moderna
modificaVerso la fine del XIX secolo si concretizzò l'idea di dare vita a dei nuovi Giochi olimpici: tale proposta venne avanzata da Pierre de Coubertin. Quando si cercò una manifestazione che potesse richiamare l'antica gloria della Grecia, la scelta cadde sulla corsa della maratona,[13] che era stata proposta da Michel Bréal. Anche il fondatore appoggiò tale scelta,[13] che vide la luce durante la prima olimpiade moderna, che si tenne ad Atene nel 1896.
Nella necessità di stabilire una distanza standard da percorrere durante la gara, si decise di fare riferimento alla leggenda di Fidippide. I maratoneti dovettero perciò correre da Maratona allo stadio Panathinaikos di Atene (per una distanza di circa 40 chilometri), e la prima edizione venne vinta proprio da un greco, Spyridōn Louīs. L'evento divenne ben presto largamente popolare e molte città cominciarono ad organizzarne di annuali.[13] La distanza venne fissata ufficialmente a 42 chilometri e 195 metri successivamente, nel 1921.[13]
Note
modifica- ^ Popolazione comuni greci, su statoids.com. URL consultato il 16 aprile 2011.
- ^ (EN) Henry Liddell e Robert Scott, μάραθον, in A Greek-English Lexicon, 1940.
- ^ Strabone, VIII, 7, 1.
- ^ Erodoto, I, 62.
- ^ Erodoto, VI, 115-116.
- ^ Erodoto, VI, 116.
- ^ Plinio, Naturalis historia, IV, 7, 11.
- ^ piano Kallikratis (PDF), su kedke.gr. URL consultato il 4 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).
- ^ Censimento 2001 (XLS), su ypes.gr. URL consultato il 4 aprile 2011.
- ^ Erodoto, VI, 105–106.
- ^ Plutarco, Moralia, 347C.
- ^ Lazenby, p. 52.
- ^ a b c d (EN) Marathon History, su aimsworldrunning.org, Association of International Marathons and Distance Races. URL consultato l'8 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- Fonti secondarie
- (EN) John Francis Lazenby, The Defence of Greece 490-479 BC, Aris & Phillips Ltd, 1993, ISBN 0-85668-591-7.
- (EN) Tom Holland, Persian Fire: The First World Empire and the Battle for the West, Abacus, 2006, ISBN 0-385-51311-9.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maratona
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Maratona
Collegamenti esterni
modifica- (EL) Sito ufficiale, su marathon.gr.
- Doro Levi, Gaetano De Sanctis, MARATONA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Maratona, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 125646842 · LCCN (EN) n95023556 · GND (DE) 4114984-1 · J9U (EN, HE) 987007535547005171 |
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