Maria Angelina Ducena Paleologa

Maria Angelina Ducena Paleologa o Marija Angelina Nemanjić o Anna Maria Angelina Ducena Paleologa in greco Μαρία Αγγελίνα Δούκαινα Παλαιολογίνα? in serbo Марија Ангелина Немањић? (1349Ioannina, 28 dicembre 1394) è stata un'aristocratica greco bizantina-serba e l'autoproclamata basilissa (in greco: βασίλισσα; imperatrice, regina) dell'Epiro dal 1384-1385, succedendo al governo del marito assassinato Tommaso Preljubović. Maria e suo marito furono una coppia famosa come mecenati delle arti durante il governo di Tomo a Ioannina dal 1366 al 1384.[1] È anche ritratta nelle icone.[2]

Maria Angelina Ducena Paleologa
Tommaso Preljubović e Maria
Basilissa d'Epiro
In carica1384-1385
PredecessoreTommaso Preljubović
SuccessoreEsaù de' Buondelmonti
Nascita1349
MorteIoannina, 28 dicembre 1394
DinastiaNemanjić
PadreSimeon Uroš
MadreTommasa Orsini
ConiugiTommaso Preljubović
Esaù de' Buondelmonti

Biografia

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Maria era figlia dell'imperatore serbo di Tessaglia, Simeon Uroš, fratellastro dell'imperatore Stefano Uroš IV Dušan di Serbia (dinastia Nemanjić), e di Tommasa Orsini. Suo nonno materno era Giovanni Orsini d'Epiro. Nel 1361 Maria, a soli 12 anni, sposò Tommaso Preljubović, nominato dal padre governatore (despota) dell'Epiro a Ioannina nel 1366. Benvoluta dai sudditi, sarebbe stata maltrattata dal marito e avrebbe concorso al suo assassinio il 23 dicembre 1384.

La popolazione di Ioannina acclamò Maria come sovrana. La donna usò il titolo di basilissa, forma femminile di basileus.[3] Chiamò il fratello Giovanni Uroš Ducas Paleologo (che divenne monaco nel monastero di Gran Meteora con il nome di Joasaf)[4] per consigliarla negli affari di Stato, anche se non rimase a lungo.

Giovanni Uroš suggerì a Maria di sposare Esaù de' Buondelmonti, uno dei nobili latini catturati da Tommaso nel 1379. È stato ipotizzato[5] che Maria fosse innamorata del prigioniero già prima dell'assassinio del marito e che questa relazione avesse portato all'assassinio di Tommaso.[5] Naturalmente, tutto questo è una pura congettura.

Maria sposò Esaù ("che cercava il riconoscimento di Bisanzio") nel febbraio 1385. Maria sopravvisse per un altro decennio, morendo il 28 dicembre 1394. Aveva 55 anni.

Dopo la presa di potere di Esaù, Giovanni Uroš partì per Meteora dove fu tonsurato e prese il nome di Joasaf. Morì nel 1422.[4][6]

La Cronaca di Ioannina, così ostile a Tommaso Preljubović, descrive Maria in termini molto lusinghieri; lo storico bizantino Laonico Calcondila, invece, la descrive come una moglie infedele di dubbia moralità. Entrambi i resoconti potrebbero essere parziali. Sembra che Maria non abbia avuto figli da nessuno dei due matrimoni.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Stefano Uroš II Milutin Stefano Uroš I  
 
Elena  
Stefano Uroš III Dečanski  
Ana Terter Giorgio I di Bulgaria  
 
Maria Terter di Bulgaria  
Simeon Uroš  
Giovanni Paleologo Costantino Paleologo  
 
Irene Rauliana  
Maria Paleologa  
Irene Metochitissa Teodoro Metochita  
 
 
Maria Angelina Ducena Paleologa  
Giovanni I Orsini Riccardo II Orsini  
 
Margherita d'Acaia  
Giovanni d'Epiro  
Maria Comneno Ducas Niceforo I d'Epiro  
 
Maria Lascaris  
Tommasa Orsini  
Andronico Angelo Paleologo Demetrio Ducas Comneno Cutroule  
 
Anna Comnena Paleologa  
Anna Paleologa  
N. Kokalas Kokalas  
 
 
 
  1. ^ (EN) Helen C. Evans e Metropolitan Museum of Art, Byzantium : faith and power (1261-1557), 2004, ISBN 1-58839-113-2, OCLC 54082338. URL consultato il 9 settembre 2022.
  2. ^ (EN) Paul Graindor e Henri Grégoire, Byzantion: Revue Internationale des Études Byzantines, Vol. 72, Fondation Byzantine, 2002, pp. 364, https://books.google.de/books?id=ptnjAAAAMAAJ&q=Maria+Angelina+Doukaina+Palaiologina&redir_esc=y.
  3. ^ (EN) Peter Charanis, The Doukai: A Contribution to Byzantine Prosopography. By Demetrios I. Polemis, in The American Historical Review, Vol. 75, n. 2, New York, Oxford University Press, 1968, pp. 100, 163, 223, DOI:10.1086/ahr/75.2.467-a.
  4. ^ a b (EN) Georgios Martzelos, Saint Joasaph of Meteora, su pemptousia.com, 20 aprile 2016.
  5. ^ a b (EN) John V. A. Fine, The late medieval Balkans : a critical survey from the late twelfth century to the Ottoman Conquest, 1st paperback edition, 1994, ISBN 978-0-472-10079-8, OCLC 749133662. URL consultato il 9 settembre 2022.
  6. ^ (EN) Eirini Panou, The cult of St Anna in Byzantium, 2018, ISBN 978-1-315-61518-9, OCLC 1035763305. URL consultato il 9 settembre 2022.

Bibliografia

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Controllo di autoritàVIAF (EN89785391 · ISNI (EN0000 0000 7821 9791 · BAV 495/53506 · LCCN (ENn85230729 · J9U (ENHE987007275857405171