Maria Paternò Arezzo
Maria Concetta Silvia Paternò Arezzo (Catania, 11 dicembre 1869 – Messina, 28 dicembre 1908) è stata una filantropa italiana.
Biografia
modificaPrincipessa di Castellaci,[1] nasce a Catania da Giuseppe Maria Alvaro Paternò (1842 - 1916) della famiglia Paternò, XIII Principe di Sperlinga dei Manganelli, VI Duca di Palazzo e XIII Barone di Manganelli, e da Vincenzina Nunzia Giorgia Arezzo (1850 - 1888)[2] dei baroni di Donnafugata. Nipote di Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata, parente di Maria Schininà e di Giuseppe Schininà di Sant'Elia, morì a soli 39 anni, senza lasciare alcun erede, sotto le macerie del terremoto di Messina del 1908 assieme al marito Don Francesco Marullo Balsamo,[3] Principe di Castellaci e Conte di Condojanni.
Aveva lasciato anni prima, con proprie volontà testamentarie (datate, 8 febbraio 1900), un ingente patrimonio da destinare alla costruzione del primo ospedale di Ragusa, che doveva servire ad assicurare almeno 30 posti letto alla cura e al soccorso dei bisognosi della sua amata città, che dovette a malincuore lasciare dopo il matrimonio per trasferirsi a Messina.[4]
L'ospedale, iniziato solo nel 1914 grazie all'opera del Cav. Corrado Arezzo Giampiccolo[5] (nominato suo erede testamentario) ed ultimato dopo molte difficoltà nel 1923, è stato successivamente unificato con l'Ospedale Civile di Ragusa per dar luogo all'Azienda Ospedaliera "Civile - M. Paternò Arezzo", divenuta poi un importante policlinico con terapie d'avanguardia.[6]
Sulla facciata del Palazzo Arezzo, a Ragusa Ibla, è rimasta una lapide marmorea in suo ricordo[7] e una via di Ragusa Ibla è a lei dedicata; il Comune di Ragusa, in accordo con la Croce Rossa, ha organizzato delle celebrazioni in sua memoria.[8]
Note
modifica- ^ «Bella figura, gentile di modi, buona d'animo», come la definì lo storico Eugenio Sortino-Trono (cfr. Bibliografia).
- ^ Albero Genealogico Maria Paternò, su familysearch.org.
- ^ Atto di matrimonio, su dl.antenati.san.beniculturali.it.
- ^ Cfr. https://www.ragusanews.com/2009/03/12/cultura/maria-paterno-arezzo-e-il-suo-testamento-un-ospedale-per-ragusa/9336
- ^ Il quale riuscì a superare le molte controversie giudiziarie sul lascito che si aprirono dopo la morte della nobildonna benefattrice. Cfr. [1]
- ^ Ospedale Maria Paternò Arezzo ASP Ragusa Azienda Sanitaria Provinciale 7 Ragusa Archiviato il 26 luglio 2007 in Internet Archive.
- ^ chieracostui.com
- ^ sosed.eu
Bibliografia
modifica- AA.VV., Il Castello di Donnafugata a Ragusa, Angelica Editore, Ragusa, 2002.
- Giovanni Pluchino, "Maria Paternò Arezzo e il suo testamento: Un ospedale per Ragusa", in ragusanews.com, del 12 marzo 2009 (cfr. [2]).
- Michelangelo Arezzo di Trifiletti, Il Sigillo di Famiglia. Un passato ritrovato, Gruppo Albatros/Il Filo editoriale, Roma, 2020 (Cap. 7).
- Eugenio Sortino-Trono Schininà, I conti di Ragusa (1093-1296) e della contea di Modica (1296-1812), con alcune osservazioni sui primitivi popoli di Sicilia, Hybla-Heraea e Camerina, Ragusa antica e Ragusa nuova, Edizioni Libreria S. Paolino, Ragusa, 1988 (I edizione: Tip. V. Criscione, Ragusa Ibla, 1907).
- Eugenio Sortino-Trono Schininà, Nobiliario di Ragusa, Tip. A. Forni, Bologna, 1977.
- Gaetano G. Cosentini, Ibla lontana, Il gattopardo edizioni, Ragusa, 1991.
- Gaetano G. Cosentini, Guida rapida alla città di Ragusa, Iblea grafica, Ragusa, 1997.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maria Paternò Arezzo
Collegamenti esterni
modifica- Albero genealogico di Maria Paternò Arezzo e Marullo, su geneall.net.
- Ospedalità antica in Sicilia - Ragusa, su www3.unict.it. URL consultato il 10 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- Maria Paternò Arezzo: cento anni di riconoscenza, su comune.ragusa.it (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- Carlo Marullo di Condojanni, I discendenti di Pietro Marullo si stabiliscono in Milazzo, in La Famiglia Marullo di Messina e le sue vicende (Memorie e Documenti), Società Tipografica Editrice Messinese, Messina, 1956 (Cap. 5).