Maurizio Falessi
Maurizio Falessi (Roma, 11 settembre 1954) è un ex terrorista italiano, membro delle Unità Comuniste Combattenti.
Biografia
modificaNasce politicamente nel 1972, nel movimento della sinistra extraparlamentare Potere Operaio e vi milita fino al suo scioglimento nel 1973.
Entra poi nelle Unità Comuniste Combattenti, prima divisione della direzione strategica delle Brigate Rosse, componente attiva a Roma tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta.
Il 23 novembre 1982 la corte di appello di Roma lo condanna a 23 anni per partecipazione ad associazione sovversiva e banda armata, tentato omicidio e concorso in sequestro di persona nell'ambito del processo contro i militanti delle Unità Comuniste Combattenti. Viene poi condannato in via definitiva a 11 anni di detenzione.
Falessi si era comunque già reso irreperibile subito dopo la scoperta del covo delle UCC di Pian di Vescovio, il 29 luglio del 1979.
L'arresto
modificaIl 13 gennaio 2004, dopo anni di latitanza, Maurizio Falessi viene catturato dalla polizia di Roma, assieme alla brigatista Rita Algranati, all'aeroporto del Cairo.[1] I due già dagli anni ottanta vivevano in Algeria, dove erano giunti attraverso il Libano e avrebbero quindi beneficiato di asilo politico come militanti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.[2]