Maxine Singer

biologa molecolare statunitense

Maxine Singer, (nata Frank) (New York City, 15 febbraio 1931Washington, 9 luglio 2024), è stata una biologa molecolare e amministratrice scientifica[1] statunitense, nota per i suoi contributi alla risoluzione del codice genetico, per il suo ruolo nei dibattiti etici e normativi sulle tecniche del DNA ricombinante (inclusa l'organizzazione della Conferenza Asilomar sul DNA ricombinante) e per la sua leadership della Carnegie Institution di Washington.

Maxine Singer

Nel 2002, la rivista Discover l'ha riconosciuta come una delle 50 donne più importanti nel campo della scienza.[2]

Biografia

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Maxine Frank nacque a New York da Henrietta e Hyman Frank.[3] Suo padre era un avvocato e sua madre una casalinga.[3][4] Dopo aver frequentato la Midwood High School di Brooklyn,[5] si laureò in chimica e in biologia allo Swarthmore College.[6] Ottenne quindi un dottorato di ricerca nel 1957 presso l'Università di Yale, facendo ricerca sulla chimica delle proteine sotto la guida di Joseph Fruton.[3]

Carriera

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Dopo la laurea, Fruton la incoraggiò a specializzarsi in acidi nucleici e nel 1956 entrò a far parte del Laboratorio di Biochimica di Leon Heppel presso il National Institutes of Health.[7] Diresse quindi vari gruppi di ricerca biochimica come capo del laboratorio di biochimica presso l'Istituto Nazionale dei Tumori tra il 1980 e il 1987.[8]

Sulla scia del rapporto del 1973 sul primo uso di tecniche di DNA ricombinante per introdurre geni da una specie all'altra, Singer fu tra i primi a richiamare l'attenzione sui possibili rischi dell'ingegneria genetica. È stata presidente della Gordon Conference on Nucleic Acids del 1973, dove furono discussi i possibili rischi per la salute pubblica della tecnica,[9] e contribuì a organizzare la Conferenza di Asilomar del 1975 sul DNA ricombinante che portò a linee guida per affrontare i rischi in gran parte sconosciuti della tecnica.[1]

Singer venne eletta membro dell'American Academy of Arts and Sciences nel 1978.[10] Nel 1988 diventò presidente della Carnegie Institution di Washington, incarico ricoperto fino al 2002.[11] Fu quindi eletta all'American Philosophical Society nel 1990[12] e nel 1992 Singer ricevette la National Medal of Science "per i suoi eccezionali risultati scientifici e la sua profonda preoccupazione per la responsabilità sociale dello scienziato".[13] È stata la prima donna a ricevere il Vannevar Bush Award nel 1999.[14] Nel 2007 fu insignita della Public Welfare Medal dalla National Academy of Sciences.[15]

Contributi alla ricerca

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Singer ha dato importanti contributi ai campi della biochimica e della biologia molecolare.[3] La sua ricerca con Leon Heppel sul ruolo degli enzimi che regolano la sintesi degli acidi nucleici contribuì ad aiutare Marshall Nirenberg e Heinrick Matthaei a decifrare il codice genetico.[16] Hanno studiato la polinucleotide fosforilasi, un enzima che può unire singoli nucleotidi in sequenze di RNA casuali. Hanno studiato le composizioni di base di questi polinucleotidi utilizzando l'elettroforesi e la cromatografia su carta, che ha permesso di capire come l'enzima catalizza la loro sintesi.[16] Questi esperimenti hanno permesso di creare una libreria di filamenti di RNA artificiali con sequenze definite, come una molecola composta da sole triplette di uracile che codifica per la fenilalanina. Questi polinucleotidi artificiali furono utilizzati da Nirenberg per sostenere l'ipotesi che l'RNA svolga un ruolo chiave nella sintesi delle proteine utilizzando le informazioni provenienti dal DNA. Le sequenze di RNA prodotte da Singer furono utilizzate per abbinare ciascuno dei venti amminoacidi a una diversa tripletta nucleotidica di RNA.[16]

 
Singer nel 1956

La ricerca di Singer includeva lo studio della struttura della cromatina e della ricombinazione genetica dei virus. Durante il periodo come capo del Laboratorio di Biochimica presso il National Cancer Institute negli anni '80, la sua ricerca si concentrò sui LINE, o "elementi nucleotidici a lungo intervallo".[16] Si concentrò su LINE-1, un retrotrasposone trovato nei genomi dei mammiferi che è sparso in migliaia di punti del genoma umano: concluse che era in grado di muoversi e inserirsi in nuovi punti del DNA cromosomico.[17] Studiò il meccanismo di come LINE-1 si replicasse e disperdesse copie in nuove posizioni nel genoma e scoprì che l'inserimento di questi elementi avrebbe indotto mutazioni nei geni vicini, svolgendo un ruolo nelle malattie genetiche.[3][16]

Contributi alla comunità scientifica

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Singer fu influente anche nel perfezionamento della politica scientifica.[3] Quando era co-presidente della Conferenza di Gordon nel 1973, sollevò preoccupazioni sui potenziali effetti sulla salute e sui rischi nel campo relativamente nuovo della tecnologia del DNA ricombinante.[8] Organizzò la conferenza di Asilomar del 1975 proprio allo scopo di riunire gli scienziati per imporre restrizioni e tracciare linee guida sulla ricerca sul DNA ricombinante: raccomandò la ripresa della ricerca sotto caute salvaguardie fino a quando non si fosse saputo di più sui potenziali rischi biologici della tecnologia del DNA ricombinante.[18][19]

Singer fu anche sostenitrice delle donne e dell'inclusività nella scienza. Scrisse un editoriale su Science sostenendo che le università dovrebbero incoraggiare le donne a perseguire la scienza e l'ingegneria piuttosto che sprecare le loro competenze a causa di pregiudizi non intenzionali contro di loro.[20] Singer presentò anche il progetto "First Light", un programma di educazione scientifica per gli studenti delle scuole elementari di Washington che mirava a migliorare l'insegnamento della matematica e delle scienze nelle scuole.[8]

Singer scrisse oltre 100 articoli scientifici e pubblicò diversi libri con il co-autore Paul Berg destinati ad aiutare il pubblico ad avere una migliore comprensione della genetica molecolare, tra cui Genes and Genomes (1991), Dealing with Genes (1993) e George Beadle: An Uncommon Farmer (2003).[19] Nel 2018 pubblicò Blossoms: And the Genes that Make Them, in cui descrisse le ragioni genetiche ed evolutive per cui i fiori sbocciano.[21]

La morte

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Singer morì a causa di una broncopneumopatia cronica ostruttiva e un enfisema nella sua casa di Washington, il 9 luglio 2024, all'età di 93 anni.[3][22]

Vita privata

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Maxine sposò nel 1952 Daniel Singer, un compagno di classe di Swarthmore e laureato in scienze politiche. Ebbero quattro figli: Ellen, Amy, David e Stephanie.[3][23]

  1. ^ a b (EN) Profiles in Science, The Maxine Singer Papers, in U.S. National Library of Medicine, 12 marzo 2019. URL consultato il 7 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).
  2. ^ (EN) Kathy Svitil, The 50 Most Important Women in Science, in Discover, 13 novembre 2002. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2019).
  3. ^ a b c d e f g h (EN) Maxine Singer, Guiding Force at the Birth of Biotechnology, Dies at 93, in The New York Times, 10 luglio 2024. URL consultato il 10 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2024).
  4. ^ Maxine Singer Papers, 1952–2004 (Biographical Note), su findingaids.loc.gov. URL consultato il 13 marzo 2015 (archiviato il 2 aprile 2015).
  5. ^ (EN) Putting Science First, in The Washington Post, 14 febbraio 1989. URL consultato il 27 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2019).
  6. ^ (EN) American Society for Cell Biology Member Profile: Maxine Singer (PDF), su ascb.org. URL consultato il 13 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  7. ^ (EN) Maxine Singer, su Science History Institute, 29 giugno 2016. URL consultato il 21 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
  8. ^ a b c (EN) Maxine Singer, su aacc.org. URL consultato il 7 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2019).
  9. ^ (EN) Letter from Maxine Singer to participants in the 1973 Gordon Conference on Nucleic Acids, in The Paul Berg Papers, U.S. National Library of Medicine (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
  10. ^ (EN) Book of Members, 1780–2010: Chapter S (PDF), in American Academy of Arts and Sciences. URL consultato il 7 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2018).
  11. ^ (EN) Maxine Singer Named President Of Carnegie, in The Scientist, 23 febbraio 1987. URL consultato il 13 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  12. ^ (EN) APS Member History, su search.amphilsoc.org. URL consultato il 19 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2022).
  13. ^ (EN) Maxine F. Singer (1931–), in The National Medal of Science 50th Anniversary.
  14. ^ (EN) Vannevar Bush Award Recipient, su National Science Board (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2019).
  15. ^ (EN) Maxine F. Singer to Receive Public Welfare Medal, in National Academy of Sciences, 12 gennaio 2007. URL consultato il 13 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2015).
  16. ^ a b c d e (EN) The Maxine Singer Papers: Nucleic Acids, the Genetic Code, and Transposable Genetic Elements: A Life in Research, su profiles.nlm.nih.gov. URL consultato il 7 novembre 2017.
  17. ^ (EN) Hirohiko Hohjoh e Maxine F. Singer, 19, in Sequence-specific single-strand RNA binding protein encoded by the human LINE-1 retrotransposon, The EMBO Journal, vol. 16, 1º ottobre 1997, pp. 6034–6043.
  18. ^ (EN) M. Singer e P. Berg, 4249, in Recombinant DNA: NIH Guidelines, Science, vol. 193, 16 luglio 1976, pp. 186–188.
  19. ^ a b (EN) The Maxine Singer Papers: Biographical Information, su profiles.nlm.nih.gov. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).
  20. ^ (EN) Maxine Singer, 5801, in Beyond Bias and Barriers, Science, vol. 314, 10 novembre 2006, p. 893.
  21. ^ (EN) Blossoms: And the Genes That Make Them, Oxford, New York, Oxford University Press, 2018, ISBN 978-0-19-881113-8. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2022).
  22. ^ (EN) Maxine Singer, renowned biologist and advocate for STEM inclusion, dies at 93, su carnegiescience.edu, 12 giugno 2024. URL consultato il 10 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2024).
  23. ^ (EN) Weddings: Stephanie Singer, Stephen Fischer, in The New York Times, 31 maggio 1993. URL consultato il 9 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2024).

Collegamenti esterni

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