Meleto (accusatore di Socrate)
Meleto (in greco antico: Μέλητος?, Mélētos; Atene, 425 a.C. circa – dopo il 399 a.C.) fu un giudice che accusò Socrate durante il processo al filosofo nel 399 a.C.
Biografia
modificaFiglio di un poeta del demo di Pito[1], fu istigato ad accusare Socrate da Anito e Licone; l'orazione accusatoria di Meleto fu un fiasco, ma Socrate venne comunque condannato a morte.
Inizialmente si credeva che Meleto avesse ricevuto da Crizia, insieme a Socrate, l'ordine di arrestare Leone di Salamina[2], ma attualmente si tende a distinguere i due personaggi omonimi.
Un resoconto sicuramente apocrifo, riportato da Diogene Laerzio[3], afferma che dopo l'esecuzione di Socrate "gli Ateniesi provarono un tale rimorso" che giustiziarono Meleto e bandirono i suoi soci dalla città, su istigazione di un discepolo di Socrate, Antistene.
Note
modifica- ^ Platone, Eutifrone, 2bː «Sembra che sia uno giovane e non molto conosciuto. Lo chiamano, credo, Meleto, ed è del demo di Pito, se conosci un tal Meleto di Pito, che porta i capelli lunghi, non è ancora del tutto barbuto e ha il naso a becco». (trad. A. D'Andria)
- ^ Senofonte, Elleniche, II 4, 36.
- ^ II 43; VI 9.
Collegamenti esterni
modifica- Melèto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Meletus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) William Smith (a cura di), Meletus, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.