Menhir di monte Capri

Il menhir di monte Capri è una struttura megalitica che sorge sull’omonimo monte, l’altura più elevata (786 mslm) della costiera delle Cinque Terre, in prossimità della stessa Alta via delle Cinque Terre. È uno dei tre megaliti preistorici rinvenuti in Provincia della Spezia.[1]

Descrizione

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Il menhir è stato riscoperto negli anni '80 del XX secolo ed è considerato il più grande menhir rinvenuto in Liguria.

Giace riverso al suolo spezzato in due parti a circa metà della sua lunghezza; si ritiene che la rottura sia avvenuta per effetto della caduta dalla posizione verticale.

Il masso è in pietra di arenaria grigia; la pietra è diversa da quella circostante del monte Capri a conferma che il menhir è stato sagomato altrove e trasportato fino al suo attuale sito. Questa è risulta lavorato per ottenere una base a bulbo ed una punta rastremata, nella quale è incisa una piccola croce[2]. La sua altezza è stimata in 3,8 m, la circonferenza nella sezione centrale è di circa 2 m, mentre è di soli 20 cm la circonferenza alla punta.

Scavi nel terreno sotto il menhir hanno fatto rinvenire un lastricato che ne formava una base piana per compensare la ripidità del pendio; nel lastricato sono state inoltre rinvenute alcune pietre lavorate dall’uomo preistorico.

Altri reperti in zona

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A poca distanza dal menhir, in località Le croci, è un'altra roccia che presenta delle incisioni geometriche e coppelle votive.

Datazione archeologica

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Queste strutture megalitiche testimoniano la presenza nell'area spezzina di una cultura pagana riferibile a popolazioni protoliguri.
In questo caso, come peraltro anche per le altre strutture megalitiche rinvenute, si pone inoltre la domanda se i menhir siano il prodotto di una cultura contemporanea a quella delle stele antropomorfe rinvenute in Lunigiana, oppure siano l’espressione di un momento preistorico addirittura precedente.

  1. ^ Sul Monte Capri il più misterioso dei tre menhir spezzini, su cittadellaspezia.com. URL consultato il 27 giugno 2024.
  2. ^ Fenomeno evidente della successiva cristianizzazione e comune ad altri menhir.

Bibliografia

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  • Romolo Formentini, Lunigiana di pietra, Roma, Nanni Canesi, 1968.
  • M. Manuguerra, Il menhir di Tramonti nel solstizio d'inverno ; Le Cinque Terre nell'equilibrio socio-economico della Lunigiana protostorica, Centro Studi Europa, 1987
  • R. Chiari, Struttura della terra, campi energetici globali, interazione tra campi energetici e a vita, dispensa di Geologia, Università di Parma, 1994

Voci correlate

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