Metodo di Wuckowski
Il metodo di Wuckowski è un procedimento semplificato utilizzato per la progettazione di sezioni rettangolari in calcestruzzo armato soggette a pressoflessione retta con il metodo alle tensioni ammissibili.
Comportamento di una sezione in c.a. pressoinflessa
modificaAl contrario di quello che succede nel caso di materiali ugualmente reagenti a trazione e compressione (vedi acciaio), il comportamento di una sezione in calcestruzzo armato sollecitata a pressoflessione è diverso a seconda che il centro di sollecitazione C sia interno o esterno al nocciolo centrale d'inerzia dell'intera sezione.
Nel primo caso l'asse neutro, antipolare del centro di sollecitazione rispetto all'ellisse centrale d'inerzia, è esterno alla sezione geometrica che risulta pertanto tutta sollecitata a compressione e quindi interamente reagente.
Essendo nota a priori la sezione reagente, per il suo lo studio si può procedere semplicemente applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, come si usa per l'acciaio[1].
Nel secondo caso l'asse neutro taglia la sezione geometrica la quale risulta di conseguenza parzializzata[2].
Bisogna quindi distinguere a sua volta questo caso in piccoli o grandi eccentricità, valutando che la tensione massima a compressione sia minore o uguale ad un quinto di quella a trazione. Se così non è, si ha il caso delle grandi eccentricità, per il quale si utilizza appunto il metodo di Wuckowski.
In questo caso la sezione reagente non è nota a priori perché non si conosce a priori la posizione dell'asse neutro il quale è l'antipolare del centro C (unico dato noto a priori) rispetto all'ellisse centrale d'inerzia della sezione reagente che come si è visto non coincide con quella geometrica.
In questo caso, non conoscendo a priori la sezione reagente non si conosce il relativo baricentro (che non coincide con quello della sezione intera) e pertanto non è possibile applicare il principio di sovrapposizione degli effetti come per il caso precedente.
Il problema quindi non si presenta di agevole soluzione analitica, ma esistono diversi metodi (analitici e grafici) tra cui quello semplificato di Wuckowski.
Dopo aver attuato il suddetto metodo, si procede con le verifiche del calcestruzzo compresso e delle armature tese, ottenendo il valore dell'altezza del calcestruzzo reagente mediante una complessa equazione cubica, e il valore della tensione nell'armatura tesa mediante una semplice proporzione derivante dall'ipotesi di perfetta aderenza tra calcestruzzo e acciaio.
Procedimento
modificaSi consideri un pilastro a sezione rettangolare di dimensioni geometriche note: BxH, soggetto a pressoflessione retta con asse di sollecitazione parallelo a H, e si voglia determinare l'area delle armature tese e compresse.
Dal calcolo della struttura si ottengono i valori delle azioni sollecitanti il pilastro, e cioè:
- lo sforzo normale N
- il momento flettente M
Note le sollecitazioni è nota anche l'eccentricità di N rispetto al baricentro della sezione geometrica:
- e =
L'eccentricità e è riferita al centro geometrico della sezione rettangolare perché nel modello di calcolo attraverso cui si ottengono le sollecitazioni, poiché il materiale in questa fase si considera ugualmente reagente a trazione e compressione, ogni membratura monodimensionale è rappresentata con il suo asse geometrico.
Applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, il metodo prevede di trasportare lo sforzo N dal centro di sollecitazione C (distante e dal baricentro geometrico) al baricentro delle armature tese.
In questo caso si avrà un momento di trasporto:
- M1 = N(e + - s)
dove s è il copriferro[3] che è un valore fissato dal progettista
In questa nuova configurazione lo sforzo di compressione N sollecita solamente l'armatura tesa (perché in zona tesa il calcestruzzo non reagisce) mentre il momento flettente M1 va a sollecitare la sezione in calcestruzzo armato.
Pertanto, grazie al principio di sovrapposizione degli effetti si è così trasformato un problema di pressoflessione in due più semplici problemi: uno di flessione semplice e l'altro di sforzo normale di compressione
Utilizzando le tabelle per il calcolo delle sezioni rettangolari inflesse riportate in diversi prontuari[4] e fissata la percentuale μ[5] si calcola
- r'= (H-s)/√(M1/B)
Dalle tabelle, in corrispondenza del valore di μ e di r' e delle seguenti tensioni di lavoro:
- tensione di trazione dell'acciaio: σf=σf,amm
- tensione di compressione del calcestruzzo: σc=σc,amm
determino il valore di t tale che:
- Af* = t √(M1 B)
dove Af* rappresenta l'area del ferro teso nel caso di flessione semplice.
Poiché lo sforzo N trasportato comprime il ferro teso e ne diminuisce lo sforzo di trazione dovuto a M1, al valore Af* si deve sottrarre il valore:
- Af" = N/σf,amm
Alla fine si possono determinare, applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, i valori delle armature nel caso di pressoflessione:
- armatura tesa : Af = Af* - Af"
- armatura compressa: Af' = μ Af.
Il metodo può essere applicato anche in altri casi ad esempio quando le incognite sono H e aree delle armature.
In questo caso si procede per tentativi come sopra riportato fissando un valore di partenza Ho.
Note
modifica- ^ Si trasla lo sforzo N da C al baricentro della sezione geometrica G, che coincide con quella reagente, e si studia la sezione intera come se fosse soggetta separatamente ad uno sforzo di compressione centrato N e ad un momento flettente M, pari al momento di trasporto. Successivamente si sommano i risultati.
- ^ La parte effettivamente reagente della sezione geometrica è costituita dal calcestruzzo compresso e dalle armature tese e compresse. Il calcestruzzo teso si considera per convenzione non reagente.
- ^ In questo caso il copriferro è la distanza tra il baricentro delle armature tese e il lembo teso e non la quantità di calcestruzzo che ricopre le armature
- ^ uno dei più utilizzati è il L. Santarella - Prontuario del cemento armato - Hoepli
- ^ rapporto tra l'armatura tesa e quella compressa che normalmente in un pilastro, dove l'armatura è simmetrica, diventa pari a 1