Microsphaera alphitoides
Microsphaera alphitoides Griff. et Maubl., 1910 (forma conidica Oidium quercinum) è un fungo fitopatogeno della famiglia Erysiphaceae agente eziologico dell'Oidio o Mal bianco della quercia. Oltre a colpire tutte le specie del genere Quercus, sia decidue che sempreverdi, questo fungo può danneggiare anche faggio e castagno. Distribuzione: ubiquitario.
Oidio o Mal bianco della Quercia | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Ascomycota |
Sottodivisione | Pezizomycotina |
Ordine | Erysiphales |
Famiglia | Erysiphaceae |
Genere | Microsphaera |
Specie | M. alphitoides |
Nomenclatura binomiale | |
Microsphaera alphitoides | |
Sinonimi | |
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Sintomatologia
modificaI sintomi si manifestano sulla pagina superiore delle foglie sotto forma di macchie biancastre (a volte così ampie da interessare tutto il lembo) in corrispondenza delle quali l'epidermide della foglia ingiallisce e poi necrotizza.
Ciclo biologico ed epidemiologia
modificaLa conservazione nel periodo invernale di questo ascomicete avviene mediante:
- il micelio e i conidi presenti entro le gemme o sui rami e foglie (forma agamica)
- i cleistoteci: corpiccioli sferici, di colore prima giallastro e poi neri, che si differenziano sulle foglie colpite a fine estate e in autunno (forma sessuata).
All'interno del cleistotecio si trovano 8-15 aschi contenenti da 1 a 6 ascospore alle quali è affidato il compito di diffondere l'infezione a fine inverno. Gli elementi infettanti, ascospore o conidi, germinano emettendo un micelio fungino che si sviluppa sulla superficie esterna (fungo epifita) per poi penetrare attivamente, mediante gli austori, nelle cellule epidermiche, ove svolgono la funzione trofica. La fase miceliale polverulenta produce, poi, i conidi (muffa bianca) che sono responsabili delle infezioni primaverili estive ed autunnali, in concomitanza di periodi caldi e molto umidi.
Danni
modificaI danni maggiori si manifestano sui giovani polloni e le piante in vivaio, che possono apparire completamente bianche per la presenza diffusa del fungo. I giovani ricacci basali costituiscono, pertanto, una notevole fonte di inoculo per la diffusione del patogeno.
Lotta
modificaIn vivaio o sulle piante giovani fortemente colpite effettuare trattamenti, in primavera e in autunno, con prodotti a base di zolfo.
Bibliografia
modifica- M. Ferrari et al., Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata. Bologna, Edagricole, 2006. ISBN 88-529-0062-4.
- G. Goidànich et al., La difesa delle piante da frutto. Bologna, Edizioni agricole, 1990. ISBN 88-206-3076-1.
- A. Matta, Fondamenti di patologia vegetale, Bologna, Patron Editore, 1996. ISBN 88-555-2384-8.
- F. Moriondo et al., Malattie delle piante in bosco, in vivaio e delle alberature, Bologna , Pàtron Editore, 2006, ISBN 88-555-2852-1.
- Mario Muccinelli, Prontuario dei fitofarmaci. undicesima edizione. Bologna, Edagricole, 2006. ISBN 88-506-5198-8.
- Aldo Pollini et al., Avversità delle piante ornamentali. Verona, Edizioni L'informatore agrario, 1987.
Altri progetti
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