Milo di Plancy
Milo di Plancy, chiamato anche Milone, in francese Miles de Plancy (Plancy-l'Abbaye, ... – Acri, ottobre 1174), è stato un politico francese nobile del regno crociato di Gerusalemme, di cui divenne brevemente reggente dopo l'ascesa al trono di Baldovino IV.
Vita
modificaOrigini e primi incarichi
modificaFiglio di Ugo II signore di Plancy-l'Abbaye, nello Champagne, e di sua moglie Emmeline,[1] venne in Oriente attorno al 1160,[2] mettendosi al servizio di re Amalrico I, col quale era lontanamente imparentato. Amalrico lo nominò siniscalco di Gerusalemme,[2] e nel 1167 partecipò alla spedizione crociata in Egitto. In seguito incoraggiò Amalrico a concludere un trattato con l'Egitto piuttosto che prenderlo con la forza e saccheggiarlo, al fine di non compromettere i rapporti coi musulmani; tuttavia, dopo che Amalrico si ritirò, il paese cadde rapidamente sotto il controllo di Norandino e del suo comandante Shirkuh. Ciò avrebbe portato in pochi anni all'unione dell'Egitto con la Siria sotto Saladino, un risultato infausto per il regno crociato.
Nel 1170 i cavalieri templari costruirono una fortezza a Gaza per difendersi dagli attacchi provenienti da ovest, e Milo di Plancy ne divenne comandante. Tuttavia, quando gli arabi attaccarono, si rifiutò di farvi rifugiare i cittadini disarmati, favorendone il massacro davanti alle mura. In seguito a questo episodio cominciò a divenire assai impopolare nel regno.
La faida coi Brisebarre
modificaNel 1173 Milo sposò Stefania di Milly, figlia di Filippo di Milly e vedova di Umfredo III di Toron. Attraverso questo matrimonio consolidò la propria posizione all'interno della nobiltà del regno, divenendo signore del castello di Montréal e d'Oltregiordano.[2]
L'eredità di Montréal si sarebbe però rivelata controversa. Stefania aveva ottenuto questi possedimenti alla morte della sua giovane nipote, Beatrice di Brisebarre, il cui padre, Gualtiero III di Brisebarre, era stato precedentemente costretto a vendere la signoria di Beirut alla Corona in cambio di una somma in denaro e del feudo molto più modesto di Blanchegarde (odierna Tell es-Safi). A causa di questi torbidi rivolgimenti e della rapida ascesa di Milo, i Brisebarre divennero suoi nemici giurati, giocando un ruolo chiave nel futuro omicidio.
La reggenza
modificaNel luglio 1174 Amalrico I morì, e Milo, sfruttando il conseguente vuoto di potere, divenne reggente non ufficiale per il suo unico figlio maschio e successore Baldovino IV. Il giovane Baldovino, sebbene gravemente colpito dalla lebbra, fu incoronato re a pieno titolo e senza opposizione. Il cronista contemporaneo Guglielmo di Tiro, precettore di Baldovino, era avverso a Milo di Plancy, e non ne lasciò un ritratto positivo, definendolo "un attaccabrighe e un calunniatore, sempre attivo nel provocare guai".[3]
Milo presto insultò gli altri baroni del regno, specialmente i nativi orientali, rifiutandosi di consultarli su qualsiasi questione. Il conte Raimondo III di Tripoli venne allora a Gerusalemme e rivendicò la reggenza per sé contrapponendosi a Milo, in quanto parente maschio più prossimo di Baldovino. Raimondo ottenne presto il sostegno dei potenti baroni nativi offesi da Milo, tra cui il patrigno del re Reginaldo di Sidone, Umfredo II di Toron (nonno del figliastro di Milo, Umfredo IV) e i fratelli Baldovino e Baliano d'Ibelin; Milo di Plancy rimase così sempre più isolato, e il suo potere andò erodendosi.
Assassinio e conseguenze
modificaNell'ottobre 1174 Milo fu assassinato ad Acri;[2] il testo Regni Iherosolymitani Brevis Historia, contenuto negli Annali di Genova, suggerisce come mandanti dell'omicidio Gualtiero di Brisebarre, ex-signore di Beirut, e suo fratello Guido. La disputa sul feudo di Montréal aveva infatti causato una faida tra Milo e la famiglia Brisebarre, nonostante fossero divenuti parenti.[4] È anche possibile, come insinua Guglielmo di Tiro,[3] che i fratelli Brisebarre, già bramosi di rivalsa, fossero stati istigati dagli oppositori politici di Milo perché commettessero il delitto. Guglielmo di Tiro riferisce anche un'altra possibile causa dell'assassinio: pare che Milo rifiutasse di concedere ai nobili le terre appartenenti alla Corona, al fine di non ridurne i possedimenti e non danneggiare il futuro potere di Baldovino IV.[3]
In pochi giorni l'Alta Corte di Gerusalemme designò ufficialmente Raimondo di Tripoli come reggente. Non ci sono prove dirette che fosse coinvolto nell'omicidio di Milo (nonostante le accuse di Stefania di Milly),[5] ma fu certamente il principale beneficiario della dipartita del suo avversario politico.
Discendenza
modificaMilo di Plancy sposò Stefania di Milly nel 1173. Il matrimonio durò poco più di un anno, finché Milo non venne assassinato; non sono noti discendenti da questa unione.[2]
Rimasta vedova per la seconda volta, Stefania sposò Rinaldo di Châtillon, uno dei principali baroni del regno, nel 1176.[5]
Note
modifica- ^ Family of Miles de Plancy, su gw.geneanet.org.
- ^ a b c d e Champagne - Troyes, su fmg.ac., cap. 2, sez. E.
- ^ a b c Guglielmo di Tiro, Historia rerum in partibus transmarinis gestarum.
- ^ Elena di Milly, moglie di Gualtiero, era sorella maggiore di Stefania, moglie di Milo.
- ^ a b Templari - Battaglia di Hattin, su templaricavalieri.it., sezione su Rinaldo di Chatillon.
Bibliografia
modifica- Bernard Hamilton, "Miles of Plancy and the fief of Beirut", in The Horns of Hattin (Benjamin Z. Kedar, Gerusalemme 1992), pp. 136–46.
- Bernard Hamilton, The Leper King and His Heirs (Cambridge, 2000)
- Regni Iherosolymitani Brevis Historia, contenuto negli Annali di Genova
- Guglielmo di Tiro, Historia rerum in partibus transmarinis gestarum
- René Grousset, Histoire des croisades et du royaume franc de Jérusalem, vol. II, 1131-1187 L'équilibre (Parigi 1935), p. 1013
- René Grousset, L'Empire du Levant: Histoire de la Question d'Orient (Parigi 1949), p. 648
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