Miscanthus × longiberbis

ibrido
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Miscanthus × longiberbis è un'erba perenne derivata da un ibrido tra Miscanthus sinensis e Miscanthus sacchariflorus[1], utilizzata per la produzione di biomasse.

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Miscanthus × longiberbis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPanicoideae
TribùAndropogoneae
SottotribùSaccharinae
GenereMiscanthus
SpecieMiscanthus × longiberbis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoMagnoliophyta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
GenereMiscanthus
SpecieMiscanthus × longiberbis
Nomenclatura binomiale
Miscanthus × longiberbis
(Hack.) Nakai, 1917
Sinonimi

Miscanthus × giganteus
J.M.Greef & Deuter ex Hodk. & Renvoize, 2001

Assume l'anidride carbonica in grande quantità (rispetto alle piante simili il ruolo viene quasi quadruplicato). La graminacea viene utilizzata anche come combustibile per il riscaldamento, dato l'elevato potere calorifico: un ettaro corrisponde a circa 20-25 tonnellate di materiale secco da destinare alla combustione.

Biocombustibili

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In Europa è attualmente utilizzato come una coltivazione energetica commerciale, come fonte di calore (sotto forma di cippato, pellet e bricchetti) ed elettricità in impianti domestici ed industriali. Essendo una coltivazione non alimentare, può essere convertito in biocarburanti avanzati di seconda generazione di come bioetanolo e biodiesel.

Date le sue proprietà, il miscanto può essere utilizzato con successo per la produzione di pellet non forestale, il cosiddetto agripellet. L'Italia è il primo mercato europeo per il consumo di pellet di legno, con oltre 3 milioni di tonnellate all'anno, di cui solo il 20% risulta essere prodotto nei confini nazionali e il restante importato. L'elevata importazione rappresenta uno dei punti deboli del mercato del pellet in quanto impoverisce enormemente gli effetti benefici a livello ambientale derivanti dal consumo di un prodotto ecologico qual è il pellet, inoltre, è responsabile dell’instabilità dell’offerta, dell’incertezza circa l’approvvigionamento e della fluttuazione dei prezzi di mercato.[2] L'agripellet essendo prodotto da coltivazioni erbacee dedicate come il miscanto o da scarti di lavorazione agricola diversi dal legno, può essere realizzato attraverso una filiera locale e stabile diventando una fonte di reddito integrativo per gli agricoltori. Il suo utilizzo è incentrato prevalentemente su impianti a biomasse industriali dotati di griglia mobile o con bruciatori ottimizzati. Tuttavia, vi è sempre una maggiore applicazione anche su stufe e caldaie domestiche dotate di bracieri autopulenti.

Finanziamenti e ricerca

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In Europa sono state effettuate numerose ricerche universitarie sulle importanti potenzialità della coltivazione. In Italia, l'Università Cattolica del Sacro Cuore[3] ed il Politecnico di Milano[4][5], sono partner di progetti finanziati grazie al programma Horizon 2020[6], il cui obiettivo è valutare l'applicazione del miscanto su terreni marginali per alimentare bioraffinerie, sviluppare biocomposti e biopolimeri nonché ridurre le emissioni di CO2.

  1. ^ (EN) Miscanthus × longiberbis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  2. ^ Pellet economico di qualità made in Italy dall’agricoltura, in MyAgronomo.it, 25 agosto 2015. URL consultato il 9 luglio 2018.
  3. ^ 8. Bioeconomia, su 8. Bioeconomia | Università Cattolica del Sacro Cuore. URL consultato il 9 marzo 2018.
  4. ^ H2020 Residue2Heat. Il Politecnico di Milano è partner del progetto | Scienza e Governo, su www.scienzaegoverno.org. URL consultato il 9 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2018).
  5. ^ Le potenzialità dell’olio ricavato per pirolisi dalla biomassa per la produzione di calore nelle abitazioni (PDF), in Politecnico di Milano.
  6. ^ Commissione europea : CORDIS : Progetti e risultati : Optimizing Miscanthus Biomass Production - OPTIMISC, su cordis.europa.eu. URL consultato il 9 marzo 2018.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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