Mohamed Mansour
Mohammed Mansour (Cairo, 1948) è un imprenditore e politico egiziano, è il presidente del Mansour Group, un conglomerato da 6 miliardi di dollari che è la seconda più grande compagnia in Egitto per fatturato. Nel novembre del 2016 Forbes ha stimato la sua ricchezza a $4,1 miliardi di dollari[1].
Biografia
modificaPrimi anni di vita
modificaMohamed Mansour è nato in una delle più importanti famiglie d'affari di Alessandria. L'azienda di famiglia, Mansour Group, controlla nove delle più importanti aziende egiziane, anche dovette sopravvivere nel 1965 a causa della nazionalizzazione e della confisca dei suoi beni. [2] Mansour si laureò in ingegneria alla North Carolina State University nel 1968 e ottenne un master in amministrazione aziendale all'Università di Auburn nel 1971, dove insegnò fino al 1973.[3]
Carriera
modificaCon i suoi due fratelli, Mansour ha mantenuto un ruolo attivo nel Mansour Group, facendo affari come distributore per le società statunitensi tra cui Chevrolet, Marlboro, General Motors e Caterpillar.[2] Altri suoi campi d'interesse includono Metro, la più grande catena di supermercati egiziana, e il franchising della McDonald's in Egitto. Mansour ha diretto il gruppo dopo la morte di suo padre nel 1976.[1] Da allora, ha supervisionato tutti i principali sviluppi aziendali, tra cui la creazione della filiale di investimenti privati della società, Man Capital, a Londra.[4] Ha ricoperto inoltre la carica di Ministro dei trasporti in Egitto dal 2006 al 2009,[3] anno nel quale si è dimesso a causa di un grave incidente ferroviario che innescò diverse critiche da parte della stampa e in ambito parlamentare.[2]
Vita personale
modificaÈ sposato con due figli e vive al Cairo.
Note
modifica- ^ a b Egyptian Billionaire Family Caught In The Crosshairs Of Egypt's History, su forbes.com, Forbes.
- ^ a b c Mohamed Mansour: A tarnished captain of industry, su english.ahram.org.eg.
- ^ a b Mohamed Mansour, su bloomberg.com.
- ^ Wealth management: Mansour's new style of family office, su euromoney.com.
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su forbes.com.