Molenbeek-Saint-Jean
Molenbeek-Saint-Jean (in olandese Sint-Jans-Molenbeek) è un comune belga di 81 632 abitanti, situato nella Regione di Bruxelles-Capitale.
Molenbeek-Saint-Jean comune | |
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(FR) Molenbeek-Saint-Jean (NL) Sint-Jans-Molenbeek | |
Il quartiere Rive Gauche a Molenbeek | |
Localizzazione | |
Stato | Belgio |
Regione | Bruxelles-Capitale |
Provincia | Non presente |
Arrondissement | Bruxelles-Capitale |
Amministrazione | |
Sindaco | Catherine Moureaux (PS) |
Territorio | |
Coordinate | 50°50′N 4°19′E |
Superficie | 6,01 km² |
Abitanti | 81 632 (01-01-2007) |
Densità | 13 582,7 ab./km² |
Comuni confinanti | Anderlecht, Berchem-Sainte-Agathe, Bruxelles-ville, Dilbeek, Jette, Koekelberg |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 1080 |
Prefisso | 02 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice Statbel | 21012 |
Nome abitanti | molenbeekois |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Si tratta di un quartiere situato a ovest del centro di Bruxelles, caratterizzato da una grande concentrazione di immigrati.
Origini del nome
modificaIl toponimo designa un villaggio, dotato di mulino (in olandese molen), che sorgeva su un rigagnolo (beek), chiamato oggi Maelbeek. La seconda parte del toponimo deriva dal nome della parrocchia della zona, dedicata a San Giovanni Battista.
Storia
modificaDal XIX secolo al XXI secolo
modificaA partire dal primo decennio dell'Ottocento, il comune di Molenbeek-Saint-Jean ha assistito all'insediamento di belgi fiamminghi e francofoni. Ha accolto anche persone che venivano considerate come degli "agitatori politici" francesi, che qui si stabilivano.
Durante il secolo successivo, comunità di immigrati italiani, spagnoli e portoghesi cominciarono a stanziarsi nell'area, susseguiti più tardi da armeni, marocchini[1], turchi, pakistani, africani e dalle popolazioni dei paesi dell'Europa orientale (polacchi, rumeni e serbi). Negli anni dieci del XXI secolo, Molenbeek-Saint-Jean è un comune a forte presenza musulmana.
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- MigratieMuseumMigration: MMM è un museo che racconta la storia delle migrazioni a Bruxelles rendendo omaggio a queste persone che hanno collaborato a forgiare la città. Nel 2021 il museo ha ottenuto il Marchio del patrimonio europeo.[2]
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaEtnie e minoranze straniere
modificaMolenbeek-Saint-Jean è un comune a forte presenza musulmana. Nel 2013, la comunità musulmana contava per una percentuale del 40% sul comune brussellese[3]: circa la metà della comunità di Molenbeek è, infatti, originaria del Marocco (principalmente del Marocco settentrionale, ovvero le aree di Tangeri, Tetuan e del Rif)[4]. Una minoranza degli stranieri a Molenbeek proviene invece da Romania, Polonia, Turchia oppure da Repubblica Democratica del Congo.
Secondo le statistiche BISA[5] al luglio 2015 la popolazione straniera residente nel comune era di 27.080 persone, pari al 28% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano al 2015[5]:
- Marocco 6.814
- Romania 3.326
- Spagna 2.297
- Francia 2.088
- Italia 1.901
- Polonia 1.314
- Repubblica Democratica del Congo 881
- Portogallo 735
- Turchia 650
- Paesi Bassi 585
Criminalità
modificaTerrorismo islamista
modificaComune a forte presenza musulmana,[6] Molenbeek ha conosciuto una certa notorietà mediatica in quanto da qui sono partiti alcuni degli autori degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi e degli attentati del 22 marzo 2016 a Bruxelles,[7] e il comune è considerato terreno fertile per il terrorismo islamista[8][9] e casa dell'islamismo radicale in Belgio.[10][11] Già nel 2005, la giornalista Hind Fraihi aveva pubblicato un'inchiesta, che ha scatenato lo scetticismo dell'allora borgomastro Philippe Moureaux,[12] nella quale si affermava l'esistenza di un focolaio islamista e una rete di reclutamento di jihadisti a Molenbeek. Il leader del partito olandese di estrema destra, Geert Wilders, ha detto in particolare, circa Molenbeek, "è la Striscia di Gaza dell'Europa occidentale".[13]
All'inizio del 2013, dal comune una quindicina di persone sono partite per combattere in Siria, in nome dello Stato Islamico.[14] Diversi attacchi hanno avuto uno o più autori residenti a Molenbeek o che hanno alloggiato in Molenbeek;[15] tra questi vi sono Amedy Coulibaly,[16][17] Chakib Akrouh,[18] Brahim e Salah Abdeslam.[19][20]
Sport
modificaLa città è la sede del Royal Daring Hockey Club, club di hockey su prato. Nel calcio la città è stata sede dello storico club Racing White Daring Molenbeek, che vinse il titolo nazionale nel 1975. Una nuova società, denominata RWDM47, è stata fondata nel 2015, raggiungendo la seconda serie nazionale nel 2020.
Note
modifica- ^ Comment la Belgique est devenue le sanctuaire du désastre, Pierre Vermeren, lefigaro.fr, 16 novembre 2015
- ^ (EN) MigratieMuseumMigration, su culture.ec.europa.eu. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ http://www.lavigerie.be/spip.php?article1316
- ^ http://www.lefigaro.fr/vox/politique/2015/11/16/31001-20151116ARTFIG00292-comment-la-belgique-est-elle-devenue-le-sanctuaire-du-desastre.php
- ^ a b [1]
- ^ D'après une étude démographique réalisée en 2010, la proportion de musulmans à Molenbeek s'élève à 39 % (voir l'article Islam en Belgique).
- ^ Tra le strade della periferia di Bruxelles da cui sono partiti alcuni attentatori di Parigi - Jean-Pierre Stroobants, su Internazionale. URL consultato il 18 novembre 2015.
- ^ (FR) "On a laissé le radicalisme se développer à Molenbeek", su RTBF Info, 27 agosto 2015. URL consultato il 18 settembre 2021.
- ^ (FR) DH Les Sports+, Molenbeek: un si long passif terroriste, su DH Les Sports +, 26 agosto 2015. URL consultato il 18 settembre 2021.
- ^ La Belgique, base arrière des djihadistes européens, lemonde.fr, 15 novembre 2015
- ^ DPG Media Privacy Gate, su myprivacy.dpgmedia.be. URL consultato il 18 settembre 2021.
- ^ (FR) R. C., Molenbeek, un nid de musulmans extrémistes?, su lalibre.be, 15 marzo 2005. URL consultato il 22 marzo 2016..
- ^ Geert Wilders : Molenbeek, c'est la bande de Gaza de l'Europe occidentale Archiviato il 7 aprile 2016 in Internet Archive., Le Soir, consulté le 5 mars 2016.
- ^ « La Belgique sur la route du djihad », marianne.net, 14 novembre 2015.
- ^ (FR) À Molenbeek, des figures du djihad se succèdent depuis vingt ans, su Le Figaro, 18 novembre 2015. URL consultato il 25 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2021).
- ^ (FR) DH Les Sports+, Les frères Kouachi auraient essayé d'acheter des armes en Belgique, su DH Les Sports +, 12 gennaio 2015. URL consultato il 18 settembre 2021.
- ^ Christophe Lamfalussy et Jacques Laruelle, Derrière les frères Kouachi, un mentor et des "liens belges", su lalibre.be, dhnet.be, 8 gennaio 2015. URL consultato il 15 novembre 2015.
- ^ Le kamikaze qui s’est fait exploser lors de l’assaut policier à Saint-Denis identifié, su lemonde.fr, 14 gennaio 2016.
- ^ L'enquête à Molenbeek se poursuit: la bourgmestre annonce cinq arrestations, su rtl.be, 15 novembre 2015. URL consultato il 15 novembre 2015.
- ^ (NL) Moordcommando huurde auto in België, su De Standaard. URL consultato il 18 settembre 2021.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Molenbeek-Saint-Jean
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Molenbeek-Saint-Jean
Collegamenti esterni
modifica- (FR, NL) Sito ufficiale, su molenbeek.irisnet.be.
- I like Molenbeek (canale), su YouTube.
- Molenbeek-Saint-Jean, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Molenbeek-Saint-Jean, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 130780451 · LCCN (EN) n85325823 · GND (DE) 4823849-1 · J9U (EN, HE) 987007560174005171 |
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