Molotov (incrociatore)
Il Molotov fu un incrociatore della Marina militare sovietica, entrato in servizio nel gennaio 1941 come quarta unità della classe Kirov.
Molotov Slava | |
---|---|
Descrizione generale | |
Tipo | incrociatore |
Classe | classe Kirov |
Proprietà | Raboče-Krest'janskij Krasnyj Flot |
Cantiere | Nikolaev, Unione Sovietica |
Impostazione | 14 gennaio 1937 |
Varo | 4 dicembre 1939 |
Entrata in servizio | 14 giugno 1941 |
Destino finale | venduto per la demolizione il 4 aprile 1972 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | standard: 8.177 t a pieno carico: 9.728 t |
Lunghezza | 191,4 m |
Larghezza | 17,66 m |
Pescaggio | 6,3 m |
Propulsione | due turbine a vapore, sei caldaie tipo Yarrow o Normand, due assi; 129.750 shp |
Velocità | 36,72 nodi (68,01 km/h) |
Autonomia | 4.220 miglia nautiche a 18 nodi |
Equipaggio | 963 |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | un radar di avvistamento aereo Redut-K |
Armamento | |
Artiglieria | 9 cannoni da 180 mm 6 cannoni da 100 mm 9 cannoni antiaerei da 45 mm 4 mitragliatrici DŠK da 12,7 mm |
Siluri | 6 tubi lanciasiluri da 533 mm |
Altro | 96-150 mine 50 bombe di profondità |
Corazzatura | cintura: 70 mm ponte: 50 mm torri: 70 mm barbette: 70 mm torre di comando: 150 mm |
Mezzi aerei | una catapulta per 2 Beriev Be-2 |
Note | |
Dati riferiti all'entrata in servizio | |
dati tratti da[1] | |
voci di incrociatori presenti su Wikipedia |
Assegnato alla Flotta del Mar Nero, l'incrociatore partecipò alla seconda guerra mondiale operando contro i tedeschi e le forze dell'Asse nelle acque della penisola di Crimea in particolare durante l'assedio di Sebastopoli; modernizzato più volte nel dopoguerra, cambiò nome in Slava nel 1957 e fu poi riclassificato come nave scuola nel 1961 prima di essere radiato e avviato alla demolizione nell'aprile del 1972.
Storia
modificaServizio nella seconda guerra mondiale
modificaImpostata nei cantieri navali di Nikolaev nell'odierna Ucraina il 14 gennaio 1937, la nave fu varata il 4 dicembre 1939 con il nome di Molotov (Молотов) in onore di Vjačeslav Michajlovič Molotov, l'allora ministro degli esteri dell'Unione Sovietica; l'unità entrò poi in servizio il 14 giugno 1941. Il Molotov apparteneva a una variante della classe Kirov (Project 26 nella designazione sovietica), denominata "classe Maksim Gor'kij" o "Project 26 bis" e dotata di leggeri miglioramenti per quanto riguardava la corazzatura, il sistema di controllo del fuoco e la capacità dei serbatoi di carburante[2]; l'incrociatore fu la prima unità della Marina sovietica ad essere equipaggiata con un sistema radar, un'apparecchiatura Redut-K per l'avvistamento di aerei; un radar di controllo del fuoco Mars-1 fu poi aggiunto nel 1944[1].
Assegnato alla Flotta del Mar Nero, al momento dell'invasione tedesca dell'URSS nel giugno 1941 il Molotov era di stanza a Sebastopoli onde provvedere alla copertura radar della base, ma l'avanzata tedesca all'interno della Crimea nell'ottobre seguente spinse il comando sovietico a trasferire l'incrociatore nel porto di Tuapse più a est[3][4]. Il 9 novembre la nave bombardò le postazioni tedesche a Feodosia con i suoi cannoni da 180 mm, mentre tra il 24 e il 28 dicembre seguenti trasportò da Poti a Sebastopoli assediata parte della 386ª Divisione fucilieri; durante lo scarico dei reparti il 29 dicembre, il Molotov fu danneggiato dal fuoco dell'artiglieria terrestre proveniente dalle postazioni dell'Asse, rispondendo al tiro con i suoi grossi calibri. Nel viaggio di ritorno iniziato il 30 dicembre, l'incrociatore evacuò da Sebastopoli 600 feriti[3].
Il Molotov riprese le sue missioni di trasporto verso Sebastopoli nella prima settimana del gennaio 1942, ma nella notte tra il 21 e il 22 gennaio subì danni allo scafo dopo essere stato sbattuto contro un molo nel porto di Tuapse nel corso di una violenta tempesta; la nave passò il mese successivo in riparazioni che tuttavia non poterono essere interamente completate: il danno residuo ridusse la velocità dell'incrociatore di diversi nodi. Rientrata in servizio, l'unità fornì fuoco d'appoggio ai reparti sovietici sbarcati sulla penisola di Kerč' fino al 20 marzo, quando rientrò a Poti per ulteriori riparazioni; il 12 giugno 1942 il Molotov trasportò a Sebastopoli 2.998 militari della 138ª Brigata fucilieri, bombardando poi le postazioni tedesche e imbarcando per il viaggio di ritorno 1.065 feriti e 350 donne e bambini evacuati[3]. Tra il 14 e il 15 giugno la nave compì un nuovo viaggio a Sebastopoli portando insieme ad altre unità navali 3.855 soldati di rinforzo alla guarnigione, bombardando nuovamente le postazioni dell'Asse ed evacuando 2.908 tra feriti e rifugiati civili[5].
Nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1942, mentre dirigeva su Feodosia per un bombardamento delle postazioni tedesche insieme al cacciatorpediniere conduttore Char'kov, l'incrociatore fu gravemente danneggiato in un'azione di mezzi aerei e navali dell'Asse: dopo uno scambio di colpi con le batterie costiere tedesche, in fase di disimpegno il Molotov fu attaccato intorno alle 01:00 del 3 agosto da aerosiluranti tedeschi Heinkel He 111 del 2º Gruppo del 26º Stormo Bombardamento (II./KG.26) della Luftwaffe, decollati dall'aeroporto di Buzeau in Romania, e da due MAS della Regia Marina italiana di base a Feodosia; l'incrociatore fu colpito a poppa da un siluro, variamente attribuito a un He 111 tedesco[6] o al MAS 568 italiano[7], la cui esplosione asportò 20 metri di scafo, ridusse la velocità della nave a 10 nodi e uccise 18 membri dell'equipaggio. Raggiunto da altre unità di scorta, che la mattina del 3 agosto respinsero con un forte fuoco antiaereo un nuovo attacco degli aerosiluranti tedeschi, il Molotov riuscì a rientrare a Poti quella stessa notte.
Le riparazioni della nave si svolsero a Poti a partire dall'ottobre 1942, protraendosi fino al 31 luglio 1943: per la ricostruzione dello scafo furono utilizzate varie parti prese da navi ancora incomplete, tra cui la poppa dell'incrociatore Frunze della classe Čapaev, il timone dell'incrociatore Zheleznyakov e parte dei macchinari dell'incrociatore Kaganovic e del sommergibile L-25[3]; l'armamento antiaereo fu notevolmente potenziato con l'aggiunta di dodici cannoni automatici 37 mm M1939 (61-K) al posto di tre dei pezzi da 45 mm, mentre dalla nuova catapulta per aerei installata sull'incrociatore furono compiuti con successo dei lanci di prova di velivoli da caccia Supermarine Spitfire[1]. Dopo l'affondamento di tre cacciatorpediniere sovietici in attacchi aerei tedeschi il 6 ottobre 1943, tuttavia, Stalin vietò l'impiego di unità navali pesanti sovietiche senza un suo specifico ordine e il Molotov, rientrato ufficialmente in squadra il 5 novembre 1943, trascorse il resto della guerra senza più prendere parte a operazioni belliche[8].
Nel dopoguerra
modificaA ostilità concluse, il Molotov fu messo in cantiere nel novembre 1945 per completare le riparazioni dei danni patiti in guerra; il 5 ottobre 1946 si sviluppò un incendio nel magazzino delle munizioni della torre d'artiglieria numero 2, estinto solo con l'allagamento del deposito e al prezzo di 22 morti e 20 feriti tra l'equipaggio. Nei tardi anni 1940 il Molotov fu impiegato per la sperimentazione degli apparati radar da installare sui nuovi incrociatori classe Čapaev e classe Sverdlov, e subì ulteriori ammodernamenti nel 1952 e nel 1955[9]: tutto l'armamento antiaereo leggero fu eliminato e rimpiazzato con undici complessi binati di cannoni automatici da 37 mm, i cannoni secondari da 100 mm furono reinstallati su supporti completamente automatizzati B-34USMA, furono installati nuovi apparati radar e sistemi per il controllo del tiro antiaereo, e furono eliminati gli impianti lanciasiluri, l'armamento anti-sommergibili e la catapulta per aerei; il costo complessivo per questi lavori ammontò a 200 milioni di rubli, tra metà e tre quarti del costo di un nuovo incrociatore classe Sverdlov.[1]
Il 29 ottobre 1955 il Molotov partecipò alle operazioni di soccorso dopo l'esplosione nel porto di Sebastopoli della nave da battaglia Novorossijsk: cinque membri dell'equipaggio dell'incrociatore persero la vita quando lo scafo della Novorossijsk si capovolse e affondò dopo tre ore dall'esplosione[10]. Dopo la destituzione di Vjačeslav Molotov a seguito di un fallito tentativo di colpo di Stato contro Nikita Sergeevič Chruščёv, la nave fu ribattezzata Slava (Слава, "gloria" in lingua russa); riclassificata come nave scuola il 3 agosto 1961, l'unità fu dispiegata nel mar Mediterraneo tra il 5 e il 30 giugno 1967 per mostrare il supporto dell'URSS alla Siria durante gli eventi della guerra dei sei giorni. Lo Slava tornò nuovamente nel Mediterraneo nel settembre-dicembre del 1970, prestando assistenza al cacciatorpediniere Bravyi dopo la sua collisione con la portaerei britannica HMS Ark Royal nel corso di manovre addestrative della NATO; ormai obsoleto, l'incrociatore fu infine radiato e venduto per la demolizione il 4 aprile 1972[9].
Note
modifica- ^ a b c d Yakubov & Worth 2009, pp. 89-93.
- ^ (EN) MAXIM GORKIY cruisers (project 26bis) (1940-1944), su navypedia.org. URL consultato il 2 giugno 2015.
- ^ a b c d Yakubov & Worth 2009, p. 94.
- ^ Rohwer 2005, p. 111.
- ^ Rohwer 2005, p. 172.
- ^ Rohwer 2005, p. 184.
- ^ Erminio Bagnasco, In guerra sul mare - Parte 3ª in Storia Militare Dossier, Albertelli Edizioni Speciali, luglio-agosto 2012, n. 3, p. 378. ISNN 22796320.
- ^ M. J. Whitley, Cruisers of World War Two: An International Encyclopedia, Londra, Cassell, 1995, p. 211. ISBN 1-86019-874-0.
- ^ a b Yakubov & Worth 2009, p. 95.
- ^ Stephen McLaughlin, The Loss of the Novorossiisk: Accident or Sabotage In John Jordan, Warship 2007 Londra, Conways, 2007, pp. 139, 142. ISBN 1-84486-041-8.
Bibliografia
modifica- Jürgen Rohwer, Chronology of the War at Sea 1939-1945: The Naval History of World War Two, Annapolis, Naval Institute Press, 2005, ISBN 1-59114-119-2.
- Vladimir Yakubov; Richard Worth, The Soviet Light Cruisers of the Kirov Class, in Warship 2009, Londra, Conway, 2009, pp. 82–95, ISBN 978-1-84486-089-0.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Molotov