Monache mercedarie
Le mercedarie sono una congregazione monastica di diritto pontificio.[1]
Storia
modificaÈ probabile che sin dai primi anni della loro storia i mercedari siano stati affiancati da donne dedite alla questua e all'assistenza agli schiavi appena liberati.[2]
Già nel 1265 Bernardo da Corbara, priore della comunità mercedaria di Barcellona, aveva rivestito dell'abito dell'ordine Maria de Cervellòn e aveva accolto nelle sue mani la professione religiosa della donna,[2] ma le prime notizie storiche documentate riguardanti un ramo femminile dell'ordine della Mercede risalgono al 1272: nelle costituzioni emanate quell'anno veniva regolamentata l'ammissione di consorelle all'ordine.[2]
Nei primi secoli le mercedarie, pur emettendo voti solenni, non erano considerate monache e vivevano in beateri annessi ai conventi maschili: pur conducendo un'esistenza ritirata, la loro forma di vita non escludeva l'apostolato attivo.[2]
Solo dopo il Concilio di Trento i beateri mercedari furono trasformati in monasteri di stretta clausura e le religiose in monache propriamente dette, che andarono a costituire il second'ordine mercedario.[2]
Attività e diffusione
modificaLe monache mercedarie hanno abbandonato la stretta clausura e, compatibilmente con il loro genere di vita, si dedicano anche a opere apostoliche e di misericordia, specialmente all'insegnamento.[3]
I monasteri di mercedarie sono presenti solo in Spagna.[4]
Alla fine del 2011 le mercedarie claustrali erano 74 in 8 case.[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- Annuario pontificio per l'anno 2013, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2013. ISBN 978-88-209-9070-1.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.