Monastero di Blankenau

Il monastero di Blankenau era un monastero benedettino situato presso Blankenau, in Bassa Franconia, Germania. Secolarizzato il convento nel 1802, la chiesa dell'ex monastero divenne chiesa parrocchiale del quartiere di Fulda.

Monastero di Blankenau
L'ex chiesa del monastero, oggi chiesa parrocchiale a Blankenau
StatoGermania (bandiera) Germania
LandFulda
LocalitàBlankenau (Hosenfeld)
Coordinate50°32′36.2″N 9°28′17.65″E
Religionecattolica di rito romano

La fondazione del monastero

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Resti dell'ex monastero di Blankenau: a sinistra ciò che rimane dell'antica chiesa, a destra una parte dell'area claustrale inglobata nella nuova struttura

Il castello di Blankenwald che sorgeva dove successivamente venne edificato l'omonimo monastero, apparteneva nel XIII secolo ai signori di Schlitz, tra i più temuti baroni secolari della regione di Fulda. Il principe abate Bertho II von Leibolz ordinò ai suoi uomini di prendere d'assalto e radere al suolo il castello di Blankenau nel 1264. Dopo la sconfitta, Hermann von Schlitz e sua moglie Agnes dovettero fare pubblica ammenda e per espiare i loro peccati, col consenso dell'abate Bertho II, sulle rovine del castello decisero di fondare un monastero femminile a partire dal 1265 che prese il nome dal fortilizio presente. Sua figlia Lukardis entrò come monaca proprio in questo monastero.

Nell'atto di fondazione si affermava inoltre che il monastero inglobò anche il villaggio di Staken, ormai abbandonato dai suoi abitanti. Il nuovo monastero venne affidato alle monache del monastero benedettino di Kreuzburg nei pressi di Philippsthal, vicino a Bad Hersfeld, già fondato nel 1191. Le monache per il nuovo monastero vennero fissate in numero di 32 e si impegnarono a seguire la regola di san Benedetto.

Nel 1268 l'abate Bertho von Leibolz donò la sua proprietà a Besges al monastero appena fondato nominando nel contempo "due uomini" di fiducia per la direzione del monastero. Il 5 aprile 1266 l'arcivescovo di Magonza, Werner von Eppstein, approvò la fondazione del monastero. L'abate di Fulda, Bertho II von Leibolz, confermò quindi i possedimenti del monastero di Blankenau nel 1269, lo esentò dalle tasse e lo prese sotto la sua protezione personale.

 
L'ex chiesa del convento, poi chiesa prepositurale ed attuale chiesa parrocchiale

Le pietre e le travi del castello di Blankenwald, distrutto nel 1264, vennero riutilizzate anche per costruire il monastero, che sorgeva poco più a sud della chiesa odierna. La costruzione del monastero si trascinò probabilmente per anni se ancora nel 1276 il vescovo di Würzburg, Berthold II von Sternberg, concesse un'indulgenza particolare a favore della chiesa del monastero. La prima badessa del monastero fu Bertradis ed era sorella del principe-abate di Fulda, Bertho II von Leibolz, il quale ad ogni modo sottopose l'attività di questa ad un suo rappresentante di fiducia, un prevosto, che per l'appunto aveva il compito di riferire direttamente all'abate sulla gestione del convento.

Nel 1279 Simon von Schlitz e sua madre Agnes donarono al monastero una rendita feudale sul villaggio di "Heinchelle" (Hainzell). Nel 1281 la badessa Kunigunde del monastero di Kreuzburg raccomandò al conte Reinhard von Hanau e a sua moglie Adelheid la riparazione del monastero di Blankenau. Nel 1287 la badessa Bertradis fondò l'ospedale di Sant'Elisabetta presso il convento di modo da assistere i poveri e i pellegrini. Nel 1303, Simon von Schlitz lasciò in eredità al monastero il suo feudo di Hainzell. Nel 1327 i sostenitori del re Ludovico di Baviera invasero l'area territoriale sotto la direzione del monastero di Fulda e devastarono anche il monastero di Blankenau tra le altre strutture. Per alleviare le sofferenze economiche patite delle monache per l'opera di ricostruzione, papa Giovanni XXII autorizzò l'incorporazione al monastero della parrocchia di Wingershausen presso Nidda.

Nel 1331, la comunità benedettina appariva in profonda crisi al monastero e per questo vennero chiamate a sostituire le monache altrettante religiose dell'ordine cistercense. Ad appena un secolo di distanza da questo evento, ad ogni modo, il monastero di Blankenau appariva ancora in profonda crisi al punto che l'abate di Fulda, Johann I von Merlau decise di inviare nel 1420 due suoi visitatori per introdurre nuovi statuti e regole più severe per la sua conduzione.

Il problema del mantenimento e la Riforma

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La peste del 1438, uccise 33 monache nel solo monastero di Blankenau e nel 1443 l'abate Hermann von Buchenau (1440–1449) decise di fare ulteriori donazioni al monastero per arricchirlo. Nel 1525 l'area claustrale venne completamente distrutta nell'ambito della guerra dei contadini tedeschi e ricostruita solo nel 1620. Nel 1656 vi abitavano solo tre suore e una badessa di nome Orsola. Per sopperire a questa problematica, l'abate di Fulda in carica all'epoca, Balthasar von Dernbach, decise di convocare nel 1571 i gesuiti perché, chiudendo il convento, vi istituissero una scuola e un collegio. Tale idea, ad ogni modo, incontrò la resistenza del capitolo collegiale di Fulda nonché della nobiltà locale la quale, così facendo, avrebbe perso gran parte dei propri privilegi sull'istituzione. Furono proprio questi ultimi esponenti a determinare alla fine la questione, scrivendo al vescovo di Würzburg che, dietro diverse insistenze locali, finì per chiedere le dimissioni dell'abate che nel 1576 venne costretto ad abdicare e si portò in esilio. Al suo posto il vescovo di Würzburg nominò un suo rappresentante con funzioni di amministratore che rimase in carica sino al 1602. In realtà, la nomina di questo amministrazione non riuscì comunque a risolvere la questione e nel 1579 il convento venne comunque chiuso dal momento che la maggior parte delle famiglie che lo foraggiavano con continue donazioni si erano convertite alla fede evangelica e di conseguenza non avevano più inviato le loro figlie al convento. Inoltre, sulla base delle disposizioni del Concilio di Trento, i conventi femminili potevano essere costruiti solo nelle "città fortificate" per questioni di sicurezza e quindi l'idea di ricostituire un monastero in loco decadde.

La prevostura e la secolarizzazione

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L'ingresso al complesso col portale monumentale, il palazzo dei prevosti (a destra) e la chiesa del convento sullo sfondo

Al convento rimase invece la figura del prevosto di Blankenburg che continuò a persistere non solo per la cura pastorale del villaggio, ma anche per la gestione del grande patrimonio accumulato nei secoli dall'istituzione. Nel periodo che seguì, cinque dei prevosti di Blankenau salirono al trono dell'abbazia di Fulda come principi-abati, due dei quali raggiunsero addirittura la dignità episcopale. Fino al 1734, i prevosti di Blankenau vennero sepolti nella chiesa prepositurale (ex chiesa del monastero) dopo la loro morte. Durante i lavori di ristrutturazione della chiesa nel 1960, le tombe furono scoperte e i morti "riconosciuti".

Nel 1700, il prevosto di Blankenau Bernard von Reinach (1699–1732) fece costruire la residenza del prevosto che ancora oggi persiste in loco sopra gli ex locali del monastero, su progetto dell'architetto francescano Antonius Peyer che già aveva lavorato per gli abati di Fulda.

Il monastero venne secolarizzato nel 1802.

L'ospedale del monastero

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L'ospedale di Sant'Elisabetta, un tempo operante nel complesso del monastero

L'ospedale di Sant'Elisabetta, annesso al monastero nel 1287, continuò a persistere anche dopo la chiusura del convento. Nel 1919 venne affidato alle suore dell'Ordine della Misericordia che avevano la loro casa madre proprio a Fulda e che continuarono ad amministrarlo sino al dicembre del 2012. A causa della bassa capacità di occupazione (23 posti di cura), la struttura non venne più recepita come redditizia e di conseguenza la casa madre decise la costruzione di una nuova struttura all'avanguardia per 60 pazienti presso la città di Hosenfeld, con l'approvazione del vescovo di Fulda, Heinz Josef Algermissen. Dal gennaio del 2016 la struttura è stata destinata all'accoglienza ed alla cura dei richiedenti asilo assegnati al distretto di Fulda dal consiglio regionale di Darmstadt.

Prevosti di Blankenburg (?-1802)

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Nome da a Note
Theoderich ? ?
Albert von Buchenau 1290 1304
Heinrich 1312/1314 ?
Friedrich 1319 ?
Albert von der Aa 1322 ?
Theoderich 1340 ?
Sibold 1348 ?
Albert von Waldenstein 1349 ?
Konrad von Lüder 1352 ?
Herting 1353 ?
Volpert von Schleidsberg 1364 ?
Friedrich von Bimbach 1366/1372 ?
Sibold von Wambold 1365/1380 ?
Eckhard von Lüder 1381 ?
Berthold von Leibolz 1390/1398 ?
Konrad an dem Berg 1402 ?
Johannes von Buchenau 1410 1426
Johann Fink von Altenburg 1428 1434
Hartmann von Lauberbach 1435 1438
Otto von Lüder 1441/1473 ?
Otto von Buchenau 1478/1485 ?
Johannes Weis von Feuerbach 1492 ?
Eberhard von Buches ?
Johannes von Erthal 1521/1525 ?
Bonifaz von Heideck 1526 ?
Phillipp Schad von Ostheim 1565 1581
Kaspar von Wildungen 1581 1601
Johann Friedrich von Schwalbach 1601 1606 già prevosto di Michaelsberg, di Andreasberg e di Johannesberg, principe abate di Fulda dal 1606 al 1622
Reinhard Ludwig von Dallwig 1606 1613 fu anche prevosto di Thulba, Holzkirchen e Johannesberg
Johann Bernhard Schenck zu Schweinsberg 1614 1623 anche prevosto di Johannesberg, fu prevosto di Michaelsberg e di Neuenberg, fu principe abate di Fulda dal 1623 al 1632
Hermann Georg von Neuhof 1625 1638 Principe-abate di Fulda dal 1635 al 1644, fu prevosto di Johannesberg, Holzkirchen e Rohr
Bernard Hermann von Nordek zu Rabenau 1638 1645 già prevosto di Michaelsberg
Philipp Chrostoph von Rosenbach 1660 1681
Adalbert von Schleifras 1682 1683 già prevosto di Michaelsberg, poi prevosto di Neuenberg e decano, e infine principe-abate di Fulda dal 1700 al 1714
Benedikt von Rosenbusch 1685 1687 poi prevosto di Thulba, di Johannesberg e di Andreasberg
Aemilian von Riedheim 1688 1699
Bernard von Reinach 1699 1732 già prevosto di Holzkirchen
Franz von Calenberg 1732 1734 già prevosto di Thulba
Adalbert von Walderdorff 1734 1757 Principe-abate di Fulda dal 1757 al 1759
Konstantin Schütz von Holzhausen 1757 1758 prevosto di Petersberg e vescovo ausiliare a Fulda
Lothar von Hohenfeld 1758 1765 già prevosto di Sannerz, poi di Johannesberg
Philipp von Hettersdorf 1765 1775
Kasimir von Gebsattel 1775 1776
Joseph von Hettersdorf 1776 1802 Fu l'ultimo prevosto di Blankenau a causa della secolarizzazione del monastero


Bibliografia

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  • Josef Leinweber (†), Johannes Burkardt: Blankenau. In: Die benediktinischen Mönchs- und Nonnenklöster in Hessen. (Germania Benedictina VII), in Verbindung mit Regina Elisabeth Schwerdtfeger bearb. v. Friedhelm Jürgensmeier und Franziskus Büll, EOS Verlag, St. Ottilien 2004, S. 57–65.

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