Monte Coscerno
Il monte Coscerno (quota 1.684 m[1]) è ubicato nella parte sud-est dell'Umbria, nei pressi di Spoleto in piena Valnerina; insieme al Monte Bacugno (q. 1419) si trova circa al centro di un'area montuosa disabitata di 14 Km quadrati, delimitata da carrozzabili e dagli abitati di: Vallo di Nera, Roccatamburo, Poggiodomo, Usigni, Monteleone di Spoleto, Gavelli, Caso e Sant'Anatolia di Narco. Sopra l'abitato di Gavelli, a nord, si eleva il monte. Per raggiungerlo si percorre la carrozzabile che da S. Anatolia porta a Monteleone di Spoleto oppure la strada provinciale sterrata che da Vallo di Nera conduce a Mucciafora.
Monte Coscerno | |
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Panoramica del monte coscerno | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Altezza | 1 684 m s.l.m. |
Prominenza | 635 m |
Catena | Appennino umbro-marchigiano |
Coordinate | 42°43′04.33″N 12°53′00.59″E |
Mappa di localizzazione | |
Descrizione
modificaÈ un monte bordato da una scogliera calcarea verso sud-ovest e con la cima erbosa costituita da vari colli allineati. Sul versante sud e sud-ovest è coperto da belle foreste di faggi e roverelle.
Dal punto di vista strutturale il monte è costituito da una ruga anticlinale visibile in una sezione geologica da SO verso NE. La piega, costituita da rocce antiche risalenti al Giurassico, è stata spinta verso Nord - Est durante il Terziario superiore e conseguentemente si è fratturata e sovrascorsa su terreni più recenti del Cretacico. Il versante del monte che guarda la Valcasana fa vedere le unità stratigrafiche in successione, dal Calcare Massiccio alla Maiolica (Barchi e Pazzaglia, 2015).
Verso Sud a 2–3 km in linea d'aria, al di là del vallone che da Gavelli scende fino a Caso e a S. Anatolia, è ubicato il massiccio dei monti di Civitella e dell'Eremita, non citati tra i monti dell'Appennino umbro-marchigiano; questi sono costituiti geologicamente (come il Coscerno) da calcari sedimentari di origine marina, risalenti al Giurassico e al Cretaceo (200-70 milioni di anni fa), caratteristici della successione umbro-marchigiana.
Sul versante sud del M. dell'Eremita, da Fonte di Campofoglio alla Costa della Cornacchia, affiora una estesa fascia di Rosso Ammonitico, su cui è stato trovato, in zona per la prima volta, il primo esemplare del genere Rarenodia, nell'estate del 1970 (vedi foto acclusa, Rarenodia planulata, olo e generotipo in deposito nella palazzina di Geologia del Dipartimento attuale di Fisica e Geologia, Univ. di Perugia).
L'esemplare è anche figurato nella voce: Monteleone di Spoleto, dove si può vedere anche la bibliografia. È da considerare un elemento geologico caratteristrico del luogo, anche se presente in gran parte dell'area dell'Europa mediterranea ed ha una importanza scientifica considerevole.
La foto panoramica a destra rappresenta una veduta del versante Ovest del M. Coscerno e dell'abitato di Gavelli (dal M. di Civitella). Si distingue la bastionata calcarea riferita al “Calcare Massiccio” di età Giurassico inferiore. La zona cimale è invece costituita dai calcari cretacei della “Maiolica” La successione giurassica interposta: “Corniola”, "Marne di M. Serrone" "Rosso Ammonitico”, “Calcari e marne a Posidonia”e “Calcari Diasprigni” è coperta da vegetazione arborea.
Note
modifica- ^ (DE) Rolf Goetz, Umbrien: Assisi - Perugia - Nationalpark Monti Sibillini; 46 ausgewählte Wanderungen in den Bergen und Tälern im "grünen Herzen" Italiens, Bergverlag Rother, 2006, p. 5. URL consultato il 18 febbraio 2021.
Bibliografia
modifica- Venturi Federico (1975) - Rarenodia, nuovo genere di ammoniti (sottofam. Hammatoceratinae Buckman 1887)) del Toarciano inferiore "Rosso Ammonitico" umbro - marchigiano. Boll. Soc. Pal. Ital., v. 14 (1), Modena.
- Touring Club Italiano (1980) - Atlante Stradale d'Italia - Centro, quinta edizione rinnovata, stampato a Milano.
- Barchi M. e Pazzaglia F. (2015) - Il Parco Geologico della Valnerina. Consorzio B I M "Nera e Velino", Cascia, pp. 1 - 46; imp. e stampa Nuova Eliografica s n c, Spoleto.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Monte Coscerno, su Peakbagger.com.
- Sito Internet: viaggioefossiliAppennino.org