Moriago della Battaglia

comune italiano
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Moriago della Battaglia (Moriago in veneto) è un comune italiano di 2 811 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.

Moriago della Battaglia
comune
Moriago della Battaglia – Stemma
Moriago della Battaglia – Bandiera
Moriago della Battaglia – Veduta
Moriago della Battaglia – Veduta
La chiesa parrocchiale di San Leonardo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoLoris Rizzetto (LN) dal 15-5-2023
Territorio
Coordinate45°52′N 12°06′E
Altitudine119 m s.l.m.
Superficie13,76 km²
Abitanti2 811[1] (30-6-2023)
Densità204,29 ab./km²
FrazioniMosnigo, Nosledo
Comuni confinantiCrocetta del Montello, Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Vidor, Volpago del Montello
Altre informazioni
Cod. postale31010
Prefisso0438
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026048
Cod. catastaleF729
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 564 GG[3]
Nome abitantimoriaghesi
Patronosan Leonardo
Giorno festivo6 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Moriago della Battaglia
Moriago della Battaglia
Moriago della Battaglia – Mappa
Moriago della Battaglia – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il territorio comunale si estende a nord della sponda sinistra del fiume Piave.

Un altro corso d'acqua che bagna il territorio moriaghese è il torrente Raboso.[4]

Origini del nome

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Il toponimo è probabilmente un prediale derivato dal nome proprio latino Maurellius o Maurilius, cui è stato aggiunto il tipico suffisso -ācus[5]. Altre ipotesi lo avvicinano a "muri", in riferimento a delle strutture difensive, o a "morìa", legandosi alla distruzione dell'antico villaggio di Nosledo. Una paraetimologia lo avvicina a "muore il lago", in quanto il paese sarebbe sorto al limitare di una zona paludosa[6].

La presenza di insediamenti umani del territorio di Moriago è provata almeno all'età del bronzo, con il ritrovamento di resti di vasellame in terracotta.

In epoca romana si sarebbero formati gli attuali centri abitati che in effetti conservano traccia della struttura del villaggio difeso da un recinto circondato a sua volta da una strada. A questo periodo risalgono diverse sepolture (I-II secolo) e una probabile centuriazione ancora ravvisabile tra il Rosper e il terrazzo delle Rive.

Durante le invasioni barbariche, gli abitanti si spostarono in località più sicure (i Palù, l'area a nord della chiesa di Moriago, Nosledo, la scarpata di accesso alle Grave), ma al termine delle scorrerie ripopolarono i vecchi villaggi.

Il capoluogo comunale è citato per la prima volta nel 1112 come Murliago[5]. Nel medioevo si assistette alla feudalizzazione della zona, ma dal XIII secolo le signorie locali rinunciarono ai propri diritti cedendo la sovranità al Comune di Treviso. Nello stesso periodo i frati del monastero di Vidor intrapresero un'importante bonifica del territorio.

Passato alla Serenissima, Moriago fu a lungo sottoposto alla vicina Vidor. Nel 1807, sotto Napoleone, fu costituito l'odierno comune, tuttavia nel 1810 venne soppresso e aggregato nuovamente a Vidor. Riacquistò la propria autonomia nel 1819, durante il governo austriaco.

Come ricorda lo stesso toponimo, il paese subì le distruzioni della Grande Guerra trovandosi lungo il fronte del Piave. Di questo periodo va citata l'eroica impresa del 27 ottobre 1918 quando le truppe del XXIII Corpo d'armata, agli ordini del generale Giuseppe Vaccari, riuscirono ad attraversare il fiume e a sfondare le linee nemiche presso quella che si chiamò poi isola dei Morti. Questo evento pose le basi per la definitiva battaglia di Vittorio Veneto[6].

La sera del 26 febbraio 1928 scoppiò un incendio all'interno di un cinema improvvisato allestito all'interno di Palazzo Battaglia[7]. Nella sciagura morirono 35 persone.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con delibera del consiglio comunale n. 276 del 30 luglio 1969 e concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 aprile 1970.[8]

«Troncato d'azzurro e di rosso, alla fascia ondata d'argento sulla partizione: il primo, alla torre quadrata al naturale, aperta e finestrata di nero, merlata alla guelfa; il secondo, al cippo al naturale, murato, caricato di una lapide, cimato da una croce del Calvario d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

È rappresentata l'antica torre dei Caminesi che, pur sbrecciata dalle granate della prima guerra mondiale è ancora visibile in piazza, e il cippo dell'Isola dei Morti, primo punto riconquistato sulla sinistra del Piave nell'ottobre 1918.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

La bandiera, concessa con D.P.R. del 5 aprile 2006, è un drappo di bianco con la bordatura partita di azzurro e di rosso, caricato dello stemma del Comune.[9]

Onorificenze

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«Piccolo paese del Quartiere del Piave, durante la prima guerra mondiale, fu scenario della fondamentale "Battaglia del Solstizio" che diede il via alla riscossa e alla vittoria finale delle truppe italiane. La popolazione civile, fu costretta allo sfollamento e all'evacuazione con le poche masserie e viveri di cui disponeva e dovette contare numerosi morti e feriti per cause belliche e altrettanti per fame. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirabile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio»
— Moriago della Battaglia, 1915-1918

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa parrocchiale

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Leonardo (Moriago della Battaglia).

L'intitolazione a san Leonardo di Limoges ne fa collocare l'origine a prima del X secolo, durante il dominio dei Franchi. Sappiamo che all'inizio del XII secolo era subordinata all'abbazia di Vidor, mentre nel 1375 fu elevata a rettoria dipendente dalla pieve di Sernaglia. L'istituzione della parrocchia avvenne nel 1569.

L'edificio attuale fu innalzato negli anni 1922-1925 in sostituzione della precedente chiesa settecentesca distrutta durante la Grande Guerra. Progettato da Alberto Alpago Novello e consacrato nel 1928 dal vescovo Eugenio Beccegato, conserva sull'altare maggiore una pregevole pala del Pordenone risparmiata dai combattimenti[10]. Le decorazioni interne della cupola sono opera di Guido Cadorin, che si è avvalso della collaborazione di Giovanni Zanzotto prima e di Astolfo de Maria poi[11].

Casa Fungo

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Così è soprannominata un'avveniristica costruzione di via dei Zanin progettata da Dante Vendramini, ingegnere moriaghese che aveva lavorato in Francia alla Dassault Aviation. Morto Vendramini, è stata completata dall'attuale proprietaria Lorella Zanetton.

L'abitazione è costruita con tecniche e materiali propri dell'industria aerospaziale e si basa su un sistema di moduli con struttura in calcestruzzo armato, ricoperta da pannelli in materiali compositi. Caratteristica fondamentale è appunto la forma "a fungo" data dalla sovrapposizione dei due piani, entrambi a pianta circolare con quello superiore più ampio.[12]

Cultura

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Istituzioni culturali

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  • Biblioteca Comunale (Casa del Musichiere) ha iniziato la propria attività nel 1982 e dal 1986, con l’assunzione di un assistente bibliotecario di ruolo, è aperta regolarmente al pubblico. Organizza, in collaborazione con le associazioni locali, diverse attività, alcune nelle quali sono degli appuntamenti fissi da vari anni. Inoltre è stata programmata un’attività di promozione del territorio, sia da un punto di vista turistico e naturalistico, che storico e culturale.[13]

Il Festival della cultura 6ª edizione si è svolto sotto il segno della “varietà”, ovvero della differenza e molteplicità da ottobre 2022 fino al 6 giugno 2023 presso la Casa del Musichiere.[14] Varietà equivale a diversità, eterogeneità e quindi ricchezza. Tante proposte, idee e riflessioni per leggere il presente e agire dentro il nostro tempo. Pittura, illustrazione, fotografia, ceramica e scultura sono le arti visive che si sono alternate nella bella sala espositiva “Carlo Conte” della biblioteca comunale.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 365, ovvero il 12,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[16]:[17]

  1. Marocco: 121
  2. Macedonia del Nord: 72
  3. Cina: 52
  4. Albania: 22
  5. Romania: 11

Economia

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L'economia del comune è legata all'agricoltura, allevamento e all'industria del mobile. Il territorio agricolo è rinomato per la produzione della patata e va citata la Mostra della Patata, ai primi d’agosto, con assaggi e pranzi a base di patate, dalla torta alla pizza, che ogni anno attira numerosi curiosi ed appassionati.[18]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
31 luglio 1985 29 maggio 1990 Roberto Collet DC Sindaco
29 maggio 1990 11 maggio 1994 Angelo Gregolon indipendente Sindaco [19]
11 luglio 1994 21 novembre 1994 Rosanna Spada - Commissario prefettizio
21 novembre 1994 30 novembre 1998 Franco Francovigh lista civica Sindaco
30 novembre 1998 27 maggio 2003 Breda Pergentino lista civica Sindaco
27 maggio 2003 15 aprile 2008 Breda Pergentino lista civica Sindaco
15 aprile 2008 27 maggio 2013 Giuseppe Tonello Lega Nord - altre Sindaco
27 maggio 2013 27 maggio 2018 Giuseppe Tonello Lega Nord - civiche Sindaco
12 giugno 2018 15 maggio 2023 Giuseppe Tonello Lega Nord - civiche [20][21]
15 maggio 2023 in carica Loris Rizzetto Lega Nord Sindaco

Altre informazioni amministrative

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La specificazione "della Battaglia", chiaro riferimento ai combattimenti della grande guerra, fu aggiunta alla denominazione del comune con DPR 26 giugno 1962 n. 987[5][22].

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ ❗🌊L'ARRIVO DELLA PIENA A MORIAGO (TV)🌊❗ Video girato a Moriago della Battaglia, torrente Raboso passato dal nulla a regime di piena nel giro di pochi... | By Meteo Bassano e Pedemontana del Grappa | Facebook. URL consultato il 17 agosto 2022.
  5. ^ a b c AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 507.
  6. ^ a b La Storia, con galleria di vecchie foto, su comune.moriago.tv.it, Comune di Moriago della Battaglia. URL consultato il 26 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2012).
  7. ^ Moriago Racconta - La Storia
  8. ^ Moriago della Battaglia, su Archivio Centrale dello Stato.
  9. ^ Moriago della Battaglia (Treviso) D.P.R. 05.04.2006 concessione di bandiera, su presidenza.governo.it. URL consultato l'11 agosto 2022.
  10. ^ Moriago della Battaglia, su diocesivittorioveneto.it, Diocesi di Vittorio Veneto. URL consultato il 5 aprile 2024.
  11. ^ Turismo e Territorio, su comune.moriago.tv.it, Comune di Moriago della Battaglia. URL consultato il 28 settembre 2023.
  12. ^ Casa Fungo, su microturismodellevenezie.it. URL consultato il 28 settembre 2023.
  13. ^ Biblioteca civica comune.moriago.tv.it
  14. ^ 6º festival della cultura a Moriago della battagliaeventivenetando.it
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 31 luglio 2023.
  17. ^ Cittadini stranieri tuttitalia.it
  18. ^ Moriago della Battaglia 37ª Festa della Patata, su trevisoeventi.com. URL consultato il 28 settembre 2023.
  19. ^ Deceduto durante il mandato.
  20. ^ Eletto l'11 giugno.
  21. ^ ELEZIONI - Moriago, sei voti eleggono ancora Tonello, su tribunatreviso.gelocal.it. URL consultato l'11 giugno 2018.
  22. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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