Morat

comune svizzero
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Morat (toponimo francese; in tedesco Murten, in italiano Morato, desueto[1]) è un comune svizzero di 8 222 abitanti del Canton Friburgo, nel distretto di Lac del quale è il capoluogo; ha lo status di città.

Morat
città
(DE) Murten
(FR) Morat
Morat – Stemma
Morat – Veduta
Morat – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Friburgo
DistrettoLac
Amministrazione
Lingue ufficialitedesco, francese
Territorio
Coordinate46°55′41″N 7°07′01″E
Altitudine453 m s.l.m.
Superficie24,77 km²
Abitanti8 222 (2017)
Densità331,93 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiCourgevaux, Courtepin, Cressier, Faoug, Ferenbalm (BE), Foresta statale di Galm, Greng, Gurmels, Meyriez, Mont-Vully, Münchenwiler (BE), Muntelier, Müntschemier (BE), Ried bei Kerzers, Ulmiz
Altre informazioni
Cod. postale1595, 1793, 1794, 1795, 3215, 3280, 3285
Prefisso026
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS2275
TargaFR
Nome abitantimurtner, moratois
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Morat
Morat
Morat – Mappa
Morat – Mappa
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Morat si affaccia sull'omonimo lago.

Nella storia elvetica è famoso per la battaglia del 22 giugno 1476 tra i borgognoni di Carlo I "il Temerario" e gli svizzeri alleati di Luigi XI di Francia, durante le cosiddette Guerre borgognone, conclusasi con la schiacciante vittoria di questi ultimi.

Il 1º gennaio[senza fonte] 1975 ha inglobato il comune soppresso di Burg bei Murten, il 1º gennaio[senza fonte] 1991 quello di Altavilla, il 1º gennaio[senza fonte] 2013 quello di Büchslen e il 1º gennaio[senza fonte] 2016 quelli di Courlevon (che a sua volta il 15 febbraio[senza fonte] 1974 aveva inglobato il comune soppresso di Coussiberlé), Jeuss, Lurtigen e Salvenach[1].

Il 1º gennaio 2022 ha inglobato gli attigui comuni soppressi di Galmiz e Gempenach[2] e quello di Clavaleyres[3], il quale è così passato dal Canton Berna al Canton Friburgo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La chiesa riformata tedesca
 
La chiesa riformata francese
 
La chiesa cattolica di San Maurizio
  • Chiesa riformata tedesca (già di Santa Maria), attestata dal 1381 e ricostruita nel 1681-1682 e nel 1710[1];
  • Chiesa riformata francese (già chiesa dell'ospedale di Santa Caterina), eretta nel 1239 e ricostruita dopo il 1476[1];
  • Chiesa cattolica di San Maurizio, eretta nel 1885[1].

Architetture civili

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Il castello di Morat

Società

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Evoluzione demografica

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L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[4]

Lingue e dialetti

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Gli abitanti sono per l'83% di lingua tedesca, per il 15% di lingua francese e per lo 0,5% di lingua italiana[5].

Geografia antropica

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Frazioni e quartieri

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Il castello di Löwenberg

Le frazioni e i quartieri di Morat sono[1]:

Infrastrutture e trasporti

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Morat è servita dall'omonima stazione sulle ferrovie Palézieux-Lyss e Friburgo-Morat-Ins.

Amministrazione

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Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del comune patriziale che ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene comune.

  1. ^ a b c d e f g h i Denis Ramseyer, Hermann Schöpfer, Morat, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  2. ^ a b c Fusione dei comuni di Galmiz e Gempenach in: Etat de Fribourg / Staat Freiburg - Fusions de communes / Gemeindezusammenschlüsse, pagina 9 di 11
  3. ^ a b Clavaleyres cambia casacca e passa a Friburgo Archiviato il 1º gennaio 2022 in Internet Archive., Corriere del Ticino, 1º gennaio 2022
  4. ^ Dizionario storico della Svizzera
  5. ^ (DE) Zahlen und Fakten, su sito istituzionale del comune di Murten. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  6. ^ Hermann Schöpfer, Altavilla, in Dizionario storico della Svizzera, 29 maggio 2001. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  7. ^ Jean-François Steiert, Büchslen, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  8. ^ Hermann Schöpfer, Burg bei Murten, in Dizionario storico della Svizzera, 14 aprile 2008. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  9. ^ Marianne Rolle, Courlevon, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  10. ^ Marianne Rolle, Coussiberlé, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  11. ^ Hermann Schöpfer, Jeuss, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  12. ^ Hermann Schöpfer, Lurtigen, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  13. ^ Hans Herren, Salvenach, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN124377145 · LCCN (ENn83208865 · GND (DE4075105-3 · BNF (FRcb122413805 (data) · J9U (ENHE987007564684505171
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