Musetto/Io, mammeta e tu

singolo di Domenico Modugno del 1955

Musetto/Io, mammeta e tu è il 18° singolo di Domenico Modugno.

Musetto/Io, mammeta e tu
singolo discografico
ArtistaDomenico Modugno
Pubblicazionedicembre 1955
Dischi1
Tracce2
GenerePop
EtichettaRCA Italiana A25V 0464 (10"); N 0464 (7")
Formati10", 7"
Domenico Modugno - cronologia

Il disco

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Fu l'ultimo singolo di Modugno per la RCA Italiana, infatti passerà qualche settimana dopo la pubblicazione del disco alla Fonit, che non si era ancora fusa con la Cetra. Le due canzoni ebbero un buon successo, soprattutto la seconda, inoltre il singolo fu stampato dalla casa contemporaneamente sia nel formato da 10" a 78 giri che da 7" a 45 giri.

I brani

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Musetto

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La prima è una canzone molto romantica e soft in cui Modugno parla in prima persona ad una ragazza un po' snob, dicendole che è più bella senza trucco; come ha raccontato lo stesso cantautore, la canzone gli era stata ispirata dalla moglie Franca Gandolfi.

Modugno in seguito disse:

«"Musetto" non è una canzone reazionaria o conservatrice: è piuttosto un gioco, uno scherzo."Musetto" è mia moglie: volevo che non si truccasse più e che non si tagliasse i capelli, perché a me piaceva così. Era la paura di perdita dell'originalità e la conservazione della bellezza. E poi le dicevo "Non usare parole come roast-beef o frappé, non americanizzarti anche tu". Non è simpatico nemmeno ora che i giovani amino tanto tutto ciò che sa di estero. Era una canzone contro la moda dell'americanizzazione»

Fu la seconda ed ultima canzone del primo periodo RCA di Modugno incisa in italiano (la prima era stata Vecchio Frack); "Musetto" partecipò alcuni mesi più tardi al Festival di Sanremo, interpretata da Gianni Marzocchi e si classificò all'ottavo posto; venne in seguito incisa anche dal Quartetto Cetra, che ne propose anche una divertente parodia in televisione.

Accoglienza

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Classifica annuale[2]

Classifica (1956) Posizione Artista
Italia 11 Quartetto Cetra
Italia 39 Domenico Modugno

Curiosità

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Io, mammeta e tu

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La seconda canzone, una delle più note di Modugno, è stata scritta per il testo da Riccardo Pazzaglia, e racconta le divertenti vicende di due ragazzi che non possono godere del loro amore, per via della megera mamma di lei che li segue dappertutto; è stata spesso reincisa dal cantautore, a volte aggiungendo personaggi della famiglia e brani recitati.

Dalla canzone venne tratto un omonimo film (con lo stesso Modugno e con un'irresistibile Tina Pica), diretto da Carlo Ludovico Bragaglia. Verrà anche reinterpretata da Renato Carosone e da Massimo Ranieri.

Accoglienza

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Classifica annuale[2]

Classifica (1956) Posizione Artista
Italia 5 Renato Carosone
  1. ^ dall'intervista fatta da Maura Nuccetelli e Tommaso Di Francesco a Modugno il 23 ottobre del 1979, riportata in Gianni Borgna, La grande evasione - Storia del festival di Sanremo, editore Savelli (1980), pag. 185
  2. ^ a b Hit Parade Italia - Top Annuali Single: 1956
  3. ^ Redazione, ‘Planetario’ di Peppe Voltarelli: un disco d’altri tempi, dal profumo esotico, su Il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2021. URL consultato il 1º luglio 2023.

Collegamenti esterni

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