Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Per mutilazione si intende l'asportazione o perdita invalidante di un arto, o più estensivamente, una menomazione puramente funzionale.[1][2]

Un mutilato di guerra tedesco (1923)

Utilizzi

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Il concetto di "mutilazione" si applica in ambito medico quando l'arto amputato influisce in maniera determinante sulla qualità della vita di un individuo. Tuttavia, esso non si applica in ogni caso di amputazione; in tal senso, la Treccani cita diversi esempi quali l'asportazione chirurgica dell'appendice ciecale o delle tonsille, le estrazioni dentarie, e l'ablazione della ghiandola tiroide.[1] La mutilazione viene messa in pratica in varie parti del mondo per scopi sociali, rituali, religiosi o forma di punizione. Funge ad esempio come rito di passaggio all'età adulta, pratica per il controllo sessuale (ad esempio la circoncisione e la castrazione), sacrificio o per motivi apotropaici.[1]

  1. ^ a b c Mutilazione, su treccani.it. URL consultato il 22 gennaio 2025.
  2. ^ mutilazione, su dizionari.corriere.it. URL consultato il 22 gennaio 2025.

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