Myia
Myia (in greco antico: Μυῖα?, Myîa; Crotone, seconda metà del VI secolo a.C. – Crotone, ...) è stata una filosofa greca antica della scuola pitagorica.
Biografia
modificaMyia (Mosca) è una figura quasi leggendaria i cui scritti sono andati perduti: sarebbe stata la figlia di Pitagora e di Teano[1][2][3][4], oltre che sposa del famoso lottatore Milone, a sua volta discepolo pitagorico [5]; fu una figura notissima, se Luciano di Samosata, nel suo Elogio della mosca, afferma che avrebbe potuto raccontare molte cose su Myia se non fosse per il fatto che la sua storia era nota a tutti[6].
Di lei rimane una lettera, molto probabilmente apocrifa indirizzata a una certa Fillide contenente dei criteri per scegliere una buona nutrice, in base a valori di armonia e di moderazione tipici del pitagorismo[7]: per H. Thesleff questa lettera sarebbe stata scritta verso il III secolo a.C. [8].
Note
modifica- ^ Clemente Alessandrino la cita per dimostrare che le donne hanno le stesse capacità degli uomini (in Stromata, IV, 19)
- ^ Suda, Myia
- ^ Suda, Theano
- ^ Porfirio, Vita di Pitagora, 4
- ^ Giamblico, Vita di Pitagora, 30-36
- ^ Luciano, Elogio di una mosca, 1
- ^ Mary Ellen Waithe, A History of Women Philosophers. Volume 1, 600 a.C-500 a.C., pages 15-17. Springer
- ^ H. Thesleff, The Pythagorean texts of the Hellenistics period, Turku (Finlande), 1965, p. 102.
Bibliografia
modifica- Bruno Centrone, Myia in Richard Goulet, Dictionnaire des philosophes antiques, vol. IV, Paris, CNRS Editions, 2005, p. 573-574.
- Mario Meunier, Femmes pythagoriciennes. Fragments et lettres de Theano, Perictioné, Phintys, Melissa et Myia, Paris, L'Artisan du Livre, 1932, p. 113-116.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- La lettera di Myia a Phyllis, su stoa.org. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 57001801 · SBN BVEV023009 · CERL cnp00285244 · Europeana agent/base/29927 · GND (DE) 102400016 · BNE (ES) XX5300568 (data) |
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