NGC 4609
NGC 4609 (noto anche come C 98) è un ammasso aperto visibile nella costellazione della Croce del Sud.
NGC 4609 Ammasso aperto | |
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NGC 4609 | |
Scoperta | |
Scopritore | James Dunlop |
Data | 1826 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Croce del Sud |
Ascensione retta | 12h 42m 18s[1] |
Declinazione | -62° 59′ 42″[1] |
Distanza | 3990[2] a.l. (1223[2] pc) |
Magnitudine apparente (V) | 6,9[1] |
Dimensione apparente (V) | 5' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Classe | II 2 m |
Età stimata | 78 milioni di anni[2] |
Altre designazioni | |
C 98; Cr 263; OCl 890; ESO 095-SC014; Lund 625; h 3407; GC 3145[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
Osservazione
modificaÈ visibile sul bordo occidentale della Nebulosa Sacco di Carbone, 1,5 gradi ad est della brillante stella Acrux e vicino alla stella variabile BZ Crucis, di magnitudine 5,27; è composto da alcune stelle gialle di nona e decima magnitudine, così da risultare visibile, seppure con difficoltà, anche con un binocolo 10x50. Con un telescopio di 80mm sono visibili una decina di stelle disposte in concatenazioni quasi parallele; 150mm lo risolve completamente; con strumenti da 200mm l'ammasso è risolto ampiamente in alcune decine di stelle fino alla magnitudine 13,7.
Quest'ammasso si trova ad una declinazione fortemente australe, pertanto non è osservabile da molte delle regioni abitate dell'emisfero boreale, come l'Europa e quasi tutto il Nordamerica; da diverse regioni abitate dell'emisfero australe, al contrario, si presenza circumpolare.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e luglio.
Storia delle osservazioni
modificaNGC 4609 venne individuato per la prima volta da James Dunlop nel 1826, quando prestava servizio come sovrintendente dell'osservatorio del Nuovo Galles del Sud in Australia; l'astronomo John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 3145.[4][5]
Caratteristiche
modificaNGC 4609 è un ammasso piuttosto ricco e concentrato, anche se le sue componenti sono in prevalenza deboli; la sua distanza è stimata attorno ai 1223 parsec (circa 3990 anni luce)[2] ed è quindi situato sul bordo esterno del Braccio del Sagittario, in direzione di una regione piuttosto ricca di stelle giovani e regioni H II associate a nubi molecolari giganti.
La Nebulosa Sacco di Carbone si sovrappone lungo la linea di vista di quest'ammasso, cosicché le sue stelle ne risultano oscurate e i campi stellari circostanti appaiono molto poveri; la sua età è stimata sui 78 milioni di anni ed è pertanto un ammasso giovane. Contiene una popolazione stellare piuttosto povera, su cui spiccano alcune stelle calde di classe spettrale B e A sulla sequenza principale. A breve distanza angolare in direzione sudest si trova il piccolo ammasso Hogg 15, la cui distanza è stimata di circa 3200 parsec, dunque molto più in là di NGC 4609, e al cui interno è presente una stella di Wolf-Rayet.[6]
Note
modifica- ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 4609. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ a b c d WEBDA page for open cluster NGC 4609, su univie.ac.at. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ Una declinazione di 63°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 27°; il che equivale a dire che a sud del 27°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 27°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 4609, su ngcicproject.org. URL consultato il 23 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Caldwell Objects, Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-55332-6.
- ^ Kook, Seung-Hwa; Sung, Hwankyung; Bessell, M. S., UBVI CCD Photometry of the Open Clusters NGC 4609 and Hogg 15, in Journal of the Korean Astronomical Society, vol. 43, n. 5, ottobre 2010, pp. 141-152. URL consultato il 23 agosto 2013.
Bibliografia
modifica- Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-15-8
- Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Caldwell Objects, Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-55332-6.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 4609
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 4609 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 4609 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 4609 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 4609 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 4609 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 4609 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.