Neso (astronomia)
Neso, o Nettuno XIII, è un satellite minore di Nettuno, scoperto nel 2002 da un gruppo di ricerca guidato da Matthew Holman e composto da John Kavelaars, Tommy Grav, Wesley Fraser e Dan Milisavljevic.[3][4]
Neso (Nettuno XIII) | |
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Satellite di | Nettuno |
Scoperta | 14 agosto 2002 |
Scopritori | Matthew Holman et al. |
Parametri orbitali | |
(all'epoca J2000) | |
Semiasse maggiore | 49 285 000 km[1] 0,32945 UA |
Periodo orbitale | 9740,73 giorni[1] (26,67 anni) |
Inclinazione orbitale | 136,439°[1] |
Inclinazione rispetto all'equat. di Nettuno | 147,87° |
Eccentricità | 0,5714[1] |
Dati fisici | |
Diametro equat. | 60 km |
Massa | ~15 × 1016 kg
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Densità media | 1,5 kg/dm³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,010 m/s² |
Periodo di rotazione | sconosciuto |
Pressione atm. | nulla |
Albedo | 0,16 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 25,6 ± 0,3 (V) [2] |
Il suo nome, promulgato dall'Unione Astronomica Internazionale il 29 gennaio 2007, deriva da quello di Neso, (dal greco Νησώ), una Nereide secondo la mitologia greca. Prima dell'assegnazione ufficiale del nome era noto con la designazione provvisoria S/2002 N 4.[5]
Parametri orbitali
modificaNeso è il satellite naturale la cui orbita si spinge più lontano dal rispettivo pianeta madre, nell'intero sistema solare: ben 49 milioni di km, cioè 120 volte più distante di quanto non sia la Luna dalla Terra e quello col periodo orbitale più lungo: 26,67 anni.
Psamate è l'unico altro satellite di Nettuno che ha caratteristiche orbitali simili a quelle di Neso e si pone al secondo posto sia per grandezza dell'orbita che per periodo orbitale tra le lune del sistema solare. Data la somiglianza dei parametri orbitali con quelli di Neso (S/2002 N 4), è stato ipotizzato che entrambi i satelliti abbiano avuto comune origine dalla frammentazione di un oggetto più grande.[6] Entrambi sono i satelliti più lontani dal loro pianeta madre nell'intero sistema solare.[7]
Parametri fisici
modificaSe si assume un'albedo di 0,16 come per altri satelliti di Nettuno, ne risulta un diametro di 60 km.[6] La superficie del satellite appare quindi piuttosto scura.
La densità calcolata è di 1,5 g/cm3, il che fa supporre che la sua parte superiore sia costituita di ghiaccio d'acqua.
Note
modifica- ^ a b c d Jacobson, R.A. (2008) NEP078 - JPL satellite ephemeris
- ^ (EN) Multicolor Photometry of the Neptune Irregular Satellite Neso
- ^ Daniel W. E. Green, S/2001 U 2 and S/2002 N 4, in IAU Circular, vol. 8213, 1º ottobre 2003. URL consultato il 24 ottobre 2011.
- ^ Holman, M. J.; Kavelaars, J. J.; Grav, T. et al. (2004). Discovery of five irregular moons of Neptune. https://dx.doi.org/10.1038%2Fnature02832. https://dx.doi.org/10.1086%2F424997
- ^ Brian G. Marsden, MPEC 2003-R19 : S/2003 N 1, su minorplanetcenter.org, Minor Planet Center, Smithsonian Astrophysical Observatory, 2003.
- ^ a b Sheppard, Scott S.; Jewitt, David C.; Kleyna, Jan (2006). A Survey for "Normal" Irregular Satellites around Neptune: Limits to Completeness. The Astronomical Journal, 132: 171–176. https://arxiv.org/abs/astro-ph/0604552 Bibcode 2006AJ....132..171S. doi:10.1086/504799.
- ^ Richard, Jr. Schmude, Uranus, Neptune, Pluto and How to Observe Them, Springer, 2008, p. 106, ISBN 0-387-76601-4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Neso
Collegamenti esterni
modifica- https://www.cfa.harvard.edu/
- http://www.ifa.hawaii.edu/ David Jewitt page
- http://www.minorplanetcenter.net/iau/NatSats/NaturalSatellites.html Effemeridi
- http://ssd.jpl.nasa.gov/ Parametri orbitali JPL