Nicola (vescovo di Caserta)
Nicola (... – 1137 circa) è stato un vescovo cattolico italiano di Caserta, storicamente documentato nel 1130.
Nicola vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Caserta |
Consacrato vescovo | prima del 1130 |
Deceduto | 1137 circa |
È definito "vir egregius" da Ferdinando Ughelli[1][2] mentre "vir moderatus" in un'epigrafe sulla cattedrale di Casertavecchia.
Il culto di San Michele Arcangelo
modificaViene ricordato soprattutto perché diffuse il culto di San Michele Arcangelo a cui è dedicata la cattedrale della diocesi e che è tuttora patrono della diocesi[2]. Continuò i lavori della cattedrale che aveva iniziato il suo predecessore dedicata appunto alla figura dell'arcangelo molto venerato soprattutto nella zona dei monti Tifatini sin dall'epoca longobarda[3].
Le epigrafi della Cattedrale di San Michele
modificaIl vescovo Nicola viene ricordato sulle epigrafi che sono sulle porte di entrata.
Sulla porta minore di destra si legge:
«DAT PRO POSSE MANUS OPIFEX ET ERUS NICOLAUS
SED FAVET UTRIQUE MICHAEL VERANDUS UBIQUE»
Che possiamo tradurre come: "Lavorano alacramente come possono l'architetto e il vescovo Nicola ma favorisce ambedue Michele[4] venerabile ovunque".
Sulla porta a sinistra si legge:
«POST PATRIS EXCESSUS RAINULFI PONTIFICATUS
SUBSEDIT CATHEDRAM NYCOLAUS VIR MODERATUS
PREDECESSORIS FRETUS QUI TEMPORE DEXTRA
CAEPIT ET HANC AULAM DUM QUIVIT ET EXTULIT
EXTRA»
Traducibile come: "Dopo il pontificato di Rainulfo tenne la cattedra Nicola uomo moderato che incoraggiato dall'opera del predecessore, che aveva iniziato la parte destra, completò questa costruzione e iniziò le cose rimanenti".
Cronologia
modificaLe date di inizio e fine del suo vescovado sono indicative. Si presume che sia stato eletto subito dopo il suo predecessore e morto all'incirca nel 1137.
La data di morte soprattutto non è precisa perché alcune fonti affermano che sia vissuto solo pochi anni dopo la sua elezione[5]. Le date sono suggerite più che altro dalla costruzione della cattedrale
L'unica data certa è il 1130. In questa data ricevette a marzo il dominio temporale di alcuni beni nella Terra di Lagno da parte di Roberto di Medania, conte di Sessa Aurunca e "Suessolanorum Senior"[6].
Si ha notizia anche di 4 cenobiti dal monastero di San Guglielmo di Vercelli (oggi Abbazia di Montevergine) ricevuti a Caserta per aprire un piccolo monastero a Maddaloni, su richiesta degli stessi cittadini fatta a papa Innocenzo II[7].
Episcopus Kalatus
modificaNel memoriale del notar Zibullus De Zebullis[8] viene ancora chiamato Episcopus Kalatus, nonostante il vescovado di Caserta fosse esistente da anni.
Note
modifica- ^ F.Ughelli, Italia sacra, Venezia 1720, VI, col.479
- ^ a b T.Laudando, Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta, in Bollettino Ufficiale della Diocesi, Settembre 1925, p.9
- ^ G.Tescione, Caserta medievale e i suoi conti e signori, Caserta 1990, p.21
- ^ Si riferisce al santo protettore San Michele Arcangelo
- ^ Ughelli scrive: "cum rexisset annos paucos, explevisse videtur tempora multa".
- ^ Il documento è segnalato in T.Laudando, Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta, in Bollettino Ufficiale della Diocesi, Settembre 1925, p.9. Il Laudando fa riferimento ad un documento riportato da Ferdinando Ughelli che avrebbe consultato il documento che si conservava presso l'archivio diocesano di Caserta (l'archivio andò bruciato in un incendio)
- ^ Il monastero è rimasto fino alla metà del XVII secolo come Priorato di Santa Maria di Montevergine
- ^ Il memoriale viene riportato in appendice da De' Sivo che riferisce essere stato in possesso dell'archivio dell'Annunziata di Maddaloni. È andato perduto come afferma lo stesso De' Sivo che ne consultò solo una copia manoscritta dall'originale. G.De' Sivo, Storia di Galazia Campana e di Maddaloni, Napoli 1860-1865, pp.337-338