Nicolas Hulot
Nicolas Hulot (Lilla, 30 aprile 1955) è un giornalista, conduttore televisivo, produttore televisivo, scrittore e ambientalista francese, ministro della transizione ecologica e solidale dal maggio 2017 all'agosto 2018.
Nicolas Hulot | |
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Nicolas Hulot nel 2015 | |
Ministro della transizione ecologica e solidale | |
Durata mandato | 17 maggio 2017 – 29 agosto 2018 |
Presidente | Emmanuel Macron |
Capo del governo | Édouard Philippe |
Predecessore | Ségolène Royal |
Successore | François de Rugy |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Università | Università Pierre e Marie Curie |
Professione | Giornalista, conduttore televisivo, produttore televisivo, scrittore |
In seguito al successo della sua trasmissione televisiva Ushuaïa Nature, ha accresciuto sempre più il suo impegno per la difesa dell'ambiente e la sensibilizzazione della gente nei confronti dei temi ecologisti.
Biografia
modificaNel 1990 ha dato vita alla Fondation Ushuaïa, divenuta nel 1995 la Fondation Nicolas-Hulot pour la nature et l'homme. Dopo aver ponderato la possibilità di una sua candidatura alle presidenziali del 2007, si ritira nel gennaio dello stesso anno dopo la sottoscrizione di un patto ecologista fra la maggior parte dei candidati dei partiti di governo.
Alla fine di novembre 2006, Nicolas Hulot mette a disposizione su un sito Internet una petizione per sostenere la sua azione, al 24 maggio 2007 è stata firmata de più di 740 300 persone, fra cui i principali candidati alle presidenziali. Dopo le elezioni, è stata pubblicata su internet una petizione intitolata «Pacte contre Hulot», messa in linea dai suoi detrattori.
Il patto ecologista di Hulot e le sue idee politiche sono state oggetto di critica da parte di molti comentatori e attori, tra cui Le Canard Enchaîné, di lui si sono osteggiati l'uso spregiudicato dei media e l'accettazione di fondi da grandi imprese, come EDF, L'Oréal e Rhône-Poulenc. Le Canard Enchaîné ha affermato che i prodotti pubblicizzati sotto il marchio di Ushuaïa sono fra i più inquinanti. José Bové lo criticò affermando che non si può difendere il pianeta senza porsi il problema della crescita economica.
Nel marzo 2011, Hulot dichiara che sarà candidato alle primarie che designeranno il candidato degli ecologisti alle Elezioni presidenziali in Francia del 2012.
Dopo aver rifiutato le proposte di Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, François Hollande[1] ad entrare in vari governi, Hulot accetta nel maggio 2017 l'invito di Emmanuel Macron di diventare ministro dell'ecologia e dell'ambiente nel governo di Édouard Philippe.
Il 28 agosto 2018 annuncia le sue dimissioni da ministro della transizione ecologica alla radio francese France Inter.[1][2]. Lascia dicendo: "Non voglio più mentire" sostenendo che l'ambiente non è una priorità del governo,[3] che ha vissuto questo periodo con sofferenza perché troppi suoi dossier sono stati di fatto bloccati[4] e che "troppe lobby condizionano l'Eliseo".[5][6][7][8][9] Al suo posto va nel settembre 2018 François de Rugy.[10]
Opere
modifica- Ces enfants qui souffrent, pubblicato da P.A.C.,
- Tabarly, 45 ans de défis, pubblicato da P.A.C.,
- Les chemins de traverse, pubblicato da Lattès Paris, 1989, VLACC-number 00811951
- Chasseurs de pôles (con Jean-François Chaigneau), pubblicato da Albin Michel,
- États d'âme, pubblicato da Lattès Paris, 1991, ISBN 2-7096-0957-6
- Questions de nature, pubblicato da Plon,
- A mes risques et plaisirs, pubblicato da Plon.
- Le syndrôme du Titanic, pubblicato da Lgf, 01/2006, ISBN 2-7021-3418-1
- Pour un pacte écologique , pubblicato da Calmann-Levy, 11/2006, ISBN 2-7021-3742-3
Onorificenze
modificaOnorificenze francesi
modificaOnorificenze straniere
modificaNote
modifica- ^ a b Francia, si dimette il ministro dell'Ambiente Nicolas Hulot: "Non ci credo più, sono stato lasciato solo", su corriere.it, 28 agosto 2018. URL consultato il 17 luglio 2019.
- ^ (FR) Nicolas Hulot: "Je prends la décision de quitter le gouvernement", su franceinter.fr, France Inter, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018..
- ^ (FR) Nicolas Hulot quitte le gouvernement, in Le Monde, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) Comment Nicolas Hulot justifie sa démission du gouvernement, in Franceinfo, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) "Objectifs contradictoires", lobbies... Les piques de Hulot contre le gouvernement, in L'Obs, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) Il claque la porte sans prévenir: Hulot se paye Macron, le "maître des horloges", in Marianne, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) "Je ne veux plus me mentir": retrouvez l'intégralité des déclarations de Nicolas Hulot, in lejdd.fr, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) Hulot démissionne et dénonce "la présence des lobbies dans les cercles du pouvoir", in FranceSoir, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) Nicolas Hulot dénonce l'influence des "lobbys dans les cercles du pouvoir", in RTL.fr, 28 agosto 2018. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ (FR) Rémi Barroux, Nabil Wakim et Alexandre Lemarié, François de Rugy, un converti au macronisme au ministère de la transition écologique, in Le Monde, 4 settembre 2018. URL consultato il 13 settembre 2018.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Nicolas Hulot
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nicolas Hulot
Collegamenti esterni
modifica- (FR) Fondation Nicolas Hulot, su fondation-nicolas-hulot.org.
- (FR) Ecole Nicolas Hulot, su ecole-nicolas-hulot.org.
- (FR) Planete Nature, su planete-nature.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56611434 · ISNI (EN) 0000 0001 2134 0002 · LCCN (EN) n79148749 · GND (DE) 132258293 · BNF (FR) cb11908011f (data) |
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