Nikolaj Nikolaevič Romanov (1831-1891)
Nikolaj Nikolaevič Romanov (San Pietroburgo, 8 agosto 1831 – Alupka, 25 aprile 1891) era il settimo figlio, terzo maschio, dell'imperatore Nicola I di Russia e dell'imperatrice Aleksandra Feodorovna. Noto anche come Nicola il Vecchio per distinguerlo dal figlio Nicola il Giovane, come Feldmaresciallo guidò le armate russe sul Danubio nella guerra turco-russa.
Nikolaj Nikolaevič Romanov | |
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Il granduca Nikolaj Nikolaevič nel 1877 | |
Granduca di Russia | |
Nome completo | in russo Николай Николаевич Романов? |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale |
Nascita | San Pietroburgo, 8 agosto 1831 |
Morte | Alupka, 25 aprile 1891 (59 anni) |
Luogo di sepoltura | Mausoleo granducale, Fortezza di Pietro e Paolo |
Dinastia | Romanov |
Padre | Nicola I di Russia |
Madre | Carlotta di Prussia |
Consorte | Alessandra di Oldenburg |
Figli | Nikolaj Pëtr |
Religione | ortodossa russa |
Nikolaj Nikolaevič Romanov | |
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Il granduca Nikolaj Nikolaevič ritratto nel 1853 | |
Nascita | San Pietroburgo, 8 agosto 1831 |
Morte | Alupka, 25 aprile 1891 |
Luogo di sepoltura | Fortezza di Pietro e Paolo |
Religione | ortodossa russa |
Dati militari | |
Paese servito | Impero russo |
Forza armata | Esercito Imperiale Russo |
Grado | Feldmaresciallo generale |
Guerre | Guerra di Crimea Guerra russo-turca (1877-1878) |
Battaglie | Battaglia di Inkerman |
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Biografia
modificaInfanzia ed educazione
modificaNacque il 8 agosto 1831 a San Pietroburgo dallo zar Nicola I di Russia e dalla zarina Aleksandra Feodorovna.
I suoi genitori si impegnarono affinché i figli avessero un'ottima formazione: per Nikolaj lo zar optò per una carriera militare, nominandolo appena nato colonnello onorario nei Lanceri ed arruolandolo nel battaglione delle Guardie[1]. Soldato per gran parte della sua vita, prese per la prima volta attivamente servizio nell'esercito durante la Guerra di Crimea, ventunenne, partecipando alla battaglia di Inkerman (1854)[2]. Avendo mostrato interesse per l'ingegneria militare nel 1856 venne nominato ispettore generale del Genio e nel 1864 divenne comandante della Guardia Imperiale. Nel 1873 accompagnò suo fratello Alessandro II a Berlino all'incontro dei tre imperatori (russo, tedesco ed austriaco).
Carriera militare
modificaIl punto più alto della sua carriera fu la Guerra Russo-Turca del 1877-1878, quando fu nominato Comandante in capo delle truppe russe sul Danubio, nonostante la sua fama di stratega fosse molto bassa. Il granduca non si distinse particolarmente nelle prime fasi del conflitto, e poco dopo iniziò una serie di sconfitte delle truppe che comandava: dopoché i Russi persero la Rumelia e furono sconfitti a Pleven, Nikolaj fu in pratica rimosso per ordine imperiale, benché in teoria rimase comandante. La vittoria dei suoi sottoposti gli permise di prendere parte alla vittoria di Adrianopoli ed alla pace di Santo Stefano, benché, terminata la guerra, venne criticato per non aver puntato su Costantinopoli quando il suo quartier generale si trovava proprio ad Adrianopoli. A questo si aggiunse il notevole imbarazzo di essere stato accusato di irregolarità finanziarie, di aver ricevuto tangenti e di avere frodato soldi al governo.
In ogni caso suo fratello Alessandro II lo promosse come Comandante della regione militare di San Pietroburgo, Feldmaresciallo Generale, Ispettore Generale della Cavalleria e Ispettore Generale del Genio: figura militare influente, fece parte anche del Consiglio di Stato.
Granduca di Russia
modificaAlto, forte e con un lungo naso sottile, Nikolaj Nikolaevič non era né bello né molto intelligente. Grandissimo viveur, Nikolaj “amò tutte le donne tranne sua moglie", scrisse un suo contemporaneo. Amava la vita militare, la caccia [3], era un noto buongustaio, era esperto di bestiame, cani di razza, allevamento di cavalli, pesca e di caccia. Nella sua residenza lussuosa a San Pietroburgo, il Palazzo Nikolaevskij, costruito fra il 1853 ed il 1861, i cavalli erano un tipico soggetto di conversazione. Si dedicò con impegno a gestire le sue proprietà, ma non riuscì ad ottenere affetto da coloro che gli erano vicini.
Matrimonio
modificaNikolaj Nikolaevič sposò, senza particolare gioia, la principessa Alessandra di Oldenburg (che da convertita all'ortodossia prese il nome di Aleksandra Petrovna) (1838-1900), figlia del duca Pietro di Oldenburg e della principessa Teresa di Nassau-Weilburg, sua cugina di secondo grado poiché suo padre era figlio di Ekaterina Pavlovna Romanova, figlia di Paolo I di Russia. La cerimonia nuziale si svolse a San Pietroburgo il 6 febbraio 1856. Alessandra era una donna normale e non sofisticata e la coppia presto scoprì di avere ben poche cose in comune.
Dopo solo quattro anni il granduca Nikolaj iniziò una lunga relazione con Catherine Chislova, una ballerina del teatro di Krasnoe Selo: la loro liason fu abbastanza nota e portò a cinque figli.
Il granduca, dopo alcune manovre per aumentare la classe sociale dell'amante, poté fare in modo che i figli avessero il cognome Nikolaev, concesso loro nel 1882 da Alessandro III. Negli anni precedenti lo zar Alessandro II fece finta di nulla ma raccomandò al cugino di essere più discreto.
Ultimi anni
modificaNikolaj Nikolaevič era a Cannes con i due figli legittimi quando suo fratello Alessandro II venne assassinato: tornò subito in Russia nel marzo 1881 ma la salita al trono del nipote Alessandro III segnò l'inizio del declino del granduca. Il nuovo zar non aveva alcuna simpatia per lo zio viveur, il quale in fretta perse tutta la sua influenza e fu coinvolto nelle inchieste sui suoi traffici con le forniture militari. Quando il granduca provò a spiegare le sue azioni alla rivista Nouvelle Revue di Parigi nel 1880, attaccò in modo chiaro funzionari di governo e comandanti militari, venendo così rimosso dal suo comando. Alessandro III inoltre criticò la sua relazione extraconiugale.
Da allora Nikolaj Nikolaevič visse apertamente con l'amante e la moglie lo lasciò nel 1881, rifugiandosi a Kiev, senza però acconsentire al divorzio: i figli parteggiarono per la madre, ma continuarono a vivere a palazzo col padre. Caterina Chislova insistette coll'amante perché provvedesse a lei e ai loro figli, e per tali spese ben presto dovette ipotecare il Palazzo Nikolaevskij[3]. Nel 1882 Nikolaj Nikolaevič fu posto sotto tutela per lo sperpero della sua fortuna e dovette iniziare a vivere come un privato gentiluomo in una casa modesta.
Morte
modificaIl granduca, visto che non poteva ottenere il divorzio, iniziò a sperare di sopravvivere alla moglie per sposare l'amante: fu invece questa a morire improvvisamente in Crimea, mentre la granduchessa Aleksandra Petrovna sopravvisse al marito nove anni[4]. Poco dopo la morte dell'amante, Nikolaj si ammalò di un cancro alla bocca che premeva sul cervello. Iniziò a credere che tutte le donne lo desiderassero e durante un balletto attaccò un giovane ballerino che aveva scambiato per una donna. Nel 1890 fu dichiarato incapace di intendere e volere e confinato in Crimea dove, ad Alupka, morì nell'aprile 1891. La reputazione del granduca alla corte imperiale era minima e la sua morte non provocò grosse reazioni. Aveva sperperato tutta la sua notevole ricchezza ed il suo palazzo fu immediatamente messo in vendita per sanare i suoi grossi debiti[5].
Secondo Nina Berberova[6] fu massone e martinista[7].
Discendenza
modificaIl granduca Nikolaj Nikolaevič e Alessandra di Oldenburg ebbero due figli:
- S.A.I il Granduca Nicola il Giovane, nel 1907 sposò la principessa Anastasia del Montenegro (1868-1935);
- S.A.I il Granduca Pëtr Nikolaevič, nel 1889 sposò la principessa Milica del Montenegro (1866-1951).
Dalla relazione extraconiugale con Catherine Chislova nacquero:
- Olga Nikolaevna Nikolaeva, (1868 - 1950), che sposò il principe Michael Cantacuzene;
- Vladimir Nikolaevič Nikolaev (1873 - 1942);
- Catherine Nikolaevna Nikolaeva (1874 - 1940);
- Nikolaj Nikolaevič Nikolaev (1875 -1902);
- Galina Nikolaevna Nikolaeva (1877 - 1878).
Ascendenza
modificaOnorificenze
modificaOnorificenze russe
modificaOnorificenze straniere
modificaNote
modifica- ^ “The Romanov Legacy : The Palaces of St. Petersburg”: Zoia Belyakova, p.140
- ^ “The Grand Dukes”: David Chavchavadze, p. 65
- ^ “The Grand Dukes”: David Chavchavadze, p. 69
- ^ “The Romanov Legacy : The Palaces of St. Petersburg”: Zoia Belyakova, p.153
- ^ “The Romanov Legacy : The Palaces of St. Petersburg”: Zoia Belyakova, p.154
- ^ Les Francs-maçons russes du XXe siècle, 1990.
- ^ Richard Raczynski, Un dictionnaire du Martinisme, Paris, Dualpha éd., 2009, p. 439.
Altri progetti
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