Omicidio di Sara Di Pietrantonio
L'omicidio di Sara Di Pietrantonio è stato un femminicidio avvenuto il 29 maggio 2016 a Roma.
Omicidio di Sara Di Pietrantonio omicidio | |
---|---|
Data | 29 maggio 2016 |
Luogo | Via della Magliana alt. civico 1090, Roma |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Obiettivo | Sara Di Pietrantonio |
Responsabili | Vincenzo Paduano |
Motivazione | Gelosia |
Conseguenze | |
Morti | 1 |
Feriti | 0 |
Cronologia degli eventi
modificaSara Di Pietrantonio era una giovane ragazza di Roma di circa 22 anni, studentessa presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi Roma Tre e residente nella frazione di Spallette.[1] Usciva da una relazione conflittuale con Vincenzo Paduano, una guardia giurata di cinque anni più grande, durata circa due anni; i due avevano litigato numerose volte, anche animatamente, interrompendo almeno in tre occasioni la propria frequentazione.[2]
La mattina del 29 maggio 2016, tra le 3:00 e le 5:00, Paduano, dopo aver pedinato l'ex fidanzata, ha speronato la sua macchina lungo via della Magliana in un'area disabitata all'altezza del civico 1090, costringendola a fermarsi, dopodiché Paduano è entrato nell'automobile della ragazza e dopo un litigio tra i due vi ha versato sopra del liquido infiammabile. Nel frattempo la ragazza è fuggita e ha cercato l'aiuto di alcuni automobilisti di passaggio, che tuttavia non si sono fermati. Paduano si è dunque lanciato all'inseguimento e dopo averla probabilmente strangolata l'ha cosparsa di liquido infiammabile e la ha dato fuoco, incendiando successivamente anche la macchina della ragazza[3], che è stata rinvenuta intorno alle 5:00 del 29 maggio dai vigili del fuoco i quali hanno poi allertato la squadra mobile della Polizia di Stato.[2] A riconoscerla è stata la madre, che era uscita di casa per cercarla.
Il 10 giugno successivo si è svolto il funerale presso la chiesa di Santa Maria Madre della Divina Grazia a Ponte Galeria.[4]
Processo
modificaPaduano è stato arrestato il giorno successivo al ritrovamento; dopo aver inizialmente negato il coinvolgimento nell'omicidio, ha confessato di averla pedinata e uccisa per gelosia, poiché la ragazza si era impegnata in una nuova relazione sentimentale.[2]
Il processo di primo grado, svoltosi con giudizio abbreviato, si è concluso il 5 maggio 2017 con una condanna all'ergastolo per omicidio volontario; la pena è stata poi ridotta a 30 anni di reclusione in appello il 10 maggio 2018. La sentenza d'appello è stata poi annullata dalla Corte suprema di cassazione il 12 aprile 2019 per una rideterminazione della pena, portando al ripristino dell'ergastolo e al riconoscimento delle aggravanti di premeditazione, futili motivi e minorata difesa oltre che agli altri due reati minori, ovvero distruzione di cadavere e stalking.[5]
Reazioni
modificaLungo via della Magliana è stata realizzata una piccola area verde dedicata alla ragazza col nome di Giardino di Sara[6] mentre in frazione Spallette, tra via Siligo e via Arzana, è stato realizzato tra il 2020[7] e il 2022[1] un parco dedicato alla sua memoria.
Nel 2017 Stefano Pistolini, Giuseppe Scarpa e Daniele Autieri hanno scritto un docufilm intitolato Sara, con regia di Massimo Salvucci e Stefano Pistolini. Il docufilm è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2017 (alla presenza della madre di Sara, di Dacia Maraini e Francesca Puglisi[8]) ed è stato proiettato al teatro di Tor Bella Monaca[9] oltre che nella sala della Regina di palazzo Montecitorio, venendo poi trasmesso in prima televisiva su Real Time il 25 novembre 2017.[10]
Il 20 dicembre 2022 presso l'Università degli Studi Roma Tre è stato inaugurato un centro antiviolenza dedicato a Sara Di Pietrantonio.[11] Successivamente l'11 ottobre 2024, presso il Dipartimento di Economia aziendale della stessa università in via Silvio D'Amico, nel quartiere Ostiense, è stato inaugurato un murale in ricordo di Sara Di Pietrantonio, realizzato dall'artista Luis Gomez de Teran.[12]
Uno dei centri antiviolenza di Roma Capitale presso gli uffici del Municipio VII in via Tommaso Fortifiocca è stato dedicato a Sara Di Pietrantonio.[13]
Note
modifica- ^ a b Inaugurato il parco dedicato alla memoria di Sara Di Pietrantonio, vittima di femminicidio, in RomaToday, Citynews, 26 novembre 2022. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ a b c Roma, confessa l'ex fidanzato di Sara. Il pm: "Bruciata viva. Ha chiesto aiuto, nessuno si è fermato per paura", in la Repubblica, 30 maggio 2016. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Rory Cappelli, Roma, gli ultimi istanti di Sara: la fuga, la disperata richiesta d'aiuto. Poi bruciata viva, in la Repubblica - Roma, 30 maggio 2016. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Funerali Sara Di Pietrantonio, la madre: "Combatterò sino a che giustizia sarà fatta", in RomaToday, Citynews, 10 giugno 2016. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Gianfranco Coppola, Tutte le tappe del processo per l'omicidio di Sara Di Pietrantonio, in Agenzia Giornalistica Italia, 11 settembre 2019. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Fabio Grilli, Magliana, #noinondimenchiamo: cittadini e istituzioni ricordano Sara Di Pietrantonio, in RomaToday, Citynews, 25 novembre 2019. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ A Sara Di Pietrantonio sarà dedicato un parco nel suo quartiere, in RomaToday, Citynews, 25 novembre 2020. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Festa del Cinema di Roma - Sara di Stefano Pistolini e Massimo Salvucci, su maxxi.art, MAXXI. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Tania Careddu, "Sara", il docufilm contro la violenza disumana di chi annulla l’identità di una donna, in Left - Un pensiero nuovo a sinistra, 2 novembre 2017. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Nicoletta Tamberlich, Violenza donne: tragedia Sara è film, stop femminicidi, in ANSA, 24 novembre 2017. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Inaugurazione del Centro Antiviolenza intestato a Sara Di Pietrantonio, in Università degli Studi Roma Tre. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ All'università Roma Tre un murale in ricordo di Sara Di Pietrantonio, in Sky TG24, 11 ottobre 2024. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- ^ Centri antiviolenza, su comune.roma.it, Roma Capitale. URL consultato il 26 dicembre 2024.