Onorato Caetani (1742-1797)
Onorato Caetani (Roma, 17 dicembre 1742 – Roma, 26 giugno 1797), è stato principe dell'Accademia degli Incolti nella prima metà del 1762.
![](http://up.wiki.x.io/wikipedia/commons/thumb/a/a0/Coat_of_Arms_of_the_House_of_Caetani.svg/120px-Coat_of_Arms_of_the_House_of_Caetani.svg.png)
Biografia
modificaFiglio cadetto di Carlotta Ondedei Zonga e di Michelangelo Caetani, duca di Sermoneta e membro della nobile famiglia dei Caetani, Onorato Caetani cresce a villa Caetani, sull'Esquilino, in un ambiente colto e stimolante. Il fratello primogenito è Francesco Caetani, con cui avrà vari contrasti nell'età adulta.[1]
Nel 1751, alla morte della madre, Onorato frequenta il collegio Nazareno dove studia lettere classiche, senza trascurare matematica, fisica e le lingue straniere. Studia in particolare teologia e filosofia con Martino Natali e Urbano Tosetti. Nel 1759 muore anche il padre, mentre il fratello Francesco eredita il titolo di duca.[1] Si laurea nel dicembre 1764 all'università della Sapienza e proseguirà gli studi classici con Benedetto Stay e Raimondo Cunich.[1]
Già dal 1762 Onorato ha scelto la carriera ecclesiastica, ma non porterà mai a termine il sacerdozio. Non per questo ha meno a cuore gli studi religiosi: tra il 1760 e il 1770, frequenta il "circolo dell'Archetto" di Palazzo Corsini alla Lungara, in cui si confronta con il riformismo religioso romano portato avanti da Giovanni Gaetano Bottari e Niccolò Maria Foggini.[1]
Scrive poesie in latino di modesto valore, mentre con la traduzione dei salmi della Vulgata riceve gli elogi di Metastasio, nel 1779.[1]
Mentre inizia a collaborare con la Curia romana continua a coltivare la sua erudizione frequentando biblioteche e intellettuali dell'Urbe.[1]
Nel 1764 è abate mitrato dell'abbazia dei Santissimi Pietro e Stefano a Valvisciolo. Tra il 1765 e il 1772 è reggente della cancelleria.[1]
Nel 1772 papa Clemente XIV lo nomina protonotario apostolico non partecipante.[1]
Due anni dopo, Onorato Caetani parte per il Grand Tour nella penisola italica, dalla Calabria alla Sicilia, che descriverà in un libro reportage, fino a Milano, dove incontra Gian Battista Beccaria e Volta, e conosce Pietro Verri e Carlo de Firmian.[1]
Ritornato a Roma, tra il 1775 e il 1785 si occupa di creare una grandiosa biblioteca nella casa di famiglia mentre la carriera ecclesiastica gli si preclude. Frequenta circoli culturali ed è socio di varie società accademiche.[1] Su sua commissione, la pittrice svizzera Angelika Kauffmann dipinse due tele, con soggetto ispirato ad episodi del romanzo Le avventure di Telemaco di Fénelon: La tristezza di Telemaco e Telemaco e le Ninfe di Calipso.
Nel 1781 il suo Orazione in morte dell'Imperatrice regina Maria Teresa Walburga d'Austria ottiene il favore del Bandini e dal Metastasio, nonostante conservi un certo accademismo nella scrittura che fanno del Caetani un minore, interessante soprattutto per le sue epistole con i grandi uomini dell'epoca e le sue ricerche intellettuali che lo fanno ricordare come "uomo enciclopedico", secondo il Renazzi.[1]
Muore il 26 giugno 1797 a Roma, lasciando un importante fondo archivistico, il "Fondo Caetani".[1]
La figura del Caetani come intellettuale è stata rivalutata nella seconda metà del Novecento.[1]
Opere
modifica- Osservazioni sulla Sicilia, Roma, 1774
- Lettera al sig. avv. Giuseppe Galanti, supplemento alla Raccolta degli scrittori napoletani, tomo IV, Roma, s.d.
- Lettera al sig. abate Francesco Cancellieri, Roma, 1781
- Orazione in morte dell'Imperatrice regina Maria Teresa Walburga d'Austria, Napoli, 1781
- Elogio storico di Carlo III re delle Spagne, Napoli, 1789
Note
modificaBibliografia
modifica- Rodesindo Andosilla, Saggio della vita letteraria di monsignor O. C., Roma, 1800(?).
- F. Fabi Montani, Elogio storico di mons. O. C., de' duchi di Sermoneta, Roma, 1837.
- F. M. Renazzi, Storia dell'università degli studi…, IV, Roma, 1806, pp. 372-374.
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, VI, p. 218.
- G. Caetani, Caietanorum genealogia, Perugia, 1920, pp. 89 e segg.
- P. Pecchiai, Un enciclopedico prelato romano del Settecento, in Strenna dei Romanisti, XXV (1964), pp. 387-394.
- L. Fiorani, Una figura dimenticata del Settecento romano. L'abate O. C., in Studi Romani, XV (1967), pp. 34-60.
- L. Fiorani, O. C. Un erudito romano del Settecento, con appendice di documenti inediti, Roma 1969.
- Luigi Fiorani, CAETANI, Onorato, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 16, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1973.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Onorato Caetani
Collegamenti esterni
modifica- Opere di Onorato Caetani, su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88796929 · ISNI (EN) 0000 0000 6254 8152 · SBN BVEV131686 · BAV 495/195166 · GND (DE) 1113899271 |
---|