Ophrys scolopax cornuta

sottospecie di orchidea

L'ofride cornuta (Ophrys scolopax subsp. cornuta (Steven) E.G.Camus, 1908) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

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Ofride cornuta
Ophrys scolopax subsp. cornuta
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaOrchidoideae
TribùOrchideae
SottotribùOrchidinae
SpecieO. scolopax
SottospecieO. scolopax subsp. cornuta
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
GenereOphrys
SpecieO. scolopax
SottospecieO. scolopax subsp. cornuta
Nomenclatura trinomiale
Ophrys scolopax cornuta
(Steven) E.G.Camus, 1908
Sinonimi

Ophrys cornuta (bas.)
Ophrys bicornis var. cornuta
Ophrys bicornis ubsp. cornuta
Ophrys bicornis var. cornuta
Ophrys bicornis subsp. cornuta
Ophrys bicornis subsp. cornuta

Etimologia

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L'epiteto sottospecifico (cornuta) si riferisce alla forma “cornuta” dei due lobi laterali del labello.

La denominazione scientifica è stata proposta inizialmente nel 1809 dal botanico e entomologo russo-finlandese (di origine svizzera) Christian von Steven (1781-1863) con il nome di Ophrys cornuta; modificata poi in quella attualmente accettata di Ophrys scolopax subsp. cornuta proposta dal botanico Edmond Gustav Camus (1852-1915) in una pubblicazione del 1908.

Descrizione

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Descrizione delle parti della pianta
 
Il portamento

È una pianta erbacea alta 15 – 30 cm (massimo 40 cm). La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.

Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è breve, semplice ed eretta. Il colore è verde.

Le foglie sono poche e soprattutto radicali (o in tutti i casi vicine alla base della pianta) a forma ovato-lanceolata, ad apice acuto ed a portamento a “doccia”. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Possono essere presenti anche alcune foglie cauline. Queste sono progressivamente più ridotte e amplessicauli.

Infiorescenza

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Infiorescenza

L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme con pochi fiori (fino ad una decina) e ben spaziati. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lineare-lanceolata con una scanalatura centrale; sono lunghe più dei fiori. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso.

 
Il fiore

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2]. I fiori sono più piccoli della specie nominale.

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[3]
 
Diagramma fiorale[4]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tepali esterni sono patenti a forma lanceolata; sono inoltre carenati. Quello mediano è più concavo e ricurvo in avanti. I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli (metà o meno di quelli esterni) a forma allungata quasi triangolare, disposti in modo alternato a quelli esterni. Colore dei tepali esterni: rosa-porporino. Colore dei tepali interni: più chiaro
  • Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) è rigonfio (ma ristretto verso l'apice – visto dorsalmente) e pubescente. La forma è trilobata; in realtà i due lobi laterali a forma di “cornetti” e pubescenti sono disposti in modo patente (sono arcuati in avanti) alla base del labello stesso e non nella parte terminale come in altre specie; quest'ultima (la parte terminale) invece si completa con una protuberanza verdastra. La macula centrale del labello (ricorda vagamente la lettera “H”) è molto complessa; in realtà le macchie sono diverse e tutte contornate da linee chiare . In questa specie non è presente lo sperone, sono presenti invece delle lievi gibbosità basali in corrispondenza dei due lobi laterali. Colore centrale del labello: bruno con macchie più chiara al centro contornata da linee verdi o gialle. Dimensione del labello: 8 – 11 mm. Lunghezza dei cornetti: 10 mm.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore ed è di color verde. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[6]. L'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[2]. L'ovario non è contorto.
  • Fioritura: fine Primavera.

Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]

Biologia

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La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:

  • per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; come per altre specie di Ophrys anche in questa l'impollinazione avviene tramite un ben definito maschio di imenottero del genere Andrena[8] che riconosce (o crede di riconoscere) nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tenta una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo (non sempre gradevole per noi umani) emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento.
    Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[9].
  • per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).

Distribuzione e habitat

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Tassonomia

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Sinonimi

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Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature:

  • Ophrys cornuta Steven (1809) (basionimo)
  • Ophrys bicornis var. cornuta (Steven) Nyman (1882)
  • Ophrys bicornis ubsp. cornuta (Steven) K.Richt. (1890)
  • Ophrys bicornis var. cornuta (Steven) Fiori & Paol. in A.Fiori & al. (1898)
  • Ophrys bicornis subsp. cornuta (Steven) H.Sund. (1975)
  • Ophrys bicornis subsp. cornuta (Steven) H.Sund. (1980)

Conservazione

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Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]

  1. ^ (EN) Ophrys scolopax subsp. cornuta, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5 maggio 2021.
  2. ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
  3. ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  4. ^ Judd et al., p. 287.
  5. ^ Musmarra, p. 628.
  6. ^ Nicolini, vol. 3, p. 151.
  7. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  8. ^ Judd et al., p. 140.
  9. ^ Strasburger, vol. 2, pp. 556, 771.
  10. ^ GIROS, p. 201.
  11. ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Ophrys scolopax cornuta Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database.
  • Ophrys scolopax cornuta Royal Botanic Gardens KEW - Database.
  • Ophrys scolopax cornuta Tropicos Database.
  • Ophrys scolopax cornuta[collegamento interrotto] ZipcodeZoo Database.