Opacchiasella
Opacchiasella[2][3][4][5][6], già Oppacchiasella[7][8][9][10] (in sloveno Opatje Selo; in friulano Pacjasele[11]), è un paese della Slovenia, frazione del comune di Merna-Castagnevizza. È sede di una delle 8 comunità locali in cui si suddivide il comune.[12]
Opacchiasella insediamento | |
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(SL) Opatje Selo | |
Localizzazione | |
Stato | Slovenia |
Regione statistica | Goriziano |
Comune | Merna-Castagnevizza |
Territorio | |
Coordinate | 45°51′04.32″N 13°34′59.16″E |
Altitudine | 170,4 m s.l.m. |
Superficie | 3,79[1] km² |
Abitanti | 377 (2002) |
Densità | 99,47 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5291 |
Prefisso | 05 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Geografia fisica
modificaOpacchiasella è situata sull'altopiano del Carso, a 170,4 metri s.l.m., ad est del vallone di Gorizia.
Etimologia
modificaIl nome della località, che significa "villaggio dell'abate", è dovuto al fatto che fu possedimento del monastero benedettino di San Giovanni in Tuba.
Storia
modificaDopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I il suo territorio entrò a far parte dei domini bizantini.
Dopo la calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, entrò a far parte del Ducato del Friuli.
In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini Franchi da parte di Carlo Magno, nel 781 entrò nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di Pipino nell'810, il territorio passò in mano al figlio Bernardo[13].
Con la morte di Carlo Magno nell'814 la carica imperiale passò a Ludovico I che affidò il Regno d'Italia al suo primogenito Lotario, il quale già nell'828 (dopo aver deposto Baldrico per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia la Marca Orientale (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna).
In seguito al trattato di Verdun, nell'843, il suo territorio entrò a far parte della Lotaringia[14] in mano a Lotario I e più specificatamente dall'846 della Marca del Friuli divenuta nel 951 Marca di Verona e Friuli.
Nel 952 l'imperatore Ottone I obbligò il re d'Italia Berengario II a rinunciare alle contee “Friuli et Istria”, unendole al Impero romano-germanico e subordinandole al Ducato di Baviera tenuto dal suo fratellastro Enrico I a cui successe il figlio Enrico II. Nel 976 passò al Ducato di Carinzia[15] appena costituito dall'imperatore Ottone II.
Dal 1027 il suo territorio fece parte del Patriarcato di Aquileia, che da quell'anno venne proclamato da Corrado II, nella dieta di Verona, “feudo immediato dell'impero” , venendo così tolto dalla dipendenza dei duchi di Carinzia; nel 1077 il Patriarcato venne innalzato (e costituito dall'imperatore Enrico IV) a Principato ecclesiastico di Aquileia, che ebbe influenza, mediante apposito diploma emesso lo stesso anno dall'imperatore, anche sulla marca di Carniola e sulla contea dell'Istria (quest'ultima già dal 1040 avente lo status di Marchia et Comitatus Histriae, e dal 1070 ceduta dall'imperatore a Marquardo III di Eppenstein; Marquardo III, aveva sposato Edvige o Haldemud, figlia di Wilpurga e Variento, duca del Friuli e signore di Gorizia[16], dal quale ereditò le signorie isontine).
Dall'XI secolo comparvero sulle coste triestine i Duinati, una stirpe di guerrieri germanici, che si stabilirono nei resti della torre romana di Duino; vassalli del vescovo di Pola alla fine del XII secolo avevano terre e Castelli nel Carso tra i golfi di Trieste e di Fiume; inizialmente i rapporti tra i patriarchi e i cavalieri di Duino (vassalli dei primi) furono cordiali, ma successivamente i Duinati strinsero solidi rapporti con i potenti conti di Gorizia, divenendone capitani generali, che mal tolleravano l'influenza di Aquileia nella regione; specialmente Ugone II fu a fianco del conte Alberto di Gorizia in molte circostanze.
Il rapporto tra Duinati e i conti goriziani durò fino al 1337, quando i Duinati dopo essersi riavvicinati ai patriarchi, si allearono ai duchi d'Austria e cioè alla potente famiglia degli Asburgo; il passaggio di alleanza fu dovuto soprattutto all'esigenza di trovarsi un protettore più potente dalle insidie e dai pericoli rappresentati dalla forte ondata espansionista veneziana nell'Adriatico settentrionale che riprese vigore agli inizi del XIV secolo.
Nel 1366 gli Absurgo misero sotto la loro protezione i conti di Duino; la famiglia dei conti di Duino però si estinse nel 1395 con Ugo di Duino e la signoria passò all'Austria che ne investì i signori di Walsee. Duino, assieme ad altri feudi del Carso, fu ceduta alla Carniola nel 1524[7][17], a sua volta parte del Circolo austriaco del Sacro Romano Impero.
Con il trattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delle Province Illiriche. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 Oppachiasella (Opatjeselo o Opačjeselo) rientrò in mano austriaca nel Regno d'Illiria come comune catastale autonomo dapprima nel Distretto di Duino del Circolo d'Istria e successivamente nel Circolo di Gorizia Il comune comprendeva anche i vicini villaggi di Loquitza (Lokvica) e Novavilla (Novavas).[18] Passò in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849 sempre come comune autonomo, inglobando anche il comune catastale detto Vallone (Dol) dell'attuale comune di Doberdò del Lago, che includeva anche il Monte San Michele (Vrh Sveta Mihela), oggi nel comune di Savogna d'Isonzo.[8][19][20]
Durante la prima guerra mondiale Opacchisella si ritrovò in prima linea dopo la conquista di Gorizia, quando gli austroungarici si ritirarono ad est del vallone sospinti dall'avanzata nemica. Il 12 agosto 1916 gli scontri ripresero in questa parte del Carso e Brigata Regina del Regio Esercito Italiano conquistò l'abitato, ormai ridotto in macerie[21]. Oppacchiasella rimase in mano italiana sino alla battaglia di Caporetto, quando le truppe furono fatte ritirare verso il Piave.
Completamente distrutto dagli eventi bellici, fu ricostruito nel dopoguerra secondo i canoni dell'architetto Max Fabiani e fu annesso al Regno d’Italia, venendo inquadrato nella Provincia del Friuli sempre come comune autonomo, rinominato Opacchiasella.[22] Nel 1927 passò alla ricostituita Provincia di Gorizia[23] ingrandendosi e assorbendo i comuni di Sella delle Trincee (Sela na Krasu) e Brestovizza in Valle (Brestovica pri Komnu).[24] A questa data quindi comprendeva:
- il capoluogo, con i centri di Novavas/Novavilla (Nova Vas), Loquiza (Lokvica), Vallone (Dol), Vicentini;
- Monte San Michele/San Michele del Carso (Vrh sveta Mihaela), con il centro di Cotizzi (Cotiči);
- Sello/Sella delle Trincee (Sela), con il centro di Boscomalo (Hudilog);
- Brestovizza/Brestovizza in Valle (Brestovica), diviso nei due centri di Brestovizza in Valle/Brestovizza in Valle inferiore (Dolenja Brestovica) e Brestovizza in Monte/Brestovizza in Valle superiore (Gorenja Brestovica), con i centri di Clanz/Clanzi in Valle (Klanc) e Valle (Vale).[25][26]
Fu soggetto alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il maggio 1945 e tra il giugno 1945 e il 1947, pur trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte dell'enclave della Zona B (in mano a 2000 soldati dell'armata jugoslava[27]) all'interno della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.
Note
modifica- ^ Geopedia.si
- ^ Cfr. il toponimo "Opacchiasella" a p. 66 sull'Atlante geografico Treccani, vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- ^ Touring Club Italiano, Nuovissimo atlante geografico mondiale, Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2001, tav. 35.
- ^ Nuovissima carta regionale stradale 1:200000 Friuli Venezia Giulia, Strade Demetra, 2000.
- ^ Atlante stradale d'Italia, Touring Editore, 1998, tav. 13.
- ^ Nuovo atlante Treccani, vol. Cartografia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Milano 1995, tav. 13.
- ^ a b Oppacchiasella, in: Innerkrain oder Adelsberger Kreis, Entworfen und Gezeichnet von Joseph Karl Kindermann, gestochen zu Wien von Chistoph Juncher – Verlegt bey Franz Xaver Miller – Buchhændlern zu Grætz, 1795
- ^ a b Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, su austriahungary.info. URL consultato il 10 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2014).
- ^ Blatt 31-46 der Generalkarte von Mitteleuropa 1:200.000 der Franzisco-Josephinischen Landesaufnahme, Österreich-Ungarn, ab 1887
- ^ Görz und Gradisca 1911 - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 22 - KOL IX
- ^ (FUR) Grant Dizionari Bilengâl Talian Furlan, su arlef.it.
- ^ (SL) Krajevne skupnosti, su miren-kostanjevica.si.
- ^ Mappa dell'Impero carolingio all'ascesa di Ludovico I (814)
- ^ la Lotaringia (con l'Italia) (in verde) nell'impero carolingio con le tre principali suddivisioni dell'anno 843
- ^ Mappa del ducato di Carinzia attorno all'anno 1000 - Allgemeiner historischer Handatlas , 1886
- ^ citato come Conte di Gorizia in “Notizie delle Cose del Friuli, scritte secondo i tempi, da Gian-Giuseppe Liruti, Signor di Villafredda ec., Accademico della Società Colombaria di Firenze, e dell'Accademia Udinese, Tomo Terzo, in Udine MDCCLXXVII”
- ^ C. von Czoerning. Gorizia la Nizza austriaca, Milano 1969 (trad. italiana di E. Pocar della I edizione, Görz Oesterreichs Nizza, 1. Das Land Görz und Gradisca, Wien, 1873)
- ^ Mappe catastali del comune di Opacchiasella, su archiviodistatogorizia.cultura.gov.it.
- ^ (DE) Allgemeines Verzeichnis der Ortsgemeinden und Ortschaften Österreichs nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. Dezember 1910, Wien, 1915, p. 154.
- ^ (DE) Vollständiges Ortschaften-Verzeichnis der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880 (1880), Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler, 1882, p. 153.
- ^ Storia e Memoria di Bologna - Opacchiasella
- ^ Regio decreto 29 marzo 1923, n. 800
- ^ Archivio di Stato di Gorizia, su archiviodistatogorizia.beniculturali.it. URL consultato il 6 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).
- ^ Variazioni amministrative del comune di Opacchiasella, su elesh.it.
- ^ Censimento della popolazione del Regno d'Italia (1 dicembre 1921) (PDF), 3 "Venezia Giulia", 1926, p. 43.
- ^ 2.32: Provincia di Gorizia (PDF), in 8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 11.
- ^ The Cerje Monument - sito delle poste slovene (in lingua inglese)
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Opacchiasella
Collegamenti esterni
modifica- Amedeo Tosti, OPACCHIASELLA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 156106532 · LCCN (EN) n96104937 · J9U (EN, HE) 987007533202605171 |
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