Organwerk
«Fra tutte le forme di suicidio, la più triste è l'imitazione.»
L'Organwerk, o più semplicemente "Essenza programmatica dell'Organismo", è un concetto filosofico applicato all'architettura espresso dall'architetto espressionista Hugo Häring[1]. Egli sosteneva infatti che fosse sbagliato che una forma architettonica venisse generata a priori attraverso deduzioni logiche o funzionaliste. Questa doveva essere estrapolata mediante un'analisi, da parte di anime particolarmente sensibili (quindi non per tutti) ed illuminate, che servirebbe a carpire la vera anima naturale delle cose, da cui poi riuscire anche a capire la forma che dovrebbe avere. Negli oggetti di origine naturale il concetto è chiaro, mentre più difficile è il discorso per gli oggetti, o edifici, generati dalla mano degli uomini. È come se ogni oggetto, a seconda del contesto culturale o fisico (o della situazione socio-economica in cui viene immerso) in cui si trova, avesse già in sé (interiormente) una forma esteriore che aspetta solo di essere carpita, analizzata e dunque espressa. Scrive lo stesso Häring:
«Noi vogliamo esaminare le cose e consentire loro di rilevare la propria immagine. Ciò va contro la tendenza a conferire loro una forma a partire dall'esterno […]. In natura l'immagine è il risultato di una coordinazione di molte parti in modo tale da consentire all'insieme, così come ad ogni singola parte costitutiva, di vivere nel modo più pieno ed efficace possibile […]. Se tentiamo di scoprire la vera forma organica, piuttosto che di imporre una forma dall'esterno, agiamo in accordo con la natura.»
Note
modificaCollegamenti esterni
modifica- Libro di Selicato e Rotondo che riprende il concetto, su unilibro.it.