Osei Tutu I
Osei Tutu I, anche Osei Kofi Tutu (1660 circa – 1717), è stato il fondatore dell'impero ashanti e suo primo sovrano fino al 1717.
Osei Tutu I | |
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Re degli Ashanti | |
In carica | 1701 – 1717 |
Predecessore | Titolo creato |
Successore | Opoku Ware I |
Nome completo | Osei Kofi Tutu |
Altri titoli | Re di Kumasi (circa 1680-1701) |
Nascita | 1660 circa |
Morte | 1717 |
Padre | Owusu Panyin |
Madre | Maanu Kotosii |
Religione | Animismo |
Biografia
modificaOsei Tutu nacque attorno al 1660 nell'odierno Ghana, e faceva parte della famiglia principesca che governava la città di Kumasi. In giovane età divenne ostaggio nel regno dei Denkyira, ma presto riuscì a fuggire presso il popolo Akwamu, dove raccolse una schiera di seguaci tra i quali anche il sacerdote Okomfo Anokye.[1]
Asceso al governo di Kumasi, Osei Tutu organizzò l'opposizione contro i Denkyira.[1] Secondo le leggende degli Ashanti ricevette per volere divino lo sgabello d'oro (o gli venne consegnato dal sacerdote Anokye), che gli permise di ottenere la sottomissione degli altri sovrani Akan; in questo modo, riunificato il proprio popolo, Osei Tutu fondò l'impero ashanti attorno al 1701 e ne divenne il primo sovrano.[1][2]
Negli anni successivi Osei Tutu mosse guerra ai Denkyira, li sconfisse e annesse il loro regno, espandendo l'impero ashanti sugli odierni Ghana, Togo e Costa d'Avorio.[1][2] Il sovrano creò un codice di leggi per amministrare l'impero, dove pur mantenendo la maggior parte del potere garantiva una limitata autonomia anche ai sovrani locali minori.[2] L'espansione lo portò in contatto con gli europei, e presto l'impero ashanti divenne uno dei poli del commercio triangolare.[1]
Osei Tutu morì nel 1717 mentre muoveva guerra alla tribù degli Akyem.[2] Ormai convinto di godere della protezione divina, Osei Tutu mosse contro gli Akyem con una forza troppo piccola, e mentre attraversava il fiume Pra fu sorpreso in un'imboscata e ucciso a colpi di moschetto.[2] Da allora ai re degli Ashanti è vietato oltrepassare il fiume Pra.[2] Osei Tutu lasciava comunque ai successori un regno prospero e solido.[1]
Note
modificaCollegamenti esterni
modifica- Osei Tutu, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Osei Tutu, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 75654066 · LCCN (EN) n99909528 |
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