Ospizio del Moncenisio
L'Ospizio del Moncenisio fu dal Medioevo un posto tappa per pellegrini della Via Francigena posto al Colle del Moncenisio, valico alpino situato tra Francia e Italia, retto dai canonici della Prevostura di Santa Maria del Moncenisio.
Ospizio del Moncenisio | |
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L'Ospizio del Moncenisio prima della costruzione della diga EDF | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Colle del Moncenisio |
Informazioni generali | |
Condizioni | Demolito |
Costruzione | IX secolo |
Demolizione | 1968 |
Realizzazione | |
Committente | Ludovico il Pio[1] |
Storia
modificaSul Colle del Moncenisio sin dall'825 è documentato l'Ospizio del Moncenisio, un punto tappa "ad peregrinorum receptionem"[2]. Altre attestazioni si hanno a cavallo del XIII secolo, sia come domus, sia come hospitalis[2]. Dal 1200 in poi è documentata l'attività dell'Ospizio, che sarà funzionante sino al XIX secolo.
La Prevostura di Santa Maria del Moncenisio
modificaPer gran parte della sua esistenza, l'Ospizio è stato retto da una congregazione di canonici regolari, detta Prevostura di Santa Maria del Moncenisio, che amministrava numerosi beni nelle Valli di Susa e di Moriana. A partire dal XIV secolo, una importante sede della Prevostura sarà il centro di Avigliana[3], al confine fra la Valle di Susa e la pianura di Torino.
Collocazione
modificaPoliticamente, l'Ospizio per gran parte della sua storia si trovò sotto il dominio di Casa Savoia. Geograficamente era probabilmente situato nel pianoro appena al di là del confine istituito nei pressi della Gran Croce con il Palo di Bonizone[4], quindi nella parte savoiarda del Colle, mentre dal punto di vista religioso faceva riferimento alla Diocesi di Torino, proprio qui confinante con la Diocesi di Moriana. Si ignora la localizzazione precisa dell'Ospizio nell'Alto Medioevo, mentre nel Basso Medioevo alcuni studiosi ipotizzano che fosse in una collocazione diversa rispetto a quella dell'età moderna, probabilmente sulla sponda opposta del laghetto naturale del Moncenisio, anche se sono pressoché impossibili riscontri archeologici certi alle ipotesi formulabili dalla lettura dei documenti[5], essendo diventata l'antica conca del Moncenisio sede di un grande sbarramento artificiale nella seconda metà del XX secolo. L'innalzamento delle acque del lago ha anche comportato la demolizione a scopo precauzionale dei ruderi del vasto complesso dell'Ospizio napoleonico, già compromessi dagli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale.
Note
modifica- ^ L'aristocrazia della preghiera: politica e scelte religiose nel medioevo.
- ^ a b Giuseppe Sergi, L'aristocrazia della preghiera: politica e scelte religiose nel medioevo italiano, cap. VII Assistenza e controllo. L'Ospizio del Moncenisio in una competizione di poteri. 1 Un Ospedale di passo Roma, Donzelli editore, 1994, pagg. 121-124
- ^ Patria Luca, Convento San Francesco. Esperienze religiose nel tardomedioevo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2011
- ^ Rispetto al Palo di Bonizione, indicazioni sono presenti in Giuseppe Sergi, L'aristocrazia della preghiera: politica e scelte religiose nel medioevo italiano, Roma, Donzelli editore, 1994, pagg. 134-135
- ^ Ipotesi e riflessioni presenti in Patria Luca, All'insegna della Croce Bianca: il borgo medievale di Novalesa e il suo valico in Ruffino Michele (a cura di), Le Alpi ospitali. Viaggio nella cultura storica ed artistica di Novalesa medievale, Clut, Torino 2014
Bibliografia
modifica- Patria Luca, All'insegna della Croce Bianca: il borgo medievale di Novalesa e il suo valico in Ruffino Michele (a cura di), Le Alpi ospitali. Viaggio nella cultura storica ed artistica di Novalesa medievale, Clut, Torino 2014
- Patria Luca, Convento San Francesco. Esperienze religiose nel tardomedioevo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2011
- Sergio Sacco, Dalla via delle Gallie alla Strada napoleonica, Edizioni del Graffio, Borgone 2015
- Giuseppe Sergi, L'aristocrazia della preghiera: politica e scelte religiose nel medioevo italiano, Roma, Donzelli editore, 1994
Altri progetti
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