Ouverture italiana
L'ouverture o sinfonia italiana è un brano di musica orchestrale che nel tardo XVII e nel XVIII secolo apriva le opere, gli oratori e gli altri lavori a larga scala.
Questo tipo di ouverture fu particolarmente in voga fra i compositori come Alessandro Scarlatti; nei primi decenni del XVIII secolo per identificarla veniva usualmente usato il termine sinfonia, ma più tardi, per evitare confusione con gli altri tipi di sinfonia, si preferì chiamarla ouverture italiana.
Di solito era formata da tre movimenti, veloce-lento-veloce, in genere allegro-adagio-allegro (o presto), presentava una struttura omofona e i movimenti esterni erano tipicamente in tonalità maggiore. Inizialmente il primo movimento tendeva ad avere il metro di 2/4, il secondo movimento era notevolmente più corto del primo e il terzo spesso era danza, principalmente una giga o un minuetto. Successivamente, con lo sviluppo di questo genere di brano, il primo movimento assunse i tipici elementi della fanfara e venne costruito sullo schema della forma-sonata, senza però la sezione dello sviluppo, il secondo movimento aumentò di durata e il terzo a volte veniva omesso.
I primi lavori ad usare questo tipo di sinfonia furono quelli di Alessandro Scarlatti negli anni '90 del Seicento. In seguito si diffuse in tutta Europa e rimase in auge più o meno sino gli anni '70 del XVIII secolo, anche se già dagli anni '60 iniziò a imporsi la forma di ouverture a singolo movimento.
L'ouverture italiana ebbe inizialmente grande importanza nello sviluppo della sinfonia classica.
L'ouverture italiana non è da confondersi con l'ouverture francese, strutturalmente diversa.