Père Fouettard
Père Fouettard o Père Fouchette è un personaggio immaginario del folklore natalizio francese, ed in particolare della Lorena,[1] che compare il 6 dicembre come aiutante del portatore di doni san Nicola.[2][3]
Père Fouettard | |
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Universo | mitologia |
Caratteristiche immaginarie | |
Etnia | Africana |
Affiliazione | San Nicola |
Si tratta di un personaggio ricollegabile ad altre figure di aiutanti "scuri", come: Hans Trapp (Alsazia), Zwarte Piet (Paesi Bassi e Belgio), Knecht Ruprecht (Germania del Nord), Houseker (Lussemburgo), Krampus o Klaubauf (Baviera e Austria), Belsnickel o Pelznickel (Germania sud-occidentale), Schmutzli (Svizzera), ecc.[3][1] Inoltre, può ricollegarsi anche a figure femminili come Frau Holle o Klausenweiblein (Germania e Franca Contea).[4]
Etimologia
modificaIl nome "Fouettard" deriva dai vocaboli francesi fouet, fouetter, che significano "frusta" e "frustare".[2] Infatti, secondo la tradizione, ogni Natale, mentre San Nicola distribuisce i doni ai bambini buoni, Père Fouettard lo accompagna e minaccia con una frusta i bambini cattivi.[1][2]
Origini e caratteristiche
modificaCome altri personaggi simili, Père Fouettard rappresenta l'alter ego "cattivo" e "oscuro" del portatore di doni[3], personaggio che alcuni studiosi hanno messo in relazione con il dio Pan e con la figura di Herne il Cacciatore.[5][6]
Viene raffigurato con un lungo vestito nero e coperto con un cappuccio. Il viso è scuro, allungato e severo, con una barba grigia o nera[7] incolta e capelli irsuti.[1][2] Spesso porta con sé delle catene o dei campanellini, che agita minacciando i bambini monelli di portarli via dentro un grande sacco di juta.[1]
Storia
modificaLa prima attestazione storica del personaggio risalirebbe, secondo una leggenda, all'assedio di Metz del 1552 ad opera delle truppe dell'Imperatore Carlo V.[1]
Stando a quanto si racconta, nel corso del lungo assedio, per far coraggio alla popolazione e per farsi beffe dell'imperatore, la corporazione dei conciatori avrebbe creato un fantoccio raffigurante Carlo V.[1] Nelle loro intenzioni, questo personaggio andava in giro per la città, armato di una frusta, dando la caccia a giovani fanciulle e damigelle.[7] La città lo avrebbe portato in corteo, dandolo poi alle fiamme.[1] Da qui sarebbe nata la figura "scura" con cui è rappresentato Père Fouettard.[7]
L'assedio si rivelò per Carlo V un fallimento, e così l'anno dopo la figura del Pére Fouettard fu ripresa per celebrare la vittoria contro l'imperatore, associandolo alla figura di San Nicola, che si riteneva tradizionalmente portasse i suoi regali il 6 dicembre, dando il via a questa antica tradizione.[1]
Pére Fouettard nella cultura di massa
modifica- Si intitola Le Père Fouettard un episodio della serie televisiva Quai nº 1, trasmesso in Francia nel 1997[8]
- L'enterrement du père Fouettard è il titolo di una canzone di Maxime Le Forestier del 1978.[9]
- Il personaggio compare in alcune tavole di A Babbo morto, Una storia di Natale, libro di Zerocalcare pubblicato nel 2021.
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i Pas d'erreur possible, le vrai père Fouettard est lorrain, su estrepublicain.fr. URL consultato il 5 dicembre 2020.
- ^ a b c d Bowler, Gerry, Dizionario universale del Natale [The World Encyclopedia of Christmas], ed. italiana a cura di C. Corvino ed E. Petoia, Newton e Compton, Roma, 2003, p. 156.
- ^ a b c Bowler, Gerry, op. cit., p. 45.
- ^ Copia archiviata, su ac-nancy-metz.fr. URL consultato il 17 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2010).
- ^ cfr. van Renterghen, Tony, Quando Babbo Natale era uno sciamano [When Santa Was a Shaman; the Ancient Origins of Santa Claus], trad. italiana a cura di Ilaria Dal Brun, Amrita, Torino, 2000, p. 93.
- ^ Claudine Attias Donfut e Martine Segalen, Il secolo dei nonni. La rivalutazione di un ruolo, 2005, p. 34.
- ^ a b c Origine du Père Fouettard en Pays Messin, su blogerslorrainsengages.unblog.fr. URL consultato il 5 dicembre 2020.
- ^ Internet Movie Database: Quai n°.1 - Elenco completo episodi
- ^ L'enterrement du père fouettard par Maxime Le Forestier, su paroles.net. URL consultato il 5 dicembre 2020.