Palaeotis weigelti

specie di animali della famiglia Struthionidae
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Palaeotis (il cui nome significa "antica otarda") è un genere estinto di uccello struthioniforme vissuto nell'Eocene medio, circa 40 milioni di anni fa (Bartoniano), in quella che oggi è il pozzo di Messel, in Germania. Il genere contiene una singola specie, ossia P. weigelti, nominata sull'olotipo composto da un tarsometatarsus e da falangi.

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Palaeotis
Esemplare fossile parziale, museo della valle di Geisel
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineStruthioniformes
FamigliaStruthionidae
GenerePalaeotis
Lambrecht, 1928
Nomenclatura binomiale
† Palaeotis weigelti
Lambrecht, 1928
Sinonimi
  • Palaeogrus geiseltalensis
    Lambrecht, 1935
  • Ornitocnemus geiseltalensis
    (Lambrecht 1935) Brodkorb, 1967

Descrizione

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Superficialmente, Palaeotis aveva le proporzioni di uno struzzo, ma ne differiva nelle dimensioni, nel becco e nelle ali. L'animale era grande un terzo del suo parente odierno, il che era ottimale per animale che viveva in ambienti chiusi. Sono stati ritrovati scheletri di Palaeotis adulti di dimensioni differenti, segno, probabilmente, di dimorfismo sessuale. Il becco di Palaeotis era relativamente affusolato, facendolo assomigliare ai Lithornitidae, un gruppo di paleognati primitivi simili alle odierne otarde. La forma del becco fa pensare che la sua dieta comprendesse più insetti e piccoli animali rispetto ai vegetali.[1][2]

L'animale possedeva ali relativamente grandi rispetto ai ratiti terrestri, ma ciò non bastava per permettergli di volare.

Classificazione

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Fossile di Palaeotis weigelti (Senckenberg Museum, Francoforte)

Descritto inizialmente sulla base di un tarsometatarso e di una falange nel 1928, questo uccello fu dapprima ritenuto un parente estinto delle otarde (genere Otis); da qui il nome Palaeotis, che significa “antica otarda”.[3] Dopo uno studio di Storrs L. Olson, una revisione dell'esemplare tipo e la scoperta di diversi altri fossili, Houde e Haubold (1987) conclusero che Palaeotis era un palaeognato e lo assegnarono allo stesso ordine degli struzzi, gli Struthioniformes.[4]

Negli anni '30 un fossile quasi completo con numero di catalogo GM 4362 fu assegnato a Paleotis, probabilmente da Lambrecht. Houde e Haubold, che ritrovarono altri tre esemplari nella collezione del Geiseltalmuseum, Università Martin-Luther, Halle / S., Germania. Uno di questi tre è l'esemplare olotipo di Paleogrus geiseltalensis (=Ornithocnemus geiseltalensis, Lambrecht 1935). Houde e Haubold hanno anche chiesto il permesso di preparare un fossile catalogato come HLMD Me 7530 presso il Landesmuseum Hesseches di Darmstadt, in Germania. HLMD Me 7530 venne raccolto dal famoso pozzo di Messel. Quando fu preparato, i due ornitologi assegnarono l'esemplare al genere Paleotis.

Altri studiosi non sono del tutto convinti che Palaeotis sia un vero e proprio antenato degli struzzi, e preferiscono considerarlo un ratite più primitivo. Questo animale potrebbe rappresentare una linea arcaica di grossi uccelli non volatori, che si diffuse nel Paleogene in Europa; un altro possibile membro di questo gruppo è il poco conosciuto Remiornis, dell'Eocene francese.[5][6]

Implicazioni paleogeografiche

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Se davvero Palaeotis fosse un antenato degli struzzi, la sua presenza sul suolo europeo porterebbe a notevoli implicazioni di carattere paleogeografico. Dal momento che questo animale era già incapace di volare, e che i primi resti fossili di struzzi in Africa sono di molto posteriori all'epoca in cui visse Palaeotis. L'Europa consistette in sistemi insulari distaccati da Africa e Asia fino agli inizi dell'Oligocene, quando i mari cominciarono ad abbassarsi, dunque la diffusione extraeuropea del ramo degli struzzi venne per buona parte ritardata, cominciando solo 33 milioni di anni fa.

Quando però si creò un lembo di terra che unì l'Europa con l'Africa e l'Asia, uccelli evolutisi da Palaeotis e già pienamente adattati alla corsa, migrarono nei nuovi territori, senza dover ricorrere a migrazioni tramite il volo. Tuttavia, a causa delle pressioni ambientali, tutte le specie euroasiatiche si estinsero durante il Pleistocene.

  1. ^ Peter Houde and Hartmut Haulbold, Palaeotis weigelti restudied: a small Middle Eaocene ostrich (Aves: sTRUTHIONIFORMES)
  2. ^ Gerald Mayr, Paleogene Fossil Birds
  3. ^ Lambrecht, K. (1928) Palaeotis weigelti n. g. sp., eine fossil trappe aus der mitteleozanen Braunkohle des Geiseltales. Jahrbuch hallesch. Verband., Halle, n.s., 7:11.
  4. ^ Houde, Peter. Haubold, Hartmut. (1987) Palaeovertebrata, 17 (2): 27 - 46, 6 figures. 20 June 1987.
  5. ^ Buffetaut, E.; Angst, D. (November 2014). "Stratigraphic distribution of large flightless birds in the Palaeogene of Europe and its palaeobiological and palaeogeographical implications". Earth-Science Reviews. 138: 394–408. doi:10.1016/j.earscirev.2014.07.001.
  6. ^ Agnolin et al, Unexpected diversity of ratites (Aves, Palaeognathae) in the early Cenozoic of South America: palaeobiogeographical implications Article in Alcheringa An Australasian Journal of Palaeontology · July 2016 DOI: 10.1080/03115518.2016.1184898

Bibliografia

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  • Lambrecht, K. (1928) Palaeotis weigelti n. g. sp., eine fossil trappe aus der mitteleozanen Braunkohle des Geiseltales. Jahrbuch hallesch. Verband., Halle, n.s., 7:11.
  • Houde, Peter. Haubold, Hartmut. (1987) Palaeovertebrata, 17 (2): 27 - 46, 6 figures. 20 June 1987.
  • Peters, D.s. (1988): Ein vollständiges Exemplar von Palaeotis weigelti (Aves, Palaeognathae). – Courier Forschungsinstitut Senckenberg, 107: 223-233.

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