Palio alla lunga (Siena)
Il Palio alla lunga era un tipo di Palio corso nella città di Siena, già prima del XII secolo[1].
Nel XIII secolo esso veniva corso in linea (da cui la denominazione "alla lunga") su un percorso che andava da fuori le mura della città sino al Duomo; si andava quindi dall'esterno della città verso il centro, dai prati del suburbio passando per il tufo delle strade interrate e sconnesse, arrivando fino ai marmi del Duomo.
Il premio era un pallium: una lunga pezza di stoffa preziosa, talvolta cucito a bande verticali e foderato da centinaia di pelli di vaio[1].
Origini
modificaEsistono documenti anteriori al XII secolo che attestano l'effettuazione di un Palio con i cavalli, corso in onore di San Bonifazio, santo titolare dell'antica Cattedrale di Siena esistita in Castelvecchio prima dell'edificazione dell'attuale Duomo[2].
A Siena, durante il medioevo, venivano organizzate diverse corse; i nobili signori, notabili, cittadini senesi ed anche forestieri, portavano i loro migliori cavalli per i giochi, che si svolgevano per onorare le feste di santi o per celebrare la ricorrenza di particolari eventi[2]. Il Palio fu l'evento ludico e il momento culminante e conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta, patrona di Siena e del suo Stato[1]. Il Palio alla lunga venne ufficialmente inserito nello statuto comunale nel 1310 come festa nel giorno dell'Assunta[2].
Per l'organizzazione del Palio, il Comune nominava annualmente i "Deputati della Festa", menzionati regolarmente nei documenti del XIV secolo, con compiti e attribuzioni assai più ampi degli attuali. A correre il Palio erano appunto i nobili e i notabili sui loro cavalli[1]. Esso fu disputato anche nel 1348 e nel 1349, nonostante la peste nera[2].
Nel 1389, la partenza della corsa aveva luogo presso l'osteria del Pavone, situata davanti alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli in Valli, oggi Compagnia di Santa Maria in Valli; in seguito fu definitivamente spostata di fronte alla Chiesa del Monastero di Santa Maria degli Angeli, detta successivamente del Santuccio[2].
I barberi venivano montati da fantini vestiti con le livree delle grandi famiglie signorili; successivamente vennero fatti correre scossi, con un pennacchio, una coccarda o una piccola gualdrappa che ne identificava l'appartenenza. Si svolgeva anche un corteo formato dai nobili e dalle autorità, che sfilava lungo il percorso fino al luogo della partenza, dove anche allora, veniva sorteggiato il posto alla mossa. Si poteva scegliere se far partire i cavalli a campo libero oppure inserendoli in speciali gabbie[2].
Il Palio alla lunga fu sospeso nel 1861: tutte le attenzioni dei senesi erano per il classico Palio di Siena corso "alla tonda" in Piazza del Campo. La Società delle Feste tornò comunque a far disputare il Palio alla lunga con i cavalli scossi nel 1871, 1873 e 1874. Il Comune di Siena prese la decisione di eliminare definitivamente il Palio alla lunga il 30 luglio 1874; tale scelta venne ratificata dalla Giunta Municipale il 3 agosto dello stesso anno[2].