Paolo Francesco di Sales di Thorens
Pietro Paolo Francesco di Sales di Thorens conte di Duingt e Chateauvieux (Annecy, 1778 – Thorens, 29 agosto 1850) è stato un generale e ambasciatore italiano, insignito del collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata da re Carlo Alberto di Savoia.
Paolo Francesco di Sales di Thorens | |
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Senatore del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 3 aprile 1848 – 30 dicembre 1848 |
Legislatura | dalla I |
Dati generali | |
Professione | militare di carriera |
Paolo Francesco di Sales di Thorens | |
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Nascita | Annecy, 1778 |
Morte | Thorens, 29 agosto 1850 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna |
Forza armata | Armata sarda |
Arma | Cavalleria |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Guerre napoleoniche |
Campagne | Guerra delle Alpi Sesta coalizione Settima coalizione |
Battaglie | Battaglia di Waterloo |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Biografia
modificaNacque nel 1778.[1] Divenuto Paggio d'Onore reale nel 1787, si arruolò volontario nell'Armata Sarda come ufficiale dei volontari savoiardi, partecipando alla guerra delle Alpi nel 1794.[1] Alla restaurazione del 1814 venne promosso capitano di cavalleria.[2] Nel corso del 1815 fu commissario del Re di Sardegna presso il generale Arthur Wellesley duca di Wellington nella campagna di Francia, partecipando alla battaglia di Waterloo dove si distinse per aver portato gli ordini del generale inglese ad una batteria d'artiglieria prussiana.[1] Il 26 dicembre 1815 fu nominato segretario d'ambasciata a Parigi, in Francia, e promosso maggiore sotto aiutante generale fu incaricato d'affari nei Paesi Bassi nel corso del 1818.[1] In quello stesso anno fu inviato straordinario a Berlino, e nel 1821 fu promosso colonnello di cavalleria.[2] Nel 1825 fu inviato straordinario, e poi ambasciatore del Regno di Sardegna a San Pietroburgo, in Russia.[2] Trasferito a Parigi nel 1829 venne promosso maggior generale, e rimase nella capitale di Francia sino all'aprile 1836, sostituito da Antonio Brignole Sale.[3] Fu posto in pensione con il grado di tenente generale e ministro di stato.[1] Commendatore dell'Ordine militare di Savoia, Cavaliere di Gran Croce decorato di gran cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, venne creato conte da re Carlo Alberto di Savoia il 10 settembre 1846, e insignito del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata il 27 marzo 1847.[2]
Senatore del Regno di Sardegna con Regio Decreto del 3 marzo 1848,[4] divenne Ministro e membro del Consiglio di Stato[5] Si spense a Thorens il 29 agosto 1850.[4]
Onorificenze
modificaOnorificenze estere
modificaNote
modifica- ^ a b c d e f Ilari, Shamà 2008, p. 199.
- ^ a b c d Lo Faso di Serradifalco 2016, p. 398.
- ^ Conte di Cavour, Chiala 1883, p. 42.
- ^ a b Sarti 1896, p. 410.
- ^ a b Calendario generale pe' regii stati, 1850, p. 77. URL consultato il 12 marzo 2021.
Bibliografia
modifica- Camillo Benso conte di Cavour e Luigi ChialaFrancesco Salata, Lettere edite ed inedite di Camillo Cavour. Volume 6, Torino, Roux e Favale, 1883.
- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Alberico Lo Faso di Serradifalco, Gli ufficiali del Regno di Sardegna dal 1814 al 1821. Vol.2 (PDF), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.
- Piero Pieri, Storia militare del Risorgimento, Torino, Einaudi, 1962.
- Francesco Salata, Carlo Alberto inedito: il diario autografo del Re, Milano, A Mondatori, 1924.
- Telesforo Sarti, Di Sales, Paolo, in Il Parlamento subalpino e nazionale. Profili e cenni biografici, Terni, Tipografia Editrice dell'Industria, 1896, pp. 410.
- Conte Clemente Solaro della Margarita, Memorandum storico politico del conte Clemente Solaro della Margarita: ministro e primo segretario di stato per gli affari esteri del re Carlo Alberto dal 7 febbraio 1835 al 9 ottobre 1847, Torino, Tipografi-librai Speirani e Tortone, 1851, p. 56.