Parco Monluè

parco di Milano

Il parco Monluè[1] è un'area verde di Milano. Si trova nella zona orientale della città, fra il fiume Lambro e la tangenziale est, nel Municipio 4.

Parco Monlué
La corte della cascina
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàMilano
IndirizzoMunicipio 4, tra l'antico borgo, la tangenziale est e il Lambro
Caratteristiche
TipoParco urbano
Superficie0,107 km²
Inaugurazionea partire dal 1970
Gestorecomune di Milano
Aperturasenza recinzione
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Il parco si compone di un insieme di prati che circondano il borgo rurale di Monluè, boschetti e lunghi filari di pioppi cipressini che sono presenti anche sull'argine soprelevato del Lambro, in sponda destra. Sono in programma alcuni interventi per collegare meglio l'area con il limitrofo parco Forlanini. Oltre la riva sinistra del Lambro non vi è che il viale dell'Aviazione che corre lungo il sedime aeroportuale.

Il complesso rurale duecentesco fu fondato (1267) dagli Umiliati di santa Maria di Brera: una cascina a corte chiusa con gli edifici monastici e i rustici agricoli, circondati da prati irrigui permanenti e da arativi, a formare una grangia.[2] L'intero impianto è ancora ben riconoscibile, sebbene frazionato, e rappresenta uno dei migliori esempi sopravvissuti di quel tipo di organizzazione.[3] Con lo scioglimento dell'ordine da parte di San Carlo Borromeo (1571) il borgo passò per diverse proprietà, fino a entrare a far parte (inizi del XX secolo) del patrimonio del Pio Albergo Trivulzio. Il borgo, a causa del suo isolamento, si è spopolato prima e dopo la seconda guerra mondiale e i lavori di costruzione della Tangenziale Est, inaugurata nel 1973, infersero il colpo finale: del vecchio popolamento testimonia, a sud, il grande edificio scolastico, ben visibile per le sue dimensioni.[4]

Tra gli alberi presenti, ricordiamo: acero americano, acero riccio, albero dei sigari o catalpa bignonioides,[5] bagolaro, ippocastano, olmo, pioppo cipressino, pioppo nero, il platano comune,[6] salice bianco, sorbo, tiglio selvatico. Per quanto riguarda le attrezzature, vi sono due campi da calcio.

Galleria d'immagini

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  1. ^ La zona era infestata dai lupi e chiamata Mons luparium, poi Monlovè e, infine, Monluè
  2. ^ grangia, su cistercensi.info. URL consultato il 21 febbraio 2011.
  3. ^ architetture, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 febbraio 2011.
  4. ^ Carla M. Russo.
  5. ^ catalpa, su giardinaggio.it. URL consultato il 20 febbraio 2011.
  6. ^ Platanus acerifolia Alberi, su giardinaggio.it. URL consultato il 21 febbraio 2011.

Bibliografia

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  • AA.VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997.
  • Carla M. Russo, Monluè. 1920-1921: primo anno di scuola elementare di Stato mista rurale, San Paolo Edizioni, 2004, ISBN 978-88-215-5244-1.

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