Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese
Il parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese è un parco nazionale situato in Basilicata ed istituito nel 2007 ed è, in ordine cronologico, il penultimo parco nazionale italiano ad essere stato istituito.[3]
Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese | |
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Tipo di area | Parco nazionale |
Codice WDPA | 390444 |
Codice EUAP | EUAP0851 |
Class. internaz. | IUCN category II |
Stati | Italia |
Regioni | Basilicata |
Province | Potenza |
Comuni | Abriola, Anzi, Armento, Brienza, Calvello, Carbone, Castelsaraceno, Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Laurenzana, Lauria, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Paterno, Pignola, Rivello, San Chirico Raparo, San Martino d'Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Spinoso, Tito, Tramutola, Viggiano |
Superficie a terra | 68 996 ha |
Provvedimenti istitutivi | D.P.R. 8-12-2007[1] |
Gestore | Ente Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese |
Presidente | Rosita Gerardi[2] |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Storia
modificaL'iter che ha portato alla costituzione del parco ha avuto una durata più che decennale.
L'istituzione del parco della Val d'Agri era stata prevista già a partire dalla legge quadro n. 394/1991 e successivamente ribadita dalla legge n. 426 del 1998, secondo la quale, nell'articolo 2, comma 5, si sarebbe dovuto attuare un provvedimento istitutivo del parco che fu poi emanato nel 2006. Il DPR del 25 luglio 2006, tuttavia, non ottenne il parere favorevole dalla conferenza unificata, sicché, di fatto, un altro provvedimento fu necessario, ossia il DPR dell'8 dicembre 2007[1]. Il forte ritardo, rispetto al periodo dei primi anni novanta in cui fu ideato il progetto e che ancora si registra nell'istituzione degli organi di rappresentanza, è da imputare alle forti pressioni di alcune multinazionali petrolifere, ma anche dell'Eolico, cosa che sta attualmente condizionando negativamente molte altre aree di grande interesse naturalistico e che andrebbero protette [senza fonte].
Territorio
modificaIl parco ha un'estensione di 68 996 ettari lungo l'Appennino lucano, comprende 29 comuni della Basilicata e 9 comunità montane.
Il territorio del parco si suddivide in tre zone, secondo quanto indicato dall'art. 1, allegato A del D.P.R. 8-12-2007[1]:
- zona 1: di elevato interesse naturalistico e paesaggistico con inesistente o limitato grado di antropizzazione;
- zona 2: di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione;
- zona 3: di rilevante valore paesaggistico, storico e culturale con elevato grado di antropizzazione.
Comuni
modificaAbriola, Anzi, Armento, Brienza, Calvello, Carbone, Castelsaraceno, Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Laurenzana, Lauria, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Paterno, Pignola, Rivello, San Chirico Raparo, San Martino d'Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Spinoso, Tito, Tramutola, Viggiano
Il suo perimetro si staglia su una larga parte dell'Appennino Lucano, lungo un articolato confine che dalle vette dei monti Volturino e Pierfaone si estende fino al massiccio del Sirino, che comprende alcune delle maggiori cime dell'Appennino meridionale. Tra questi due complessi, imponenti e frastagliati, si aprono a ventaglio le cime più dolci del massiccio della Maddalena, una catena montuosa, dal profilo dolce e meno elevato, che racchiude l'alta valle del fiume Agri. La sua posizione geografica ne fa un perfetto corridoio ambientale tra le due grandi riserve naturali del parco nazionale del Pollino e del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, al centro del sistema regionale delle aree protette.
Ambiente
modificaFlora
modificaIl territorio è ricco di boschi. Dal punto di vista vegetazionale e floristico, la fascia altitudinale inferiore presenta il querceto sempreverde e le boscaglie termofile con roverella, carpino bianco, frassino, orniello. Nelle fasce superiori sono diffusi i cerri e le faggete miste con agrifoglio, acero di Lobelio o abete bianco. Da sottolineare la residua abetina di Laurenzana.
Fauna
modificaTra i vari animali presenti vanno segnalati in particolare il lupo,il cervo,il capriolo italico il cinghiale e la lontra lungo il fiume Agri
Turismo
modificail parco nazionale dell’Appennino lucano, Val d’Agri Lagonegrese ha ottenuto il riconoscimento della Carta europea per il turismo sostenibile[4].
Note
modifica- ^ a b c D.P.R. 8-12-2007, su parcoappeninolucano.it. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ Copia archiviata, su gazzettadellavaldagri.it. URL consultato il 15 Marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
- ^ Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010
- ^ admin, Carta Europea del turismo sostenibile, su Parco Appennino Lucano. URL consultato il 15 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese
Collegamenti esterni
modifica- Il sito istituzionale parcoappenninolucano.it.
- Antonio Donnoli, Domenico Pierangeli, Parco Nazionale dell’Appennino Lucano - Val d’Agri - Lagonegrese: proposte di perimetrazione e osservazioni (PDF), in A proposal for the geographic delineation of boundaries of the “Val d’Agri-Lagonegrese” National Park, Forest@, 2007, 255-263.
- Parks.it, il portale dei parchi italiani.
- Al Parco Lucano, il giornale dei parchi della Basilicata.