Patricia Zipprodt (Chicago, 24 febbraio 1925New York, 17 luglio 1999) è stata una costumista statunitense.

Biografia

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Nata a Chicago, Patricia Zipprodt studiò al Wellesley College e al Fashion Institute of Technology, dove fu allieva di Charles James e Irene Sharaff.[1]

Fece il suo debutto a Broadway nel 1957 come costumista di The Potting Shed, dando così il via a una carriera di enorme successo che sarebbe durata quattro decenni e l'avrebbe vista assidua collaboratrice di importanti nomi del teatro statunitense quali Jerome Robbins, Harold Prince, Gower Champion, David Merrick e Bob Fosse. Durante la sua carriera a Broadway disegnò i costumi di oltre una ventina di allestimenti di opere di prosa e musical, tra cui le produzioni originali di She Loves Me (1963), Fiddler on the Roof (1964), Cabaret (1966), 1776 (1969), Pippin (1972), Mack & Mabel (1974), Chicago (1975), Sunday in the Park with George (1984) ed Into the Woods (1987). Per il suo lavoro a Broadway fu candidata dieci volte al Tony Award ai migliori costumi, vincendolo tre volte per Fiddler on the Roof (1965), Cabaret (1967) e Sweet Charity (1986).[2]

Oltre alla sua attività a Broadway, Zipprodt disegnò anche i costumi per allestimenti di opere liriche e balletti alla New York City Ballet, al Joffrey Ballet, all'Houston Ballet, all'American Ballet Theatre, alla New York City Opera e alla Metropolitan Opera. Lavorò occasionalmente anche per il cinema, curando i costumi de Il laureato, La poiana vola sul tetto e 1776.

Fu sposata con Robert O'Brien Jr dal 1993 alla morte, che la colse nel 1999 a causa del cancro all'età di settantaquattro anni.[3]

Filmografia

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  1. ^ (EN) Alex Witchel, On Stage, and Off, in The New York Times, 6 dicembre 1991. URL consultato il 22 maggio 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).
  2. ^ (EN) Frank Rich, STAGE: TENNIEL'S 'ALICE' AT THE VIRGINIA THEATER, in The New York Times, 24 dicembre 1982. URL consultato il 22 maggio 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).
  3. ^ (EN) Lawrence Van Gelder, Patricia Zipprodt, 74, Costume Designer, in The New York Times, 19 luglio 1999. URL consultato il 22 maggio 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN76579336 · ISNI (EN0000 0000 6315 9802 · LCCN (ENno92028794 · BNF (FRcb14705365j (data)