Patto di non aggressione estone-sovietico

Il patto di non aggressione tra Estonia e Unione Sovietica era un accordo bilaterale firmato tra i due Paesi il 4 maggio 1932.[1][2]

Contesto storico e ratifica

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Relazioni baltico-sovietiche.

All'indomani della prima guerra mondiale, nel 1918, gli stati baltici avevano ottenuto l'indipendenza. Già qualche anno più tardi, Estonia, Lettonia e Lituania avevano stipulato degli accordi in date diverse che lasciavano trapelare intenzioni pacifiche da parte di Mosca:

In questi accordi, la Russia bolscevica rinunciava "per l'eternità"[4] a qualsiasi rivendicazioni sui tre stati e i loro abitanti che in precedenza erano cittadini russi (poiché essi facevano parte dell'ex Impero russo, dissoltosi a seguito della rivoluzione del 1917).

Un nuovo trattato tra Estonia e Unione Sovietica catalogabile come patto di non aggressione fu ratificato dal parlamento dell'Estonia il 29 luglio 1932, da quello dell'Unione Sovietica il 5 agosto 1932 ed entrò in vigore il 18 agosto dello stesso anno e aveva una durata triennale.[5] Il patto conferiva la facoltà per le parti di segnalare alla comunità internazionale fino a 6 mesi prima della scadenza eventuali atti di aggressioni commessi contro qualsiasi Stato terzo.[5] Se non si provvedeva a notificare comportamenti ritenuti lesivi ai sensi del diritto internazionale, la durata del patto veniva prolungata automaticamente per due anni e a tempo indeterminato.[5] Il patto fu prolungato fino al 31 dicembre 1945, dopo essere stato sottoscritto una seconda volta dopo la ratifica il 4 aprile 1934 e una terza il 28 settembre 1939.[5]

Contenuti

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I principali termini del trattato erano:

  • Art. 1: Ciascuna parte rispetta i confini reciproci, stabiliti dal trattato di Tartu,[6] e non deve violarli.
  • Art. 2: Ciascuna parte si impegna a non formare una coalizione l'una contro l'altra, a stringere un'alleanza l'una contro l'altra o ad effettuare embarghi a scopo politico o economico.
  1. ^ (EN) Elenco dei Trattati della Società delle Nazioni CXXXI, 1932, pp. 297-307, su worldlii.org. URL consultato il 2 giugno 2020.
  2. ^ (EN) Patrick Watson, Watson's Really Big Wwii Almanac, vol. 1, Xlibris Corporation, 2007, p. 467, ISBN 978-14-69-10189-7.
  3. ^ a b c (EN) Raymond Pearson, The Longman Companion to European Nationalism 1789-1920, Routledge, 2014, p. 207, ISBN 978-13-17-89777-4.
  4. ^ (EN) Ulf Pauli, The Baltic States in facts, figures and maps, Janus, 1994, p. 19, ISBN 978-18-57-56074-9.
  5. ^ a b c d (EN) Robert M. Slusser e Jan F. Triska, A Calendar of Soviet Treaties, 1917-1957, Stanford University Press, 1959, p. 82, ISBN 978-08-04-70587-5.
  6. ^ (EN) David Smith, Estonia: Independence and European Integration, Routledge, 2013, p. 154, ISBN 978-11-36-45220-8.