Pavel Varfolomeevič Kuznecov
Pavel Varfolomeevič Kuznecov, o Kuznetsov (in russo Павел Варфоломеевич Кузнецов?; Saratov, 17 novembre 1878 – Mosca, 21 febbraio 1968), è stato un pittore, scenografo e grafico russo, uno dei pittori delle avanguardie russe del primo Novecento[1].
Biografia
modificaNato in una famiglia di pittori di icone, Kuznecov effettuò una carriera di studi e di formazione, iniziando dall'Associazione degli amanti delle belle arti di Saratov, seguendo gli insegnamenti di V. V. Konovalov e di G. P. Baraki Salvin.[2][3]
Fu allievo, dal 1895 al 1896 di Borisov-Musatov, dal quale ricevette una grande influenza,[4] così come da Gauguin.[5][6]
Successivamente proseguì la sua formazione artistica presso l'Istituto di pittura, scultura e architettura di Mosca con Serov, e con i pittori del Gruppo Itinerante,[6] Archipov, Korovin, Pasternak.[2][3][4]
Kuznecov soggiornò anche a Parigi, dove studiò all'Accademia Colarossi, dal 1904 al 1906.[2]
Grazie al contributo di Serov, esordì esponendo alla mostra del Mondo dell'arte, nel 1906, dopo di che si avvicinò al gruppo della Rosa Azzurra, organizzando un'esposizione nel 1907.[5][3]
Dalla fine della prima guerra mondiale collaborò con i teatri moscoviti eseguendo scenografie e costumi,[6] come quelle per il dramma Sakuntala (1914), scritto da Kālidāsa, messo in scena sotto la direzione di Alexandre Tairov.[2]
Kuznecov insegnò pittura dapprima all'Istituto di pittura, scultura e architettura di Mosca (1924-1926), successivamente all'Istituto di belle arti (1937)[6] e infine alla Scuola superiore di arte industriale (1945-1948).[2][3]
Le sue opere furono esposte al Salon e al Salon d'Automne di Parigi, alla mostra del Vello d'Oro a Mosca, nei primi decenni del XX secolo, oltre che in numerose mostre di Arte figurativa russa e sovietica in Germania, Francia, Italia e Giappone, nella seconda metà del XX secolo.[5]
La casa d'infanzia di Kuznecov è stata aperta come museo nel 2000 e oggi ospita un programma a rotazione di mostre temporanee, incentrato principalmente sulle opere di Kuznecov e dei suoi contemporanei.[7]
Stile e opere
modificaNel suo primo periodo artistico, rimase vicino solaménte ad alcune caratteristiche simboliste del Mondo dell'arte, guidato da Djagilev e Léon Bakst, poiché non approvò il loro decorativismo e la loro teatralità, preferendo invece dipingere dal vero e perseguendo ricerche di linea e di colore.[5]
Dopo il 1910 manifestò un maggior gusto del primitivo, in dipinti dove il lirismo, la ricerca di atmosfera e di una immagine bidimensionale diventarono gli elementi principali della sua arte.[5]
In seguito sviluppò il suo stile, dopo aver intrapreso un viaggio in Trans-Volga (1911-1912) e in Asia centrale (1912-1913),[4] che lo ispirò notevolmente,[3] avvicinandolo alla pittura persiana e mongolica, assumendo così una posizione personale nell'ambito delle arti sovietiche, caratterizzata per il ritmo e la poesia orientale, l'eterno respiro delle storie popolari dei popoli dell'est, miscelati a qualche elemento post-impressionista francese.[5][8]
Durante gli anni venti e trenta, Kuznecov proseguì la sua ricerca di forme decorative e monumentali usando, spesso, nei suoi dipinti tecniche di pittura murale.[4]
Le tematiche principali nelle sue opere risultarono le nature morte e i paesaggi, oltre che scene storiche realizzate anche come illustrazioni per numerosi libri e numerosi ritratti.[2][4]
Tra le sue opere si possono menzionare: La fontana azzurra (1905), che rappresentò la nozione di pittura del gruppo Rosa azzurra, evidenziando elementi simbolisti,[4] dal titolo al tema, dai colori alle linee più sottili, dall'espressione del significato di un mondo azzurro a quello del subconscio;[9]Il risveglio del diavolo (1906); Vacanze (1906); Vendemmia (1907); Miraggio delle steppe (1912).
Opere principali
modifica- Fontana azzurra (Голубой фонтан, 1905);
- Mattino (Утро, 1905);
- Nascita (Рождение, 1906);
- Miraggio delle steppe (Мираж в степи, 1912);
- Serata nella steppa (Вечер в степи, 1912);
- Tosatura delle pecore (Стрижка овец, 1912);
- Pioggia nella steppa (Дождь в степи, 1912);
- Casa del tè (Чайхана, 1912);
- Natura morta con un'incisione giapponese (Натюрморт с японской гравюрой, 1912);
- Divinazione (Гадание, 1912);
- Nel tempio buddista (В храме буддистов, 1913);
- Raccolta di frutta, bazar asiatico (Сбор плодов, Азиатский базар, 1913—1914);
- Alla fonte (У источника, 1919—1920);
- Donna uzbeka (Узбечка, 1920);
- Turkestan (Туркестан, 1923);
- Comici parigini (Парижские комедианты, 1924—1925);
- Riposo dei pastori (Отдых пастухов, 1927);
- Fattoria collettiva di Crimea (Крымский колхоз, 1928);
- Ritratto dello scultore A. T. Matveyev (Портрет скульптора А. Т. Матвеева, 1928);
- Ponte sul fiume Zangu (Мост через реку Зангу, 1930);
- Madre (Мать, 1930);
- Smistamento del cotone (Сортировка хлопка, 1931).
Note
modifica- ^ (FR) Camilla Gray, L'avant-garde russe dans l'art moderne, Parigi, Thames et Hudson, 2003, p. 27.
- ^ a b c d e f (PT) Kuznetsov, Pavel Varfolomeevich (1878-1968) [collegamento interrotto], su arterussaesovietica.blogspot.com. URL consultato il 27 settembre 2018.
- ^ a b c d e (EN) Pavel Kuznetsov, su russia-ic.com. URL consultato il 27 settembre 2018.
- ^ a b c d e f (EN) Kuznetsov, Pavel Varfolomeevich, su encyclopedia2.thefreedictionary.com. URL consultato il 27 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
- ^ a b c d e f le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 317.
- ^ a b c d Pavel Varfolomeevič Kuznecov, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 settembre 2018.
- ^ (EN) The former home of the Russian pictorial Symbolist painter, Pavel Kuznetsov (1878-1968), su artiststudiomuseum.org. URL consultato il 27 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2018).
- ^ (FR) Camilla Gray, L'avant-garde russe dans l'art moderne, Parigi, Thames et Hudson, 2003, p. 91.
- ^ (FR) Ida Hoffmann-Europalia, Le symbolisme russe-La rose bleue, Europalia.russia, 2005, p. 27.
Bibliografia
modifica- (EN) P. Stupples, Pavel Kuznetsov: His Life and Art, Cambridge, 1989.
- (RU) M. V. Alpatov, P. V. Kuznetsov, Mosca, 1972.
- (RU) A. G. Romm, P. V. Kuznetsov, Mosca, 1960.
- (RU) D. Sarabyanov, P. V. Kuznetsov, Mosca, 1975.
- (FR) Camilla Gray, L'avant-garde russe dans l'art moderne, Parigi, Thames et Hudson, 2003.
- (FR) Ida Hoffmann-Europalia, Le symbolisme russe-La rose bleue, Europalia.russia, 2005.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pavel Varfolomeevič Kuznecov
Collegamenti esterni
modifica- Kuznecov, Pavel Varfolomeevič, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Opere di Pavel Varfolomeevič Kuznecov / Pavel Varfolomeevič Kuznecov (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Kuznecov [collegamento interrotto], su artnet.com.
- (EN) Biografia e bibliografia di Kuznecov, su encyclopedia2.thefreedictionary.com. URL consultato il 5 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
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