Il pensiero unico (dal francese pensée unique) descrive, con accezione negativa, l'assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali.[1]

(FR)

«Qu’est-ce que la pensée unique? La traduction en termes idéologiques à prétention universelle des intérêts d’un ensemble de forces économiques, celles, en particulier, du capital international.»

(IT)

«Che cos'è il pensiero unico? È la traduzione in termini ideologici, che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di forze economiche, e specificamente di quelle del capitale internazionale.»

Il termine fu coniato nel gennaio del 1995 in un editoriale di Le Monde diplomatique[2] da Ignacio Ramonet, direttore responsabile di "Le Monde diplomatique" e membro onorario di Attac. Egli lo intende come «il concetto del primato dell'economia sulla politica, tanto più forte in quanto un marxismo distratto non lo contesterebbe»[2].

Critiche

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La critica al pensiero unico intende puntualizzare la crescente riduzione del dibattito politico a temi imposti dall'alto e troppo spesso dati per scontati e non contestabili da parte della cultura dominante. Ad esempio è molto noto l'argomento populistico There Is No Alternative (non c'è alternativa) di Margaret Thatcher ex primo ministro del Regno Unito, spesso riassunto in acronimo come TINA ed ampiamente adottato da altri politici (per esempio Gerhard Schröder, ex primo ministro della Germania, tradusse l'argomentazione in tedesco: "Es gibt keine Alternativen")[3].

Fra gli assiomi del neoliberismo, che la critica al pensiero unico tende a contestare, si possono citare indicativamente:

  • L'economia di stampo liberista (e la crescita illimitata) come scienza che governa la società. La politica e tutte le altre scelte culturali tendono ad essere assoggettate al potere economico.
  • Il mercato come parametro principale che determina il successo o l'insuccesso di ogni attività umana in generale.
  • Il valore di un individuo dipende unicamente dal suo successo economico.
  • Servizi, istruzione, sanità, ambiente e welfare affidati in gran parte all'iniziativa privata ed alla legge di mercato.

Pensiero unico come pseudoscienza

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Alcuni autori hanno sintetizzato la concezione del pensiero unico in campo economico come di una ideologia vuota, edificata al solo scopo di difendere gli interessi degli ultramilionari.

  1. ^ pensiero unico in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 4 giugno 2018.
  2. ^ a b c (FR) monde-diplomatique.fr: "La pensée unique" gennaio 1995 trad. ita. a cura del Manifesto Archiviato il 6 gennaio 2009 in Internet Archive.
  3. ^ (DE) archiv.spd.de: "Schröder: Es gibt keine vernünftige Alternative zur Agenda 2010", luglio 2004[collegamento interrotto]

Bibliografia

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  • Marco Rotondi, Formazione di valore. Come sviluppare valori per la società della conoscenza, Aif - Associazione italiana formatori (2006); ISBN 9788846478177
  • Enzo Tiezzi, Nadia Marchettini, Che cos'è lo sviluppo sostenibile? Le basi scientifiche della sostenibilità e i guasti del pensiero unico, ed. Donzelli, Roma (1999); ISBN 9788879894876
  • (FR) AAVV (Philippe Tesson, Jean-Pierre Thiollet, Alain Griotteray, Françoise Thom, Michel Godet, Jean Foyer et alii), La Pensée unique: le vrai procès, ed. economica Jean-Marc Chardon et Denis Lensel, Parigi (1998); ISBN 9782717837452

Voci correlate

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